Il Fatto di domani. Riforma della (in) giustizia di Cartabia: l’M5S si impunta, Draghi e Guardasigilli aprono sulla corruzione. Variante Delta, salgono i contagi

Di Il Fatto Quotidiano
8 Luglio 2021

LA RIFORMA DELLA (IN) GIUSTIZIA. Il Consiglio dei ministri per seppellire la riforma Bonafede doveva iniziare alle 17, ma per i malumori dei 5 Stelle la convocazione è slittata di ora in ora ed è in corso mentre leggete questa newsletter. I ministri pentastellati (presente anche lo stesso Bonafede) si sono riuniti per decidere il da farsi e l’orientamento era quello di andare verso l’astensione, il che avrebbe aperto un bel problema politico per Mario Draghi. Tanto che sia la Guardasigilli sia il premier hanno aperto un confronto con i pentastellati per cercare un accordo. E circolano voci di un compromesso su alcuni punti: si va verso l’inserimento dei reati contro la PA, come la corruzione e la concussione, tra quelli con tempi processuali allungati. Ma fino all’ultimo le due anime del Movimento si sono confrontate sul da farsi: con i “contiani” schierati per il no alla riforma Cartabia e gli altri più possibilisti. Una giornata convulsa quella di oggi: anche perché negli anni scorsi la Commissione Ue ha chiesto a gran voce all’Italia una riforma che accorci i tempi della giustizia. E quella targata Bonafede andava in quella direzione. Oggi, alla vigilia del Consiglio dei ministri decisivo, l’Europa è tornata a far sentire la sua voce. Il commissario Ue alla Giustizia, Didier Reynders, ha detto che la Commissione “monitorerà l’evoluzione delle riforme” perché c’è l’impegno nel Pnrr di ridurre il tempo “necessario a concludere le cause del 40% per i procedimenti civili e del 25% per quelli penali”. Altra nota dolente è la carenza di organico: “C’è una grande preoccupazione sulle risorse umane, il numero di giudici rimane uno dei più bassi tra gli Stati membri”, dice sempre Reynders che poi aggiunge: “Ho letto della possibilità di dividere le carriere tra giudici e procuratori, ma occorre aumentare i numeri e quindi magari mantenere la possibilità di muoversi da una carriera a un’altra”. Tornando alla riforma in discussione in Cdm, il malumore dei 5 Stelle è palpabile, tanto che l’ex Alessandro Di Battista scrive in un post: “Sul Fatto c’è un editoriale di Travaglio che, ahimè, va letto. Dico ahimè perché spiega perfettamente quel che sta tentando di fare il governo dei migliori, ovvero un maxi-regalo all’impunità. Ovvero ai ladri!”. Sul giornale di domani vi daremo conto di cosa è successo nella serata di oggi e dell’esito della trattativa di Draghi e Cartabia con il Movimento.

LA FESTA DELLA PRESCRIZIONE. La strage di Viareggio è solo uno dei tanti esempi di giustizia negata. Sul giornale di domani andremo a vedere i più grandi processi finiti in prescrizione, spesso per le strategie dilatorie dei legali degli imputati. Ma l’assalto alla Bonafede è solo l’ultima delle mazzate assestate al lavoro dei precedenti governi: dall’Anac targato Brunetta, allo stop al blocco dei licenziamenti la lista è lunga.

IL COVID NON VA IN VACANZA. Il governo francese ha invitato i cittadini a “evitare la Spagna o il Portogallo” come mete per le vacanze. Due Stati in cui la variante Delta sta prendendo piede facendo di nuovo risalire i contagi. In Spagna siamo a oltre 17 mila casi al giorno e le percentuali della mutazione sono alte per un Paese che ha vaccinato con la prima dose il 60% della popolazione. E si rincorrono le voci di nuovi cluster di Delta, come quello dei “quasi 2.500” casi di Covid registrati tra ragazzi che sono stati a giugno in gita di fine anno scolastico a Maiorca e Minorca. Non se la passa meglio il Portogallo, dove i casi sono schizzati sopra i 3 mila (tanti in rapporto alla popolazione). In questa situazione l’Italia non decide, mentre la scelta di Parigi consiglierebbe di prendere misure per i movimenti di entrata in Italia. E questo nel giorno in cui i contagi da noi continuano ad aumentare: 1.994 nuovi casi, con l’indice in salita.

PORTE APERTE AL PRECARIATO. Il Parlamento ha approvato la norma, voluta con forza da Lega e Pd, che elimina del tutto le causali per i contratti a termine, norme definite dal decreto “dignità”. Le causali giustificano la temporaneità reale delle esigenze dell’impresa, in assenza delle quali lo stesso decreto aveva previsto l’obbligo della conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato. vincoli che erano stati solo sospesi per l’emergenza Covid. Vi racconteremo cosa sta succedendo.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI

Roma, l’altro candidato. L’intervista all’ex ministro dell’Economia Gualtieri, in corsa per la Capitale alle amministrative.

Stellantis e i soldi per restare. La Gigafactory di batterie per le auto elettriche si farà in Italia a Termoli. Lo ha detto l’ad di Stellantis: il nostro Paese quindi ha vinto la sfida con la Spagna per l’hub delle batterie, ma – vedremo – a quale prezzo.

Brexit, Regno Unito senza personale. Le imprese britanniche registrano la peggior carenza di manodopera dal 1997. La difficoltà di trovare personale specializzato riguarda non solo lavoratori nella ristorazione, ma anche nel settore della finanza, dell’informatica, della contabilità. Si stima che durante la pandemia un milione e 300 mila lavoratori stranieri hanno lasciato il Regno e non ci sono validi sostituti inglesi come invece aveva promesso Johnson.

Italia-Inghilterra, la grande sfida. Ieri gli inglesi hanno vinto la semifinale e domenica si scontreranno con gli azzurri. Vedremo cosa ci possiamo aspettare dalle due Nazionali.

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