Il romanzo

Donne che ricostruiscono: la storia di Rike nella Storia della Germania post bellica

Brigitte Riebe ci porta nella Berlino che deve ricominciare a vivere. Lontane dallo sguardo severo e giudicante di padri e fratelli, le protagoniste del libro contribuiscono a gettare le basi di quel boom economico che esploderà alla fine degli anni Cinquanta

Di Uski Audino
17 Marzo 2021

Carretti di fortuna trascinati a fatica sulle strade dissestate dai bombardamenti. Una città fantasma popolata da gruppi di donne, con bambini al seguito, ostaggio delle forze di occupazione: è la Berlino anno zero di Rossellini, la città in macerie e piena di vita immortalata nelle foto di Robert Capa del 1945. Ed è qui che comincia il romanzo di Brigitte Riebe, Una Vita da ricostruire. Nella grande Storia, che vede un paese ridotto in macerie dopo la seconda guerra mondiale, si inseriscono le microstorie di una famiglia benestante di donne, per la prima volta libere di essere protagoniste della loro sorte.

Lontane dallo sguardo severo e giudicante di padri e fratelli, sono loro il motore della ricostruzione tedesca, loro a gettare le basi di quel boom economico che esploderà a fine anni cinquanta. Quando gli uomini traumatizzati dalla guerra torneranno alla spicciolata a casa dai campi di prigionia russi, inglesi e americani, quelle donne sceglieranno di non rientrare nell’alveo domestico, ma di rimanere al centro della rinascita economica del Paese. Il racconto comincia in una cantina umida di una villa borghese nella Berlino residenziale di Charlottenburg, dove le donne della famiglia Thalheim, si sono nascoste. La villa è stata requisita dal comando russo e la famiglia di commercianti ha perso il suo prestigioso grande magazzino sul Ku’Damm in un bombardamento. Riportare in vita l’azienda di famiglia puntando sul tessile e sulla moda è l’ambizione della protagonista, Ulrike detta Rike.

La prima sfilata su una passerella allestita sulle rotaie, con vestiti creati dalla tela di paracadute e stracci ricuciti, sarà la pietra fondante della nuova impresa che si concluderà con l’inaugurazione del rinato grande magazzino in contemporanea con l’inaugurazione della prima Berlinale nel 1951. Tra tessere annonarie e sgomberi delle macerie a mani nude, tra tesori sepolti in giardino ed eredità lontane che tornano dal nulla, tra processi di denazificazione e il mito della Bellitalia, si snodano vicende sentimentali e familiari delle quattro donne. Segreti, tradimenti, taccuini che riemergono dal passato, amori infelici e storie d’amicizia, liberazione sessuale e aborti sono gli ingredienti di un materiale narrativo ricco e consumato in fretta. La storia dei personaggi si intreccia nella grande Storia, con un rimando continuo, fin quasi a smarrire cosa è in primo piano, se il primo o il secondo. Una letteratura di intrattenimento che potrebbe essere trasposta in una serie televisiva attorno alla protagonista, una giovane donna forte e determinata che alla fine scopre la sua vera origine, quasi fosse una redenzione.

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