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Tutto il calcio minuto per minuto, la trasmissione compie 58 anni: il pallone italiano voce per voce, verbo per verbo

Lo speciale Radiouno - La storica trasmissione festeggia il 58esimo compleanno a “Zona Cesarini”

Di Ste. Ca.
12 Gennaio 2018

“Goooooool”. Un urlo belluino, uno sconosciuto spettatore che, il 30 gennaio 1972 al minuto 85 di Catanzaro-Juventus, irrompe nel gabbiotto Rai, strappa il microfono a Enrico Ameri e grida all’Italia la sua gioia per il gol di Mammì, che – su angolo di Braca – ha appena fatto esplodere gli oltre ventimila tifosi del Comunale di Catanzaro.

Un’emozione unica nella storia dei giallorossi calabresi che nessuna immagine tv saprebbe rendere con la stessa efficacia di questo vecchio nastro radio. Benvenuti – o meglio, bentornati – nel mondo di Tutto il calcio minuto per minuto, quando il calcio era anche un esercizio di vocabolario e i calciatori non avevano soprannomi. La storica trasmissione di Radio Uno ha festeggiato mercoledì sera il suo 58º compleanno (andò in oda la prima volta il 10 gennaio 1960, ai microfoni da Milano per Milan-Juventus c’era Nicolò Carosio) con uno speciale di Zona Cesarini, un’ora e 40 minuti di chiacchiere e vecchie clip (disponibile su raiplayradio.it) che – almeno per chi ha più di 35-40 anni – hanno rappresentato un’autentica madeleine del calcio che fu e che mai più sarà (ma che ancora, qua e là, resiste): le voci indimenticabili di Enrico Ameri e Sandro Ciotti, Roberto Bortoluzzi, Alfredo Provenzali, Emanuele Giacoia e poi i (più o meno) giovani Filippo Corsini, Riccardo Cucchi, Giovanni Scaramuzzino, Emanuele Dotto, Ezio Luzzi e Mario Giobbe.

Zona Cesarini ci ha restituito Tutto il calcio minuto per minuto del coltissimo e permalosissimo Sandro Ciotti che, nel maggio 1981, brutalizzò in diretta il povero collega Degli Innocenti reo di averlo interrotto due volte con “scusa Ameri” (“Sono Ciotti!”, “Sono sempre Ciotti, sempre Ciottiii!”); dell’inossidabile Ezio Luzzi, l’alfiere della pari dignità della Serie B che non esitò a interrompere Sandro Ciotti – ancora lui! – per annunciare un gol di Massara (del Pescara) mentre Massaro (del Milan) calciava il rigore decisivo per lo scudetto; del re di Catanzaro Emanuele Giacoia, “costretto” nel 1972 a raccontare in diretta un gol della Reggina contro la Lazio; della formidabile parlantina di Enrico Ameri, che con le parole correva più veloce del pallone.

Tutto il calcio minuto per minuto era (ed è, anche se ha inevitabilmente perso la centralità di un tempo) la summa di una scuola Rai fatta di misura, grammatica e professionalità, anche sul terreno del tifo. Zona Cesarini di mercoledì, per esempio, ha svelato le squadre del cuore di molte voci storiche. Tanti, anche insospettabili, i laziali e ben due i tifosi del Catanzaro. Tutto il calcio minuto per minuto era anche la Serie A dove ogni tanto vincevano anche gli altri, il Cagliari nel 1970, la Lazio nel 1974, il Torino nel 1976, la Sampdoria nel 1991 (e solo i tifosi sanno quanta emozione dia ancora oggi ascoltare “È finita, campioni d’Italia!”). Il tutto, ovviamente, sulle note di A Taste Of Honey dei Beatles rivisitata in chiava jazz da Herp Halbert & The Tijuana Brass, sorseggiando uno Stock 84, per festeggiare se la squadra del cuore ha vinto, per consolarsi se non ha vinto. È tutto, a voi studio.

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