Il personaggio

Moisés Kaufman dalla parte di Wilde. Dopo cent’anni siamo capaci tutti

Di Cam. Ta.
10 Novembre 2017

Oggi al tribunale dell’omofobia sappiamo tutti da che parte stare: quella giusta. Ma è comodo se l’aula del giudizio è un teatro, se l’accusa risale a più di cent’anni fa e se l’imputato è un genio indiscusso: Oscar Wilde. Applausi a lui, fischi ai bigotti vittoriani, spettatori assolti e andiamo a cena. Atti osceni è […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.