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ISRAELE-IRAN, LO STATO EBRAICO PRENDE DI MIRA I SIMBOLI DEL POTERE DEGLI AYATOLLAH. LA VENDETTA DEGLI SCIITI: SEI MISSILI SULLE BASI AMERICANE IN QATAR. PUTIN DA MOSCA: “IL CAMBIO DI REGIME NON PUO ESSERE DECISO DA PAESI TERZI”. Lo Stato ebraico ha scagliato l’attacco più violento dall’inizio dei bombardamenti sull’Iran. Colpiti obiettivi-simbolo: l’ingresso del carcere di Evin, dove il regime rinchiude i dissidenti, e il quartier generale della sicurezza interna delle Guardie Rivoluzionarie. Altro ordigni hanno preso di mira ancora la televisione di stato iraniana. Teheran dal canto suo ha lanciato sei missili sulle basi americane in Qatar. Qui le notizie in aggiornamento. Secondo il Wall Street Journal, Israele punta a chiudere la guerra in breve, e accelera sugli obiettivi militari da neutralizzare. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi oggi è stato accolto a Mosca dal presidente Putin. Secondo il leader russo “l’aggressione contro l’Iran non ha giustificazioni” e “in nessun caso Paesi terzi” possono decidere il cambio di regime; nello stesso tempo il leader del Cremlino ha tenuto a precisare che i raid americani sull’Iran “non intaccano il nostro dialogo”, riferendosi anche alla guerra in Ucraina. A proposito dei raid americani sui siti di arricchimento dell’uranio, il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, ha chiesto l’accesso ai siti nucleari iraniani per determinare la sorte delle scorte “in particolare dei 400 kg arricchiti al 60%”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto.

MELONI CONFERMA L’AUMENTO DELLE SPESE PER LA DIFESA AL 5% DEL PIL: “L’ALTERNATIVA È PEGGIORE, MA NON TOGLIEREMO RISORSE ALLE PRIORITÀ DEGLI ITALIANI”. Cessate il fuoco a Gaza e negoziati con l’Iran: sono le priorità italiane che Giorgia Meloni porterà al Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. La premier le ha illustrate alle 15 alla Camera dei deputati, senza dimenticare l’Ucraina, le spese militari e il riarmo, i migranti, la Libia. Sul Medioriente, Meloni conferma il non coinvolgimento dell’Italia: nessuna base militare usata nelle operazioni Usa, nessuna intenzione di inviare soldati. Ma l’allerta resta massima per i “possibili rischi enormi” di destabilizzazione e gli “impatti sulla sicurezza e l’economia”. Meloni sostiene la ripresa del negoziato – sulla scia di Trump – ma accusa l’Iran e il suo programma nucleare: “Una minaccia esistenziale per Israele e un incentivo ad altri attori per dotarsi dell’atomica”. Dunque invoca “nessuna ritorsione da parte di Teheran e ripresa dei negoziati sul nucleare solo civile”. Sul fronte di Gaza, Meloni chiede a Israele la “fine delle ostilità”, perché gli attacchi “hanno assunto forme drammatiche e inaccettabili”. La premier auspica “due popoli due Stati”, con una “autorità palestinese riformata” per governare e garantire la sicurezza: soluzione sgradita a Netanyahu. Dal Medioriente Meloni passa all’Ucraina citando le “due direttrici”: sostegno a Kiev e pressione sulla Russia. Ma il governo tiene un occhio anche al business della ricostruzione, per la quale servirà “mobilitare i privati”. Meloni conferma l’obiettivo italiano del 5% del pil per le spese di difesa e sicurezza, in linea con le richieste Nato: “L’alternativa sarebbe più costosa e peggiore – ha dichiarato la premier – Non lasceremo l’Italia esposta, debole, incapace di difendersi e di tutelare i suoi interessi”. Poi rassicura i cittadini riottosi a spendere per la difesa: “Non distoglieremo risorse da ciò che gli italiani ritengono prioritario”. Ovvero sanità, scuola, trasporti, servizi pubblici. Sul Fatto di domani approfondiremo le parole della premier e la linea del riarmo.

NATO, IL CASO SPAGNA: NESSUNA DEROGA SULLE SPESE PER LA DIFESA. MA SANCHEZ PUBBLICA LA LETTERA RICEVUTA DA RUTTE. BOMBE RUSSE SU KIEV, 9 MORTI. ALTRE DUE VITTIME A ODESSA. A poche ore dall’inizio della riunione dei Paesi Nato in programma all’Aja, resta attuale il caso Spagna, che non intende superare in spese il 2% del Pil. Rispetto ad alcune notizie, per cui Madrid avrebbe avuto questa deroga evitando di arrivare al 5%, il segretario generale della Nato, Rutte, dichiara: “Madrid ha concordato i target di capacità. Crede di poter raggiungere gli obiettivi col 2%, noi reputiamo servirà il 3,5%. Si vedrà nel quadro della revisione del 2029”. Il premier spagnolo Sanchez ha pubblicato sui social la lettera ricevuta da Rutte, per dimostrare che il Paese iberico ha ottenuto la deroga. Sulla tempistica del passaggio dal 2 al 5% di spese per la difesa, gli Stati Uniti preferirebbero che il termine fosse anticipato al 2032, e non il 2035 come dicono gli alleati europei. Intanto la guerra in Ucraina prosegue con la Russia che spinge sull’acceleratore: le bombe su Kiev hanno provocato 9 morti e 31 feriti. Due vittime anche a Odessa. Inoltre, lo stesso presidente Putin ha ammesso che il nuovo obiettivo è conquistare Sumy. I servizi segreti ucraini sostengono che sia stato sventato un possibile attentato al presidente Zelensky nello scalo polacco di Rzeszów. Rutte è tornato a parlare di Kiev nella Nato: “Il percorso resta valido” ed ha ricordato che “Dal Canada e dall’Europa sono già stati promessi 35 miliardi di aiuti militari per il 2025”, Sul giornale di domani potrete trovare un approfondimento sul summit Nato e sul tema delle spese militari.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Roma, tre poliziotti accusati di aver sottratto 36 mila euro durante una perquisizione. Durante una perquisizione nell’abitazione di un sospettato in via Carmelo Maestrini, in zona Mostacciano, tre poliziotti avrebbero sottratto quasi 36mila euro dalla cassaforte. I tre agenti del commissariato Salario Parioli sono finiti agli arresti domiciliari su disposizione della procura di Roma, con l’accusa di rapina e perquisizione illegittima. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile. Nell’inchiesta è coinvolto anche un cittadino albanese.
Roma, scontro tra due auto, un morto e quattro feriti. L’incidente è avvenuto in via Castel di Leva, a sud della Capitale. A scontrarsi sono stati gli occupanti di una Renault Megane, con 4 persone a bordo, e il conducente di una Fiat Panda; quest’ultimo ha perso la vita. I feriti sono ricoverati in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio e al Policlinico di Tor Vergata.
Stellantis, Filosa è ufficialmente amministratore delegato e annuncia il nuovo team. Striscioni contro Elkann a Mirafiori. Antonio Filosa assume ufficialmente il ruolo di amministratore delegato di Stellantis e annuncia il suo nuovo team. Entrano nella squadra operativa altri tre italiani: Davide Mele che dirigerà l’area Product Planning, Monica Genovese, responsabile dell’area Vendite ed Emanuele Cappellano, responsabile per il Sud America e nuovo numero uno di Stellantis Pro One, unità dei veicoli commerciali. Filosa continuerà a guidare il Nord America e i brand americani. Richard Palmer continuerà come consulente strategico. Lasciano Stellantis Maxime Picat e a Beatrice Fouche. Intanto, fuori dalla sede di Torino è apparso uno striscione contro Elkann: “A Mirafiori solo licenziamenti”
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