La “scorta” dei rabbini che vegliano su chi scrive anche durante lo “shabbat”

Gerusalemme - Proibito lavorare nel giorno sacro ebraico

Di L.C.
6 Maggio 2018

Mi rifugio in una stanzetta tranquilla. Vuota. M’illudo. Un rabbino con lo shtreimel del sabato sul capo – il tradizionale copricapo di pelo degli ebrei chassidici, un colbacco basso e largo per onorare le feste – si avvicina. Apre la Bibbia: “Figliolo, continua a scrivere, anche se è già iniziato lo shabbath?”. Sto peccando, ai […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.