con gli emirati

Renzi già nel 2018 s’offrì a Dubai: “Volto per il vostro Expo”

Testimonial - Aeroporti toscani Con Marco presidente arrivano gli argentini che finanziavano la fondazione Open, poi i soci emiratini

Di m. gra.
7 Gennaio 2024

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Ci sono anche gli Emirati Arabi negli affari dell’ex premier Matteo Renzi e del consulente e amico Marco Carrai, rivelati nel rapporto Copasir che il Fatto può raccontare.

“Ciao amico mio. L’ex presidente del Consiglio d’Italia Matteo Renzi è a Dubai e Abu Dhabi fino a domenica. Deve fare degli interventi a delle conferenze. Come ti ho detto tempo fa, lui è interessato a esplorare la possibilità di essere un ambasciatore per Dubai in Europa per il prossimo Expo, considerando che l’ultima edizione si è tenuta in Italia a Milano. Pensi che sia possibile? Hai tempo di incontrarlo?”. È il 23 marzo 2019, due anni dopo la fine del governo Renzi. Marco Carrai scrive questo messaggio a Mohammed Al-Shaibani, uno dei suoi contatti più stretti in Medio Oriente (i due si scambiano 413 messaggi via chat). Al-Shaibani è un uomo d’affari potente e un funzionario governativo di Dubai: è direttore generale della Corte del Sovrano, Ceo del fondo sovrano Investment Corporation di Dubai e presidente della Dubai lslamic Bank. È considerato “uno dei cinque uomini arabi più potenti nel mondo della finanza”. Ed è anche presidente dell’Expo di Dubai del 2020: “Ciao Marco, torno martedì – è la sua risposta – Se Mr. Renzi sarà sempre a Dubai lo incontrerò sicuramente”.

Le strade di Carrai e Al-Shaibani si sono già incontrate nel corso di un’altra vicenda: “Nel mese di febbraio 2018 – scrive la Guardia di Finanza – Carrai e Al-Shaibani si sono scambiati messaggi quantomeno propedeutici all’acquisizione della partecipazione al capitale sociale di Cai (Corporacion American Italia) da parte della società Mataar, controllata dal fondo sovrano dell’Emirato di Dubai”. Parte dell’operazione viene segnalata come sospetta dall’Unità antiriciclaggio della Banca d’Italia. Corporacion America è un gruppo che controlla 54 aeroporti, tra cui Firenze e Pisa, e che fa capo al magnate argentino di origine armena Eduardo Eurnekian. La scalata di Corporacion America agli aeroporti toscani avviene dopo una donazione alla Fondazione Open, e per questo finisce nelle carte della Procura di Firenze. Carrai è presidente del Cda di Toscana aeroporti. Dopo la scalata del gruppo argentino, negli aeroporti toscani entra anche il governo degli Emirati Arabi, acquistando il 25% delle azioni attraverso la Mataar holding, società veicolo olandese avente come controllante ultimo la Investment corporation di Dubai. Contestualmente Al-Shaibani entra nel consiglio d’amministrazione di Cai. A finire sotto le lenti dell’antiriciclaggio ci sono alcune consulenze da oltre 600mila euro che Carrai nel 2019 aggiunge al suo già cospicuo emolumento di presidente degli aeroporti. I bonifici arrivano da Dicasa Spain, socio di Corporacion America, ossia una società che fa capo a Eurnekian. Da allora i contatti fra Al-Shaibani e il braccio destro di Renzi si infittiscono. Nell’aprile del 2019, ad esempio, Carrai chiede all’emiratino se può incontrare “il presidente del Togo – un altro dei suoi contatti – che sarà a Dubai la prossima settimana”.

Un’altra figura chiave negli Emirati per Carrai è Al Mubarak Khaldoon, membro di spicco del governo di Abu Dhabi, Ceo della Mubadala investment company (fondo sovrano) e presidente del Manchester City. “In un’email del 14 febbraio 2016 Carrai enfatizzava le possibili ricadute positive in Italia, dovute sia della prospettiva di far entrare “Mubadala” nel capitale del settore aeroportuale di “Corporacion America”, che alla possibilità di portare da 200 milioni ad 1 miliardo di euro, gli investimenti in Italia della famiglia Eurnekian”. Il 23 agosto del 2017 Carrai invia un messaggio a Khaldoon per fissare un incontro in Medio Oriente: “Ho parlato con Luca e Matteo e so che a dicembre forse Matteo sarà ad Abu Dhabi. Io sarò ad Abu Dhabi il 13 e 14 settembre e se sei disponibile vorrei mostrarti un importante progetto finanziario”. Scrive la GdF: “Va evidenziato il messaggio di Carrai del 14 giugno 2019, in cui proponeva un possibile affare congiunto tra Mubadala Corporacion America, in relazione a una gara per l’aeroporto Viracopos in Brasile”. Il messaggio di Carrai si chiude così: “Ho detto al nostro amico Matteo che te ne avrei parlato”.

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