Taranto, giunta in rivolta contro il sindaco di Renzi

L’ex dem Rinaldo Melucci ha traslocato in Iv. Adesso l’ex premier ha il gruppo più nutrito in consiglio

A Taranto la situazione è molto grave ma poco seria. Perché nella città dell’Ilva, l’acciaieria che rischia di morire, la giunta di centrosinistra è a un passo dal burrone. Ce l’ha portata il sindaco Rinaldo Melucci, rieletto per il Pd nel giugno 2022 dopo essere stato sfiduciato anche da parte della sua maggioranza l’anno prima […]

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A Taranto la situazione è molto grave ma poco seria. Perché nella città dell’Ilva, l’acciaieria che rischia di morire, la giunta di centrosinistra è a un passo dal burrone. Ce l’ha portata il sindaco Rinaldo Melucci, rieletto per il Pd nel giugno 2022 dopo essere stato sfiduciato anche da parte della sua maggioranza l’anno prima con 17 firme di dimissioni consegnate a un notaio, strappo per molti versi analogo a quello dei dem nei confronti di Ignazio Marino a Roma, nel 2015.

Ma qualche giorno fa, il triplo salto carpiato lo ha fatto Melucci, traslocando in Italia Viva. Lui, sindaco anti-Ilva, tanto da firmare diverse ordinanze per chiudere l’acciaieria – tra cui una bocciata dal Consiglio di Stato, nel 2021 – è approdato nel partito di Renzi, quello che firmava decreti per mandare avanti l’impianto. “Un fatto di grande importanza”, ha esultato il fu rottamatore. Ma sono molto meno entusiasti Pd, Cinque Stelle e i consiglieri della lista di Michele Emiliano “Con”, che con Melucci si accapigliano dal primo giorno, come raccontano i quattro rimpasti in un anno e mezzo e la minaccia di appoggio esterno dei partiti di qualche settimana fa, quando il sindaco aveva esautorato l’assessora dem Francesca Viggiano, poi reintegrata. Ora i consiglieri di centrosinistra sarebbero pronti a passare all’opposizione. Il M5S voleva annunciare l’uscita dalla maggioranza già ieri mattina, in conferenza stampa. L’ha fatta saltare, perché nel frattempo una conferenza l’aveva annunciata anche il sindaco. Però ieri mattina non ha parlato neppure lui. Melucci si è limitato ad annunciare “una verifica di maggioranza”. Ma ora rischia grosso dopo il suo passaggio a Iv, deciso “per cercare motivazioni” come sostenne con toni aulici. La certezza è che Melucci ha imbarcato in maggioranza sei consiglieri di Iv: tutti renziani acquisiti, perché nelle scorse Comunali Iv non era riuscita a eleggere nessuno. Così ora Renzi ha il gruppo più numeroso in Consiglio, e a tenerne le fila è quel Massimiliano Stellato che nel 2021 organizzò la sfiducia a Melucci (firmata anche da un’altra renziana, Carmen Casula, attualmente a processo per truffa al Comune).

Già nel centrodestra e segretario dei Popolari, tuttora consigliere regionale – fino all’anno scorso sosteneva Emiliano – da ottobre Stellato è presidente regionale di Iv. Ma ora, che si fa a Taranto? Francesco Nevoli, coordinatore provinciale del M5S, avverte: “Melucci deve fare chiarezza sulle sue decisioni che stanno portando a stracciare il patto elettorale”. E il vicepresidente dei 5Stelle, il senatore Mario Turco, rincara la dose: “Come si fa a portare in maggioranza Iv, che ha votato lo scudo penale per i gestori dell’Ilva e che come il governo è a favore del riesame dell’Aia per l’impianto siderurgico, a causa del quale si produrrà carbone per 12 anni?”. Ovviamente è agitato anche il Pd, che però rischia di spaccarsi in due.

I circoli sono furibondi, ma qualche consigliere tentenna. “Melucci sta cercando di capire chi resterebbe con lui in Consiglio e giunta” dicono più fonti. Proverebbe a costruirsi una maggioranza alternativa. “Ma è plausibile che pensi di candidarsi alle Europee” butta lì un dem. Sullo sfondo, anche il duro scontro con la Regione Puglia sulla gestione dei Giochi del Mediterraneo, previsti a Taranto nel 2026, con la creazione un mese fa di un secondo comitato organizzatore, guidato da un commissario nominato dal governo. A propiziarla il ministro per il Pnrr, il pugliese Raffaele Fitto. “L’hanno creato senza invitare la Regione” fanno notare. Una frattura, tra l’ormai renziano Melucci ed Emiliano. L’ennesima nuvola sopra il cielo di Taranto.