Il Fatto di domani. Leucemia e polmonite, Berlusconi è “grave ma stabile”: figli, fratelli e amici stretti (Dell’Utri) corrono in ospedale

Di FQ Extra
6 Aprile 2023

Ascolta il podcast del Fatto di domani

BERLUSCONI HA LA LEUCEMIA “DA TEMPO”, IL BOLLETTINO MEDICO: “È STABILE”. La diagnosi ora è chiarita. Il medico curante di Berlusconi, Alberto Zangrillo, ha diffuso il primo bollettino sulla situazione dell’ex premier, ricoverato da ieri in terapia intensiva al San Raffaele di Milano. L’infezione polmonare di cui si è parlato all’inizio è una conseguenza di una leucemia mielomonocitica cronica, di cui il leader di Forza Italia soffrirebbe da tempo. Le sue condizioni attuali sarebbero “stabili” e starebbe ricevendo la chemioterapia. Il suo inner circle composto dai familiari e dai vertici di Forza Italia ostenta fiducia. “Vogliamo essere ottimisti, non molla mai”, ha detto il numero 2 del partito, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre il capogruppo alla Camera Barelli ha detto che non c’è “nessuna rivoluzione dentro Forza Italia”. Uscendo dall’ospedale il fratello di Silvio, Paolo ha comunicato che ci sarebbe un miglioramento: “Siamo più sollevati. È curato nel migliore dei modi, ne uscirà più forte”. A trovare il Cav nel pomeriggio erano arrivati anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani e Marcello Dell’Utri. Sul Fatto di domani leggerete gli aggiornamenti sul caso e un’analisi della struttura di potere di Forza Italia, dove sono scattate le procedure di emergenza. Vittorio Sgarbi ha già detto che “senza di lui il partito avrà una configurazione diversa”.


DECRETO SICCITÀ: C’È IL COMMISSARIO, MA SALVINI AVRÀ UNA CABINA DI REGIA. Nell’incertezza per le condizioni di salute di Berlusconi, il governo ha tenuto comunque oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri annunciato. All’ordine del giorno c’era il problema della siccità, la discussione sul disegno di legge sulla concorrenza, già passato al vaglio di un primo Cdm, e anche la norma per le assunzioni nella pubblica amministrazione, che era stato inizialmente escluso per l’incompatibilità di alcune richieste dei ministeri. Il testo è arrivato sul tavolo dei ministri in una forma ridotta, senza le 3 mila assunzioni annunciate, ma con dentro la stabilizzazione dei precari nei ministeri del Sud. Sul decreto siccità i conflitti interni alla maggioranza non sono stati minori. Da settimane Matteo Salvini, titolare del ministero responsabile, puntava i piedi contro la nomina di un commissario straordinario, ma alla fine la figura ci sarà: con una struttura di 25 dipendenti e 5 consulenti, in carica fino a fine 2023 e con proroga possibile di un anno. Il decreto prevede anche multe per chi ruba acqua pubblica e una campagna di comunicazione anti sprechi. Il leader della Lega però non è rimasto a mani vuote: al commissario infatti sarà affiancata una cabina di regia presieduta dalla premier o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture. Sul Fatto di domani faremo un bilancio politico e tecnico delle misure.


DEPISTAGGIO VIA D’AMELIO, L’AGENDA ROSSA RUBATA DA UN UOMO DELLO STATO. Oltre 1400 pagine per raccontare che il giudice Paolo Borsellino fu assassinato per una convergenza d’interessi tra Cosa Nostra e gruppi di potere esterni, e che l’agenda rossa fu portata via non certo dai mafiosi: sono state depositate, a Caltanissetta, le motivazioni con cui, nel luglio scorso, il Tribunale ha dichiarato prescritte le accuse contestate a due dei tre poliziotti che, secondo l’accusa, avrebbero depistato le indagini sulla strage di via D’Amelio e ha assolto il terzo imputato. I giudici sottolineano la presenza di “un clima di diffusa omertà istituzionale” e un “velo di reticenza cucito da diverse fonti”, tra “amnesie generalizzate di molti soggetti appartenenti alle istituzioni e dichiarazioni testimoniali palesemente smentite da risultanze oggettive”. E non hanno dubbi sulla sparizione dell’agenda, che non è possibile attribuire esattamente a una persona fisica, “ma è indubbio – scrivono i magistrati – che può essersi trattato solo di chi, per funzioni ricoperte, poteva intervenire indisturbato in quel determinato contesto spazio-temporale e per conoscenze pregresse sapeva cosa era necessario e opportuno sottrarre”. Sul Fatto di domani un’analisi delle motivazioni.


GUERRA: MACRON E VON DER LEYEN PARLANO DI MEDIAZIONE CON XI, MOSCA E KIEV BOCCIANO I NEGOZIATI. Mosca non vede prospettive di pace: l’operazione militare speciale, dice il Cremlino, è l’unica via d’uscita e viene bocciata la mediazione cinese. Putin, che ha ricevuto il vassallo Lukashenko, sottolinea che adesso l’obiettivo russo è spingere le truppe di Kiev a distanza di sicurezza, in modo che non possano più bombardare il Donbass. Kiev ribadisce che la base per negoziare è il ritiro completo russo oltre i confini riconosciuti nel 1991, compresa la Crimea. Zelensky ha anche bacchettato il funzionario che in un’intervista al Financial Times pubblicata stamattina aveva aperto all’ipotesi di negoziare con Mosca sulla Crimea dopo l’annunciata controffensiva di primavera. Nei colloqui avuti oggi a Pechino con Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen e Xi Jinping avrebbe detto di essere pronto a parlare con Zelensky al momento opportuno e con le giuste condizioni. A riferirlo indiscrezioni diplomatiche Ue. Macron avrebbe incoraggiato la Cina a fare da mediatore per una “soluzione politica al conflitto”, ma anche a non inviare armi alla Russia. Nella nota ufficiale cinese dopo il meeting la parola guerra non compare (il conflitto è definito “crisi Ucraina”). Il portavoce del Cremlino Peskov, commentando il meeting, ha ribadito che dal punto di vista russo “non ci sono prospettive per una soluzione pacifica”. Sul Fatto di domani leggerete anche la cronaca dalla Francia, dove l’undicesima giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni si è distinta per numeri leggermente più modesti e per qualche disordine a Parigi, dove i sindacati hanno annunciato 400 mila manifestanti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Euromazzette, scarcerato Panzeri. Dovrebbe uscire di prigione e andare ai domiciliari con braccialetto elettronico l’ex eurodeputato socialista in carcere dal 9 dicembre. Antonio Panzeri è ritenuto l’anima dello scandalo di corruzione in seno al Parlamento europeo, a gennaio si è pentito patteggiando con la giustizia un anno effettivo di reclusione che scatterà a processo concluso.

Eredità Agnelli, la causa oggi a Torino. In discussione oggi un passaggio dell’azione legale promossa da Margherita Agnelli in relazione all’accordo sull’eredità dell’Avvocato, morto nel 2003.

Israele bombarda il sud del Libano. L’esercito israeliano ha bombardato con l’artiglieria il sud del Libano dopo aver intercettato un attacco di 35 razzi sul suo territorio proveniente dai confini del Paese.

Gli esordi comici di Woody Allen. Escono i primi libri umoristici dell’iconico regista statunitense, anzi newyorkese. Con la postfazione di Daniele Luttazzi.


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Naufragio di Cutro, ecco le normative sui soccorsi al vaglio della Procura

di Lucio Musolino

Il 23 marzo tre motovedette della Guardia costiera sono arrivate fino a 90 miglia dalla costa jonica calabrese per soccorrere 295 migranti. Praticamente in Grecia. Poche ore più tardi il pattugliatore “Corsi” e un’altra motovedetta, sempre della Guardia costiera, si sono spinti fino a 100 miglia ad est di Siracusa per recuperarne altri 450. I migranti naufragati davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro sono morti a un miglio dalla spiaggia. Quando erano stati avvistati dall’aereo di Frontex erano a circa 40 miglia dalla costa calabrese.

(Continua a leggere)


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.