Il Fatto di domani. Cartabia, la legge che premia i boss di mafia. Benzinai in rivolta contro Meloni: l’ondata di “fango” travolge il governo

Di FQ EXTRA
13 Gennaio 2023

LA RIFORMA CARTABIA COLPISCE ANCORA: LE VITTIME DI MAFIA. Tre persone, che pure erano state sequestrate e picchiate, non se la sono sentita di querelare i capiclan, così la procura di Palermo è stata costretta a chiedere la revoca degli arresti cautelari. A brindare sono Giuseppe Calvaruso, considerato il reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, e due suoi fedelissimi, Giovanni Caruso e Silvestre Maniscalco: tutti accusati di sequestro di persona e lesioni aggravate dal metodo mafioso. Ma senza querela, il reato non è perseguibile. È l’effetto perverso della riforma firmata dall’ex Guardasigilli. I tre rimangono in carcere perché già condannati in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso. Ma se a loro carico ci fossero stati solo sequestro e pestaggio sarebbero tornati in libertà. Sul Fatto di domani approfondiremo l’ennesimo caso di malagiustizia frutto di una legge che “uccide” i processi, invece di accelerarli. Tra i reati che rischiano di restare impuniti, lo abbiamo scritto ieri, c’è anche la violenza sessuale: torneremo a parlarne con Valeria Valente, ex presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio. Il capitolo Giustizia è già sul tavolo di Giorgia Meloni: il Parlamento deve eleggere i 10 componenti laici del Csm. L’appuntamento alle Camere è per martedì prossimo, peccato che la maggioranza sia in tilt sulla spartizione delle nomine. Al momento le (auto)candidature sono oltre 180, ma quasi nessuna andrà in porto. È un’altra conseguenza della pessima Cartabia: possono proporsi avvocati con almeno 15 anni di esperienza o giuristi accademici. Per dire, c’è anche l’ex legale di Berlusconi Gaetano Pecorella. Domani vedremo meglio quali sono i rischi per il prossimo Csm.


ACCISE, MELONI HA UN PROBLEMA IN PIÙ: LA RIVOLTA DEGLI “SPECULATORI”. Sono stati chiamati in causa prima dal ministro Pichetto Fratin, poi da Matteo Salvini, oggi dal titolare dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che ha provato ad aggiustare il tiro dando la colpa alle “speculazioni internazionali sul prezzo del gas e della benzina”: i gestori delle pompe non ci stanno a essere additati ingiustamente come coloro che hanno lucrato sui carburanti. E così hanno indetto uno sciopero per il 25 e il 26 gennaio: distributori chiusi contro “l’ondata di fango”. Non è bastato, dunque, il video che ieri Giorgia Meloni ha realizzato per tentare di respingere le accuse di non aver voluto prorogare il taglio delle accise; e lo dimostrano le migliaia di commenti (e di insulti) che la premier ha raggranellato. Domani i ministri Giorgetti e Urso incontreranno i sindacati del settore per ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure adottate nell’ultimo Cdm, ma non è detto che il confronto stemperi la tensione. Che sale all’interno della stessa maggioranza: il deputato e responsabile Energia di FI, Luca Squeri, in un’intervista alla Stampa, ha parlato di misure “populiste” da parte di Palazzo Chigi, perché i cartelli con la media dei prezzi sono “uno strumento inefficace e soprattutto di dubbia fattibilità”. Nel pomeriggio, il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto al question time alla Camera, rivendicando la scelta e ricordando che quando il governo Draghi ha deciso il taglio delle accise il prezzo della benzina era molto più alto. Sul giornale di domani vedremo come, per il governo, la partita carburanti rischia di diventare una valanga.


LAZIO, CONTE LANCIA BIANCHI. MENTRE BONACCINI AMMICCA A MELONI. Con la presentazione di Donatella Bianchi come candidata alla Regione Lazio, parte la campagna elettorale per la Pisana: urne aperte il 12 e 13 febbraio. La giornalista di Linea Blu ed ex vicepresidente del Wwf promette un cambio “radicale, con un percorso partecipato e democratico”. Nella sede romana di Campo Marzio, il leader Giuseppe Conte prova a rilanciare le ambizioni pentastellate con una candidata all’insegna dell’ambientalismo, dopo la rottura con il Pd anche per via dell’inceneritore a Roma (progetto voluto dal sindaco dem Roberto Gualtieri). I dem schierano Alessio D’Amato con Renzi e Calenda, i Cinque stelle corrono con Sinistra italiana nella lista Polo progressista. Dunque strada (apparentemente) spianata per Francesco Rocca, l’ex vicepresidente della Croce Rossa con una condanna per spaccio di droga risalente al 1986. Come leggerete sul Fatto di domani, non è l’unico neo nel curriculum del candidato di Meloni. Sul fronte del Nazareno, continua il faticoso percorso verso le primarie: Piero Fassino si schiera con Stefano Bonaccini. Il governatore emiliano oggi ha ammiccato a Meloni: “In me troverà non un nemico, ma un avversario che darebbe e pretenderebbe rispetto”. Non certo una dichiarazione di guerra al governo e neppure un amo per ricucire il dialogo con Giuseppe Conte. Il leader M5s, al fianco di Donatella Bianchi, torna sulla rottura nel lazio: “Nessuna ripicca, in Lombardia corriamo con il Pd, che ha scelto con noi di spegnere gli inceneritori e guardare al futuro verso la transizione ecologica”.


IN UCRAINA SI COMBATTE, IN GERMANIA SI TENTA IL BLITZ PRO-CARBONE. Oltre 500 civili sono rimasti a Soledar, tra cui 15 bambini, ed è impossibile evacuarli a causa dei combattimenti in corso: lo ha detto alla tv di Stato ucraina il governatore della regione di Donetsk. La città è oggetto di una pesante offensiva da parte di Mosca che, con i mercenari del Gruppo Wagner, sta tentando di accerchiare anche Bakhmut, 10 km a sud. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto alle sue truppe di tenersi pronte al confine con la Bielorussia: il sospetto è che la Russia possa lanciare un nuovo assalto da nord. Nel frattempo, la Germania vuole correre ai ripari contro la dipendenza dal gas russo e lo fa puntando al caro, vecchio carbone. Sul giornale di domani un reportage dal villaggio di Lützerath, dove è prevista la realizzazione di un impianto per l’estrazione di lignite.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Tutti i documenti nel garage di Biden. La Casa Bianca ha confermato il ritrovamento di nuovi documenti classificati in una delle due residenze del presidente in Delaware. Sul giornale di domani leggerete di cosa si tratta.

Cospito, delegazione dem in visita al detenuto in sciopero della fame. Debora Serracchiani, Andrea Orlando Silvio Lai e Walter Verini si sono recati oggi in visita nel carcere di Sassari per costatare le condizioni dell’anarchico. L’appello per la revisione del 41 bis ha superato le 4.000 firme.

Addio a Biagio Conte, missionario laico. Nel 1993 aveva fondato a Palermo la Missione Speranza e Carità, per tutta la vita è stato al fianco degli indigenti. Gravemente malato, è morto oggi a 59 anni.

Il Venerdì 13 di Emmanuel Carrère. Abbiamo letto in anteprima “V13”, la raccolta ampliata dei reportage del grande scrittore sul processo alle stragi jihadiste del 13 novembre 2015.


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