Il Fatto di domani. Dopo il Qatar il Marocco-gate: il Parlamento Ue duro con Doha, ma “salva” Rabat. Vitalizi, l’imbarazzo di Meloni

Di FQ Extra
16 Dicembre 2022

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IL QATAR-GATE SI SPOSTA SUL MAROCCO. IL PARLAMENTO UE VOTA CONTRO DOHA MA “SALVA” RABAT. La procura di Atene ha aperto un’indagine penale sull’ex vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili, seguendo le ipotesi di reato contestate dalla procura belga: corruzione e riciclaggio di denaro, ma in relazione a fatti diversi da quelli su cui sta lavorando la magistratura di Bruxelles. “Non sarò Ifigenia”, dichiara. Il suo avvocato oggi ha ribadito la linea difensiva: estraneità ai fatti, le valige di contanti trovate a casa sua erano del compagno Francesco Giorgi. L’assistente parlamentare e compagno di Kaili avrebbe confessato di aver fatto parte di un’organizzazione con lo scopo di interferire e condizionare gli affari europei usata non solo dal Qatar, ma anche dal Marocco. Al Parlamento europeo continua l’opera di contenimento del danno, almeno di immagine, dello scandalo. L’aula ha votato in modo plebiscitario (solo tre astensioni e due contrari) la sospensione di tutti i lavori legislativi relativi a Doha e dell’accesso all’Eurocamera dei lobbisti del Qatar fino a conclusione delle indagini. La stessa durezza non è stata mostrata sul Marocco, anzi: l’emendamento presentato dalla sinistra europea sulle sospette relazioni tra alcuni eurodeputati e Rabat, pure oggetto di indagine, è stata respinta con il voto contrario di popolari e di parte dei socialisti. I media ricordano che l’ex eurodeputato Antonio Panzeri e l’attuale ambasciatore del Marocco a Varsavia Abderrahim Atmoun, citato nelle carte della magistratura belga, hanno lavorato insieme nel 2017 al Parlamento europeo. Nel pomeriggio è arrivata una notizia che fa pensare a un nuovo allargamento dell’inchiesta: c’è il primo nome della famiglia dei Popolari. La Procura europea ha chiesto infatti la revoca dell’immunità parlamentare per Eva Kaili e per Maria Spyraki del Ppe. Si parla di frode a danno del bilancio dell’Ue in relazione alla retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati e per ora non è chiaro se c’è un collegamento allo scandalo mazzette.


REDDITO, ASSALTO CONTINUO: MELONI ASSOLDA RENZI. CONTE A PALERMO TRA I PERCETTORI DEL SUSSIDIO. Mentre Giorgia Meloni medita se tagliare ancora il Reddito per rimpolpare la Manovra, Giuseppe Conte ha incontrato i palermitani dei rioni popolari Zen e Danisinni, tra cui molti percettori del sussidio. L’ex premier accusa il governo di voler tagliare ai poveri per rafforzare i privilegi, annuncia battaglia in Parlamento e si scaglia contro Renzi e Calenda. “Quando si parla di allargare le disuguaglianze sociali, Italia Viva e Azione sono pronte a soccorrere la maggioranza”. Il senatore di Rignano ha proposto un’altra sforbiciata al Reddito: stop al sussidio per chi ha meno di 40 anni e non ha figli, dopo 7 mesi (dunque da luglio 2023). Ieri al Fatto Quotidiano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ha aperto alla proposta di Renzi. Che non è nemmeno la più draconiana: Maurizio Lupi taglierebbe il sussidio già da giugno, al sesto mese. Il governo va in ordine sparso. Secondo il ministro Luca Ciriani (Fdi) la sforbiciata al sussidio “è un’ipotesi sul tavolo”. Salvini ha le idee chiare: avanti tutta con i voucher, stop al Reddito e niente salario minimo. La ministra Calderone mette un freno: tagliare il sussidio raggranellando risorse per la manovra, non sarebbe all’ordine del giorno. Sul Fatto di domani vi racconteremo la tappa palermitana di Giuseppe Conte e faremo i conti in tasca alla finanziaria, conteggiando i risparmi dai tagli al Rdc. Intanto, il governo usa la mano di velluto per gli evasori: Paolo Sisto apre all’estinzione delle cause per reati come l’omessa dichiarazione o la dichiarazione infedele.


LA SICILIA AFFONDA NEI DEBITI, ARRIVA LA SCIALUPPA? VITALIZI, IL RINVIO DEL SENATO E L’IMBARAZZO DEL GOVERNO. La Sicilia è nei guai e spera nell’aiuto di Giorgia Meloni. Il problema è il debito che ha sforato i due miliardi. Senza un intervento del governo la Regione dovrebbe accantonare in Bilancio 866 milioni, coprire subito un buco da 300 milioni e trovarne altri 460 nel 2024. È la cura indicata dalla Corte dei Conti il 3 dicembre scorso per fare ordine nelle casse dell’Isola. Un’impresa improba per il governatore di Forza Italia Renato Schifani, che eredita il pesante fardello dall’ex presidente Nello Musumeci, oggi ministro di Fratelli d’Italia. Musumeci vorrebbe spalmare il debito sui prossimi 10 anni. Sul Fatto di domani poseremo la lente su tutti i guai della Sicilia e le soluzioni allo studio del governo. Poi passeremo ai vitalizi, mai defunti: resta da decidere il destino degli arretrati per gli ex parlamentari. Il consiglio di garanzia del Senato ha rinviato la decisione a gennaio. Nel 2018 l’assegno era stato tagliato prima ai deputati grazie a Roberto Fico, al tempo presidente della Camera. Poi la sforbiciata arrivò nell’Aula di Palazzo Madama presieduta da Elisabetta Casellati. Ma 771 ex senatori impugnarono quella delibera. Da allora il destino del vitalizio resta in bilico. Sul Fatto di domani vi racconteremo tutta la storia (e l’imbarazzo negli file del governo).


KIEV: “I RUSSI PREPARANO UN’OFFENSIVA SU AMPIA SCALA”. IL CONSIGLIO UE SI SCONTRA SUL GAS RUSSO E RISPONDE AGLI STIMOLI USA. Kiev rileva che la Russia sta ammassando truppe e armi per una nuova grande offensiva invernale in Ucraina. Gli ucraini si aspettano un attacco su vasta scala dal Donbass, da sud oppure dalla Bielorussia, già da gennaio o al massimo in primavera. Questo è un argomento in più usato da Kiev su Washington per ottenere i tanto richiesti missili Patriot, sistema d’arma molto più potente di quelli serviti finora e che presenta diversi rischi di escalation del conflitto, come vedremo sul Fatto di domani. Mosca accusa preventivamente: se forniranno i Patriot, gli Usa entreranno come attori diretti nel conflitto. Intanto il presidente Zelensky è intervenuto oggi al Consiglio europeo, sottolineando i danni causati dagli attacchi russi alle infrastrutture energetiche. Il summit dei capi di Stato dell’Ue aveva al centro proprio la questione dell’energia, in particolare l’eterna discussione sul price cap al gas russo, che fatica ancora a vedere la luce. I leader dei 27 hanno parlato però di Qatargate, ovviamente, e anche di come rispondere al piano di stimoli economici di Joe Biden per attirare investimenti e sostenere l’economia Usa. Per rispondere a quella che viene interpretata come concorrenza sleale transatlantica, il Consiglio ha incaricato la Commissione di presentare entro gennaio un piano analogo per salvaguardare il mercato continentale.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

La Bce taglia tassi e acquisti. Un altro ritocco dei tassi dello 0,5%, sull’onda della decisione della Fed Usa, e un forte ridimensionamento degli acquisti di debito degli Stati da parte della Banca centrale: una sforbiciata di 15 miliardi al mese a partire dal marzo prossimo. Sono le decisioni prese dall’istituto di Francoforte e illustrate da Christine Lagarde. Sul Fatto di domani le conseguenze sull’economia italiana, già rallentata. Infatti la Borsa è calata e lo spread è salito.

Indagata Murekatete, compagna di Soumahoro. Nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative di accoglienza Karibu e Aid. Con lei, la madre Marie Terese Mukamitsindo e altre quattro persone. Per tutte è scattata l’interdizione dal lavoro per la pubblica amministrazione e complessivamente sono stati sequestrati circa 650 mila euro come “profitto del reato” contestato, ovvero fatture “per operazioni inesistenti” tra il 2015 e il 2019.

L’avvocatura Ue boccia la Superlega. La decisione di Uefa e Fifa di vietare il torneo delle 12 squadre top immaginato da Perez, Agnelli e Laporta: “non viola la concorrenza”. Il parere non è vincolante. La sentenza della Corte di Giustizia Europea attesa tra marzo e aprile 2023.


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