Il Fatto di domani. Draghi vede i sindacati e promette un contentino a Conte per i poveri. La Cgil: ennesimo tavolo inutile

Di FQ Extra
12 Luglio 2022

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DRAGHI VEDE I SINDACATI E PROMETTE RIFORME: MISTERO SU CIFRE E TEMPI. Il presidente del Consiglio ha incontrato stamattina i leader dei sindacati confederali: Landini (Cgil), Sbarra (Cisl) e Bombardieri (Uil). Due ore di confronto a palazzo Chigi con la promessa di rivedersi a cadenza regolare da fine luglio per discutere di temi urgenti nella congiuntura economica. Questioni che Draghi ha illustrato in conferenza stampa con il ministro del lavoro Orlando: il cuneo fiscale, la precarietà e l’aumento dei salari. Sono assi su cui servono riforme strutturali, riconosce il premier, che non potranno arrivare subito. Non nel prossimo decreto Aiuti di fine mese, che conterrà solo stanziamenti per tamponare il caro energia e l’inflazione, e forse un assaggio di taglio del cuneo fiscale sui redditi bassi. In ogni caso mancano le cifre, sia per questa che per la prossima misura. Come abbiamo rivelato sul Fatto di oggi, la stima si aggira sui 13 miliardi. L’obiettivo, però, è sempre non fare deficit, quindi niente scostamenti di bilancio. Vedremo sul Fatto di domani se le risorse saranno sufficienti. Va registrata l’insoddisfazione di Cgil e Uil dopo l’incontro di oggi. Duro soprattutto Maurizio Landini: “Se un lavoratore mi chiedesse cosa ho portato a casa risponderei: niente, solo un altro incontro”. Si sa qualcosa in più sul salario minimo: l’esecutivo porta avanti la proposta Orlando, che vuole legare il minimo di stipendio ai contratti collettivi nazionali, senza stabilire una cifra fissa per tutti (i 5S propongono invece 9 euro lordi l’ora per tutti). Intanto a Bruxelles la direttiva sul salario minimo ha superato un altro step ed è stata approvata in Commissione.

5S, SU CRISI E FIDUCIA IL PREMIER RINVIA LA PALLA A CONTE. Oltre i temi economici, la conferenza stampa di oggi aveva un inevitabile risvolto politico. La questione sociale è al centro delle tensioni aperte tra il premier e il leader 5S Giuseppe Conte, che stamattina era tornato a premere sul tasto delle risposte ai 9 punti della lettera. Draghi ha dato la sua versione ai giornalisti: l’incontro con i sindacati va in direzione di Conte, “c’è consonanza” tra la piattaforma 5S e l’agenda di governo (“questo mi fa piacere e credo faccia piacere anche lui”). Poi il premier ha ribadito che il governo esiste solo con il Movimento dentro, che il rinvio alle Camere sarebbe una scelta di Mattarella e, soprattutto, che l’esecutivo va avanti solo se lavora, e se gli ultimatum dei partiti dovessero paralizzarlo non avrà più senso stare insieme (qui l’avvertimento è anche per la Lega). La palla passa ora nel campo del leader 5S. Domattina è prevista una nuova riunione del Consiglio nazionale pentastellato. Oggi, prima della conferenza, Stefano Patuanelli aveva dato un segnale di tregua. Il ministro dell’Agricoltura ha fatto un passo indietro rispetto ai segnali dei giorni scorsi: “Penso che sarò ministro stasera, ma anche domani e dopodomani”, ha detto all’assemblea di Confagricoltura, alludendo a una soluzione senza strappi. Vedremo sul Fatto di domani come hanno risuonato le parole di Draghi dentro il M5S.

CINQUE MESI DI CONFRONTO MANCATO: BILANCIO DEI MIGLIORI. Domani 13 luglio il governo dei Migliori festeggerà 17 mesi. Dopo la partenza a razzo sospinta dall’establishment, la corsa negli ultimi mesi è rallentata. Riforme che vegetano in Parlamento, ministri scomparsi dalla scena pubblica e mancanza di confronto con i partiti e con le Camere. La stessa assenza di dialogo che lamentano anche i sindacati, peraltro. Dalla gestione del Covid ai temi della giustizia all’economia e alla guerra, dall’energia all’ambiente, sul Fatto di domani faremo un bilancio dell’operato dell’esecutivo Draghi nel 2022, passando in rassegna tutti i temi urgenti su cui si era promesso di intervenire.

UCRAINA, L’UE VERSO NUOVE SANZIONI, MA È IN DISACCORDO SUI PRESTITI A KIEV. L’Unione europea prepara un settimo pacchetto di sanzioni, anticipa Bloomberg, secondo cui sotto la tagliola dovrebbero finire l’import di oro e altri nomi di oligarchi. Sulla confisca dei beni russi congelati (il tesoretto stimato è di 13,8 miliardi di euro) si aspetta una direttiva europea a ottobre (a oltre 7 mesi dalla guerra). Il testo dovrebbe dare agli Stati membri un quadro comune per avviare procedimenti giudiziari, congelare asset e procedere alle confische. Più concretamente, la riunione dei ministri dell’economia di Bruxelles oggi ha sbloccato un miliardo di prestiti a lungo termine per l’Ucraina (oltre agli 1,2 miliardi già erogati a inizio anno). Ne aveva promessi 9: sugli altri 8 non c’è accordo perché Germania, Olanda e i soliti falchi del Nord sono contrari al fatto che l’Ue faccia da garante ai creditori. In Ucraina, mentre i russi avanzano piano, la diplomazia resta sepolta sotto le bombe. Il portavoce del Cremlino Peskov conferma che “al momento non ci sono discussioni in corso” con Kiev. Mosca continua a dire che l’Occidente mira a entrare in guerra contro la Russia. Zelensky invece ha criticato l’eccezione alle sanzioni fatta da Germania e Canada per riparare le turbine del gasdotto Nord Stream 1. Sul Fatto di domani approfondiremo il dibattito tedesco, in questo momento più attento alle questioni interne che estere.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Borsellino, attesa per la sentenza. Si esprimeranno alle 20 i giudici di Caltanissetta per il processo per depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. I pm dell’accusa chiedono pene fino a 11 anni per i tre poliziotti accusati di aver istruito il finto pentito Vincenzo Scarantino affinché dichiarasse il falso.

Autostrada dei Parchi, il Tar sospende la revoca. La società del gruppo Toto per ora potrà continuare a gestire l’A24-A25. Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva fatta dai concessionari contro la revoca anticipata della concessione in scadenza nel 2030 decisa dal Consiglio dei ministri. Lo stop è temporaneo.

Covid, i dati di oggi. L’occupazione dei reparti ordinari sale di un punto percentuale in 24 ore, arrivando al 15%. Resta stabile al 4% la percentuale delle terapie intensive occupate. Un anno fa di questo periodo erano entrambi al 2%. I nuovi casi registrati oggi sono 142.967, l’8,1% in più rispetto a una settimana fa. Le vittime aumentano invece del 67%, da 94 martedì a 157 oggi.

Alessandro Borghi. Un dialogo con l’attore italiano, che ad agosto è atteso al Festival di Locarno per Delta di Michele Vannucci.


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