Il Fatto di domani. Kiev usa il gas russo, ma all’Occidente chiede l’embargo

IL PARADOSSO DEL GAS. Zelensky invoca l’embargo energetico contro la Russia mentre Kiev continua a rifornirsi da Putin. Nemmeno la guerra ha interrotto il flusso di metano da Mosca all’Ucraina. Ufficialmente gli acquisti da Gazprom si sono interrotti nel 2015, dopo l’invasione della Crimea. Da allora, infatti, Kiev acquista gas da Slovacchia, Ungheria e Polonia. Peccato che il metano fornito da quegli Stati arrivi sempre dalla Russia, ma l’Ucraina lo compra a un prezzo scontato grazie alla mediazione dei vicini europei. Sul giornale di domani seguiremo la lunga via del gas. E racconteremo l’intrigo delle compravendite energetiche tra Kiev e Mosca. Sul fronte italiano dell’energia, invece, Cingolani annuncia tempi lunghi: la prima nave per la rigassificazione del gas liquido sarà pronta per il primo semestre 2023.

“ARMI A KIEV? RISCHIO DI GUERRA TRA USA E RUSSIA”. L’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, in un’intervista a Newsweek, lancia l’allarme sulla possibile terza guerra mondiale. Un conflitto con gli americani, infatti, coinvolgerebbe anche i Paesi dell’Alleanza atlantica. Secondo il diplomatico del Cremlino, le forniture di armi e munizioni all’Ucraina sono “pericolose e provocatorie”, al punto da portare “gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto”. Domani faremo il punto sull’arsenale ucraino: quali armi arrivano dall’Occidente e quali sono le più temute dal Cremlino? Torneremo poi sulla strage di Kramatorsk, dove sono piovuti missili sulla stazione coi civili in fuga. Su uno dei missili campeggiava una strana scritta in cirillico. Faremo chiarezza sul rimpallo di accuse tra Mosca e Kiev. Intanto, anche la Cina ha annunciato di voler potenziare il suo arsenale atomico. In caso di conflitto con Taiwan, le armi nucleari sarebbero un deterrente decisivo contro l’interventismo degli Usa. L’ambasciatore russo Antonov ha ribadito come Mosca faccia tutto il possibile per evitare vittime civili. Ma intanto sale il conto delle vittime: almeno 1.766 i civili uccisi dallo scorso 24 febbraio, sostiene l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

GIORGIA L’AMERICANA. Sembra lontano il tempo in cui a Giorgia Meloni si chiedeva di dissipare l’ombra neofascista. Tutto è dimenticato, tutto è perdonato. L’inchiesta Lobby Nera di Fanpage, che mise in risalto i legami tra esponenti di Fratelli d’Italia e nostalgici di Mussolini, è archiviata. Oggi Giorgia appare convintamente atlantista, al fianco degli Usa e contro Putin, lontana da estremismi. Una parabola (per certi versi) simile a quella di Marine Le Pen in Francia. Un tempo Il Fronte Nazionale incarnava la minaccia fascista, ma oggi appare moderato rispetto alle sortite del reazionario Eric Zemmour. Sulle pagine di domani troverete il ritratto delle due donne di destra: Giorgia Meloni e Marine Le Pen. Proveremo a capire quali sono le reali chance del Fonte Nazionale alle prossime elezioni francesi. Mentre l’Europa tifa Macron (che nei sondaggi non sfonda).

IL VIETNAM DI DRAGHI, IL RITORNO DI B. Dal palco romano della convention L’Italia del Futuro, il forzista Antonio Tajani pone i paletti al governo Draghi sulla riforma della giustizia: separazione della carriere, stop alle porte girevoli tra politica e magistratura, riforma del Csm. Un avviso per il premier e la Guardasigilli Marta Cartabia. Forza Italia e Lega pressano Palazzo Chigi anche su altri fronti: sul tavolo della maggioranza infatti c’è la riforma del catasto e del fisco. Con le elezioni amministrative che si avvicinano, del resto, i partiti alzano il tiro col governo. Sul Fatto di domani racconteremo “il vietnam” del governo Draghi. Ma anche il gran ritorno di Silvio Berlusconi – un one man show di 40 minuti sul palco della convention forzista – e il ruolo della dama Marta Fascina.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Covid continuo. Secondo il report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) aumentano le reinfezioni da Covid-19. Il rischio è che la fine della pandemia sia tutt’altro che vicina. I dati di oggi: 63.992 nuovi positivi, 112 morti.

Il film che ha previsto la guerra. Intervista a Valentyn Vasyanovych, il regista ucraino del film Atlantis. Ambientato nel 2025, racconta l’Ucraina orientale dopo l’immaginaria fine della conflitto contro la Russia. La pellicola ha vinto il premio Orizzonti per il Miglior Film alla Mostra di Venezia 2019 ed è stato candidato ai premi Oscar 2021.

Risparmiare sull’istruzione. Il Documento di economia e finanza (Def) approvato dal governo taglia la spesa per la scuola (per il triennio 2022-2025) di mezzo punto di Pil, passando dal 4 al 3.5%. Sul Fatto di domani, l’allarme dei docenti.


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IL PARADOSSO DEL GAS. Zelensky invoca l’embargo energetico contro la Russia mentre Kiev continua a rifornirsi da Putin. Nemmeno la guerra ha interrotto il flusso di metano da Mosca all’Ucraina. Ufficialmente gli acquisti da Gazprom si sono interrotti nel 2015, dopo l’invasione della Crimea. Da allora, infatti, Kiev acquista gas da Slovacchia, Ungheria e Polonia. Peccato che il metano fornito da quegli Stati arrivi sempre dalla Russia, ma l’Ucraina lo compra a un prezzo scontato grazie alla mediazione dei vicini europei. Sul giornale di domani seguiremo la lunga via del gas. E racconteremo l’intrigo delle compravendite energetiche tra Kiev e Mosca. Sul fronte italiano dell’energia, invece, Cingolani annuncia tempi lunghi: la prima nave per la rigassificazione del gas liquido sarà pronta per il primo semestre 2023.

“ARMI A KIEV? RISCHIO DI GUERRA TRA USA E RUSSIA”. L’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, in un’intervista a Newsweek, lancia l’allarme sulla possibile terza guerra mondiale. Un conflitto con gli americani, infatti, coinvolgerebbe anche i Paesi dell’Alleanza atlantica. Secondo il diplomatico del Cremlino, le forniture di armi e munizioni all’Ucraina sono “pericolose e provocatorie”, al punto da portare “gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto”. Domani faremo il punto sull’arsenale ucraino: quali armi arrivano dall’Occidente e quali sono le più temute dal Cremlino? Torneremo poi sulla strage di Kramatorsk, dove sono piovuti missili sulla stazione coi civili in fuga. Su uno dei missili campeggiava una strana scritta in cirillico. Faremo chiarezza sul rimpallo di accuse tra Mosca e Kiev. Intanto, anche la Cina ha annunciato di voler potenziare il suo arsenale atomico. In caso di conflitto con Taiwan, le armi nucleari sarebbero un deterrente decisivo contro l’interventismo degli Usa. L’ambasciatore russo Antonov ha ribadito come Mosca faccia tutto il possibile per evitare vittime civili. Ma intanto sale il conto delle vittime: almeno 1.766 i civili uccisi dallo scorso 24 febbraio, sostiene l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

GIORGIA L’AMERICANA. Sembra lontano il tempo in cui a Giorgia Meloni si chiedeva di dissipare l’ombra neofascista. Tutto è dimenticato, tutto è perdonato. L’inchiesta Lobby Nera di Fanpage, che mise in risalto i legami tra esponenti di Fratelli d’Italia e nostalgici di Mussolini, è archiviata. Oggi Giorgia appare convintamente atlantista, al fianco degli Usa e contro Putin, lontana da estremismi. Una parabola (per certi versi) simile a quella di Marine Le Pen in Francia. Un tempo Il Fronte Nazionale incarnava la minaccia fascista, ma oggi appare moderato rispetto alle sortite del reazionario Eric Zemmour. Sulle pagine di domani troverete il ritratto delle due donne di destra: Giorgia Meloni e Marine Le Pen. Proveremo a capire quali sono le reali chance del Fonte Nazionale alle prossime elezioni francesi. Mentre l’Europa tifa Macron (che nei sondaggi non sfonda).

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