Il Fatto di domani. Rai lottizzata e maggioranza allo sbando, Conte parla al Fatto. Stasera parte la Leopolda: poco Open, tanto astio

Di Il Fatto Quotidiano
19 Novembre 2021

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RAI LOTTIZZATA E MAGGIORANZA ALLO SBANDO, LA VISIONE DI CONTE. L’ex presidente del Consiglio, oggi leader dei 5 Stelle, non appena apprese le nomine in Rai, ha posto un veto sulla partecipazione dei suoi parlamentari ai programmi della tv di Stato e l’altra sera a Piazzapulita lo ha annunciato senza mezzi termini: “Raccoglieremo le firme per un’iniziativa popolare” sul progetto di riforma della tv pubblica. In realtà un’iniziativa in tal senso era già stata portata avanti dall’attuale presidente della Camera, Roberto Fico, ma si era persa nei meandri dei Palazzi. Ed è divertente vedere quanti, negli ultimi anni, hanno invocato la fine della lottizzazione della Rai, salvo poi fare carte false per infilare qualche amico nei ruoli chiave. Una promessa fatta da ogni governo e mai mantenuta. Sul Fatto di domani il nostro Luca De Carolis intervisterà Giuseppe Conte, chiedendogli conto non solo delle nomine ma anche della tenuta del governo e delle ormai prossime elezioni del presidente della Repubblica.

UNA MAGGIORANZA EVAPORATA (PER ESSERE DOVUNQUE). Immaginate questa scena: durante il Consiglio dei Ministri, un rappresentante del governo si alza, si trasferisce in Senato e, dai banchi del suo partito, vota contro l’esecutivo di cui fa parte. Sembra un film; invece, come abbiamo raccontato, è accaduto davvero giovedì sera: protagonista indiscussa, Erika Stefani (nella foto), la ministra leghista per le Disabilità. Una cosa che, se fosse successa in altri tempi, avrebbe spinto il premier a riferire al capo dello Stato. E invece Draghi tace. Ma non è stata certo la prima volta che la Lega si è contraddistinta per il suo essere “di governo e di lotta”. Sul giornale di domani, oltre a tornare su quanto accaduto l’altra sera, metteremo in fila tutte le débâcle del governo dei Migliori, come pure tutte le riforme strombazzate e invece ferme al palo (che magari ci aveva “chiesto l’Europa”) e tutte quelle, invece, smantellate per il gusto nostalgico della Restaurazione. Una su tutte, la stretta al Reddito di cittadinanza, che non si basa sui dati ma risponde a una narrazione ideologica sui beneficiari visti come nullafacenti. Non lo diciamo solo noi: l’ha scritto oggi la sociologa Chiara Saraceno.

COVID, L’EUROPA INIZIA A CHIUDERE. NOI CINCISCHIAMO. Il governo dei Migliori sembra avere un tempismo perfetto (e non solo per lo smart working abolito da Brunetta nel momento in cui altri Paesi, vedi il Belgio, lo reintroducono). In Austria da lunedì prossimo torna il lockdown per tutti (venti giorni, e poi solo per i non vaccinati) e da febbraio scatta l’obbligo vaccinale. Nella vicina Baviera la misura sarà la stessa: serrata totale nelle aree con più casi, ma il governo centrale non esclude di dover intraprendere misure più severe. La Francia si aspetta il picco di mille ricoveri al giorno e, pur non chiudendo, in alcune città torna l’obbligo di mascherina all’aperto. Oggi l’Ema ha dato indicazioni per l’uso della pillola Merck, da assumere “entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi”. Invece da noi sono ancora i governatori a spingere affinché l’esecutivo faccia qualcosa: Fedriga ha annunciato che il Friuli diventerà zona gialla e di aver chiesto al governo, che incontrerà le Regioni lunedì, di controllare i green pass alle frontiere. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha aperto alla possibilità di obbligo vaccinale almeno per alcune categorie di lavoratori. Intanto il ministro Bianchi annovera altri flop, nel giorno in cui gli studenti hanno manifestato in 80 città italiane per chiedere più fondi per l’istruzione. Qui i numeri di giornata, con oltre 10 mila contagi e 48 morti.

UNA LEOPOLDA POCO OPEN, TANTO ASTIO. Parte questa sera la undicesima kermesse renziana a Firenze. Sulla sua enews, il leader di Italia Viva ha promesso che l’inchiesta sul suo giglio magico non oscurerà “le idee per il futuro del Paese”, salvo poi puntare il dito contro “questo scandalo incredibile, di un magistrato che sceglie di fare un processo politico alla politica”. Concetto ribadito all’Huffington Post: “I pm hanno violato la legge e la Costituzione, non io”. Stasera a Firenze Renzi annuncerà un piano per la Sanità 2030. Sul giornale di domani vedremo che aria si respira alla Leopolda e torneremo, però, anche sull’inchiesta Open.

LO SCUDO PER RENZI SECONDO DAVIGO. Piercamillo Davigo interviene sulla richiesta fatta da Matteo Renzi al Senato per rendere inutilizzabili le conversazioni contenute nel fascicolo dell’inchiesta sulla Fondazione Open. Vedremo qual è la sua lettura dei fatti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Uggetti, le motivazioni dell’assoluzione. La Corte d’Appello di Milano ha spiegato perché ha assolto l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, per l’insussistenza della turbativa del bando sulle piscine comunali per cui nel 2016 si era fatto dieci giorni di carcere.

I “diari” di Mark Twain. Adamo ed Eva, satira del primo “matrimonio” della storia dell’umanità.

Che c’è di bello. Il nostro inserto di cinema, serie tv, teatro e letteratura. Tra le altre cose parleremo di “Hellbound”, la nuova serie coreana su Netflix.

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