Il Salvini “draghista” fa flop in tv

3 Agosto 2021

Ricordate quando Matteo Salvini era la star incontrastata dei talk show? Con i conduttori che se lo disputavano, mani giunte e in ginocchio, neanche fosse Cristiano Ronaldo o Angelina Jolie? A tal punto riconoscenti, se finalmente appariva, e abbacinati come i pastorelli al cospetto della Madonna di Fatima, da apparecchiargli intere trasmissioni, quanto è buono lei, perché si esibisse nei pallosissimi comizietti, impossibili da interrompere come un’emozione in luna di miele? Be’, se vi siete dimenticati del Salvini superstar, poco male, visti gli ultimi, implacabili ascolti culminati, si fa per dire, con il Salvini superfiasco di sabato sera.

Quando, intervistato a In Onda da Concita De Gregorio, ha raccolto un ascolto, o meglio un pianto, del 3,83% (597mila spettatori). Quasi doppiato su Rete 4, alla stessa ora, da Stasera Italia, la trasmissione concorrente condotta da Veronica Gentili: 5,72-5,97% (916- 996mila spettatori). Sono sfaceli che possono avere tra le varie concause il contesto televisivo, con il pubblico a cui si rivolgeva, quello di La7, più orientato a sinistra e quindi meno propenso a dare retta al leader leghista. Può esserci poi l’incombente concorrenza, anche televisiva, di Giorgia Meloni, percepita dal pubblico come più autentica e ruspante rispetto all’ex Capitano, criticato per le troppe parti in commedia, poco di lotta e troppo di governo.

Uno che nel non troppo fertile immaginario sovranista, viene accostato ai cacciatori di poltrone (argomento che la leader di FdI, per carità di destra, evita di sollevare). Del resto, i fanatici del Salvini con la bava alla bocca dedito alla caccia all’immigrato, stentano a riconoscerlo: la mattina entusiasta di Mario Draghi, il pomeriggio che si vaccina e alla sera zitto e mosca sui parlamentari del Carroccio in piazza con i No-Vax e i No-Pass. Può essere infine che, dài e dài, anche il nostro sia rimasto vittima della sindrome di Matteo Renzi, la cui sola visione comporta un’immediata pressione sul telecomando, e non certo per alzare il volume. Anche in questo i due Matteo sono gemelli.

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