Le campagne

Sos leoni: i grandi felini stanno scomparendo. Cave, aumentano quelle abbandonate: qualche proposta per riciclarle. La stampa internazionale

Il Wwf lancia l'allarme contro la fine del predatore (oggi soltanto 20mila in tutto il mondo). I suggerimenti di Legambiente per rilanciare il settore delle costruzioni. Una buona notizia: tra quattro anni le auto elettriche cominceranno a costare meno di quelle dotate di motore a combustione

18 Maggio 2021

Notizie e denunce

Tesla non accetterà più Bitcoin per motivi climatici

Tesla ha sospeso gli acquisti di veicoli utilizzando Bitcoin a causa degli impatti sui cambiamenti climatici. Lo ha detto in un tweet il suo Ceo Elon Musk. Bitcoin è sceso di oltre il 10% dopo il tweet di Musk, mentre anche le azioni Tesla sono diminuite. La casa automobilistica elettrica a febbraio aveva rivelato di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari (1 miliardo di sterline) della più grande valuta digitale del mondo. “Siamo preoccupati per il rapido aumento dell’uso di combustibili fossili per l’estrazione e le transazioni di Bitcoin, in particolare il carbone, che ha le peggiori emissioni di qualsiasi combustibile”, ha scritto Musk. “La criptovaluta è una buona idea… ma non può avere un grande costo per l’ambiente”.

Fonte: Bbc

Le emissioni climatiche riducono la stratosfera, rivelano gli scienziati

Un nuovo studio ha rivelato che le enormi emissioni di gas serra dell’umanità stanno riducendo la stratosfera. Lo spessore dello strato atmosferico si è contratto di 400 metri dagli anni ’80, hanno scoperto i ricercatori, e si assottiglierà di circa un altro chilometro entro il 2080 se non ci saranno importanti tagli alle emissioni. Le modifiche possono influire sulle operazioni satellitari, sul sistema di navigazione Gps e sulle comunicazioni radio.

Fonte: The Guardian

Cingolani incontra Kerry, parte la collaborazione tra Italia, Ue e Usa

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha incontrato l’inviato per il clima degli Stati Uniti John Kerry. Molti i temi sul tavolo delle due delegazioni: i negoziati della Cop26 e gli eventi italiani, la Youth4climate e la pre-Cop, il G20 clima e energia, il piano internazionale e gli impegni nei contesti multilaterali, il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, e le misure dedicate alla decarbonizzazione. Il confronto – viene spiegato – era stato “fortemente auspicato” da Kerry. “L’obiettivo comune che ci poniamo”, ha detto Kerry, è di “mantenere entro 1,5 gradi” l’aumento medio delle temperature globali. Questo significa che “ogni Stato dovrà fare la sua parte”.

Fonte: Rinnovabili.it

Sos leone, il Wwf lancia l’allarme contro la scomparsa del predatore

Degrado degli habitat naturali, bracconaggio e commercio illegale ci stanno portando via il leone africano (Panthera leo), predatore ai vertici della catena alimentare, la cui presenza non solo è necessaria per la salute dei sistemi naturali, ma sostiene le economie dei paesi attraverso le attività legate al turismo. Oggi i leoni selvatici al mondo sono solo 20mila (in 100 anni è crollata del 90% la popolazione di leoni in Africa) e fra le cause che mettono a rischio il loro futuro si è aggiunta la pandemia. In assenza di misure efficaci e di progetti di conservazione dedicati i leoni diminuiranno di un ulteriore 50% nei prossimi due decenni in Africa occidentale, centrale e orientale. Per salvare questa straordinaria specie dall’estinzione, il Wwf lancia il progetto “SOS Leone”: dal 9 al 23 maggio ogni donazione al 45585 con sms o chiamata da rete fissa sosterrà il programma globale per salvare i grandi felini del Pianeta con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2050 il numero dei leoni che vivono in natura, invertendo una tendenza che rischia di portarli verso l’estinzione.

Fonte: Wwf

Studi e report

Parlare di stoccaggio mette a rischio la mitigazione

Per mettere la neutralità di carbonio al riparo dai tentativi di greenwashing bisogna dividere il concetto in due categorie: da un lato le riduzioni reali di emissioni di gas serra, dall’altro lato il sequestro di carbonio. È la posizione su cui convergono i 300 esperti di clima coinvolti in un sondaggio da Climate Home. Per la maggior parte degli esperti contattati, fare ciecamente affidamento sulle tecnologie per il sequestro di anidride carbonica dall’atmosfera sta creando quella che qualcuno definisce “deterrenza della mitigazione”. “In sostanza, anticipare le future rimozioni su larga scala consente una decarbonizzazione più graduale e quindi riduce la pressione sull’azione di riduzione delle emissioni a breve termine”, spiega Climate Home. “Solo il 6% è favorevole a uno scenario di emissioni globali che dipenda dalla futura rimozione del carbonio su scala molto ampia di 20 gigatonnellate di CO2 all’anno o più”.

Fonte: Rinnovabili.it

Luci e ombre del Superbonus

Il provvedimento cosiddetto Superbonus 110% è sicuramente interessante, ma sconta la mancanza di un’adeguata formazione e informazione del cittadino, che rimane in balia di banchieri, tecnici e ditte che troppo spesso badano al soldo più che al risultato o alla qualità dell’intervento. Pensare poi che un provvedimento del genere debba essere interamente finanziato dallo Stato, cioè dalla collettività, quando potrebbe in buona parte ripagarsi da sé, non è molto lungimirante. Se si fosse agito diversamente, si sarebbe potuto fermare il finanziamento ecobonus al 50% e utilizzare la restante parte per una risorsa preziosa e fondamentale come l’acqua. Sistemi di recupero e riutilizzo dell’acqua piovana, sistemi di limitazione di flusso per gli erogatori di acqua, fitodepurazione con la possibilità di recupero dell’acqua, utilizzo di orti autoirriganti, introduzione di compost toilet, cioè bagni a secco che non hanno bisogno di utilizzo di acqua. In questo modo si aumenterebbe la resilienza del nostro Paese in un campo vitale come quello idrico e non solo in quello energetico.

Fonte: Terranuova

Quando le auto elettriche costeranno meno

Nel 2025, al netto delle tasse e degli incentivi, i van elettrici costeranno meno di quelli dotati di motori a combustione. Dal 2026 per le auto di taglia media (segmento C), per le auto più piccole si dovrà attendere la fine dell’anno, al più il 2027. Da quell’anno in poi tutte le elettriche, auto e furgoni, compresi maxi-Suv o city car, avranno un costo industriale inferiore alle omologhe a benzina, diesel o a gas. È quanto emerge dal rapporto “Break-up with combustion engines” commissionato da Transport&Environment alla società di consulenza finanziaria internazionale BloombergNef. Ancora più interessante è la parte dello studio che mostra le condizioni e le politiche pubbliche che debbono accompagnare il “phase out” dai motori tradizionali: più che incentivi al privato, saranno determinanti le politiche industriali (l’economia circolare delle batterie) e la diffusione di una capillare rete di infrastrutture di ricarica, sia nelle città che lungo i percorsi interurbani. In Francia si prevedono 100mila punti di ricarica entro la fine 2022. L’Italia ne ha previsti nel Pnrr appena 25mila, non si capisce se a fine 2023 o 2016.

Fonte: La Nuova Ecologia

Il Rapporto Cave 2021: aumentano le cave abbandonate

Sono 4.168 le cave autorizzate in Italia e 14.141 le cave dismesse o abbandonate secondo i dati contenuti nel “Rapporto Cave 2021 di Legambiente”. La crisi del settore delle costruzioni iniziata nel 2008 si è fatta sentire e rispetto alla precedente edizione sono diminuite quelle attive, erano 4.752 nel 2017, ma aumentano quelle dismesse o abbandonate, ben 727 in più. Le cave di inerti e quelle di calcare e gesso rappresentano oltre il 64% del totale delle cave autorizzate in Italia, percentuale che supera l’81% se si analizzano le quantità estratte. Più basse le quantità estratte di materiali di pregio, come i marmi, ma la crisi si è fatta sentire meno per le esportazioni verso Stati Uniti e Medio Oriente. Vengono estratti annualmente 29,2 i milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia per le costruzioni, 26,8 milioni di metri cubi di calcare e oltre 6,2 milioni di metri cubi di pietre ornamentali. Con canoni irrisori e in base a un quadro normativo inadeguato, una pianificazione incompleta e una gestione delle attività estrattive senza controlli pubblici trasparenti. Questa situazione oggi può essere cambiata con esempi italiani e europei, e proprio la chiave del recupero e riciclo può contribuire non solo a ridurre progressivamente le cave ma a rilanciare il settore delle costruzioni.

Fonte: Legambiente

Medio Oriente e Nord Africa: ondate di calore fino a 56 gradi senza azione per il clima

La regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena) è un punto caldo del cambiamento climatico dove le estati si riscaldano molto più velocemente che nel resto del mondo. Alcune parti della regione sono già tra le località più calde a livello globale. Un nuovo studio internazionale prevede che ignorare i segnali del cambiamento climatico e continuare come al solito porterà a ondate di calore estreme e pericolose per la vita nella regione. Tali straordinari eventi di calore avranno un grave impatto sulle persone della zona. Questi eventi comporteranno temperature eccessivamente elevate fino a 56 gradi Celsius e superiori negli ambienti urbani e potrebbero durare per più settimane, essendo potenzialmente pericolosi per la vita di esseri umani e animali, anche animali tolleranti alle alte temperature come i cammelli.

Fonte: Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

Rinnovabili, nel 2020 in Italia crescita del 7%

Stando ai dati riportati nell’Irex Annual Report 2021, nel 2020 nonostante la pandemia il settore delle rinnovabili in Italia è continuato a crescere con 10,9 gigawatt (+7% sul 2019), pari a 9,1 miliardi di euro. Sono 254 le operazioni censite l’anno scorso dall’Irex, tra gli investimenti effettuati nel nostro Paese e quelli effettuati all’estero dalle nostre imprese. Rispetto al 2019, le operazioni sono per numero (+20%) e potenza (+7%), mentre sono diminuite in valore (-4,4%) per via del continuo calo dei costi delle tecnologie. Metà delle acquisizioni hanno riguardato il fotovoltaico (50%). Nonostante la diminuzione rispetto al 2019, bene anche l’eolico (27% delle operazioni, primo in termini di potenza con 5,1 GW e un valore di 4 miliardi. In crescita le biomasse, soprattutto biometano, (dal 4% al 7%) e smart energy (dal 6% al 9%).

Fonte: La Nuova Ecologia

Buone pratiche

Dal 2023 in Germania gli imballaggi riutilizzabili per cibo e bevande saranno lo standard

Dal 2023 i ristoranti, bistrot e caffetterie che offrono bevande e cibo da asporto dovranno attrezzarsi per poter vendere ai clienti i loro prodotti anche in contenitori riutilizzabili e farsi carico del loro recupero. L’obbligo, introdotto recentemente da un emendamento alla legge sugli imballaggi approvato dal Bundestag (il Parlamento federale tedesco), vale anche per le consegne a domicilio. I contenitori riutilizzabili, dunque, potranno anche essere consegnati ai clienti a fronte di un deposito cauzionale che ne faciliti la restituzione al rivenditore. La norma dovrebbe spingere i rivenditori a trovare delle soluzioni riutilizzabili nei formati che meglio si adattano al prodotto da asporto che contengono, siano essi bicchieri, tazze o altre tipologie, con o senza coperchio.

Fonte: Economia circolare

Una foresta grande come la Francia è ricresciuta negli ultimi 20 anni nel mondo

Un’area grande come la Francia è ricresciuta in tutto il mondo negli ultimi 20 anni: quasi 59 milioni di ettari di foreste dal 2000, secondo una nuova ricerca, fornendo il potenziale per assorbire 5,9 gigatonnellate di anidride carbonica. Lo studio biennale, condotto tramite dati di imaging satellitare e indagini a terra in dozzine di paesi, ha identificato aree di ricrescita nella foresta atlantica in Brasile (un’area delle dimensioni dei Paesi Bassi). Un’altra area di ricrescita si trova nelle foreste boreali della Mongolia, dove 1,2 milioni di ettari di foresta si sono rigenerati in due decenni grazie al lavoro degli ambientalisti e del governo mongolo. Le foreste sono tornate anche in alcune parti dell’Africa centrale e del Canada. Tuttavia, il mondo sta ancora sperimentando una perdita complessiva di foreste “a un ritmo spaventoso”, hanno avvertito i ricercatori.

Fonte: La Nuova Ecologia

“Le voci della terra”: quando la musica contribuisce a salvare le api

Anche la musica può contribuire a salvare le api. È quello che sta provando a fare Max Casacci, musicista e produttore torinese dei Subsonica, con The Queen. Le voci della terra. Il brano fa parte dell’album Earthphonia ed è stato realizzato senza strumenti musicali, ma servendosi esclusivamente dei suoni e dei rumori registrati negli ambienti naturali. The Queen, in particolare, è stato realizzato per la parte melodica utilizzando i ronzii emessi dalle api e per la ritmica i rumori registrati durante lo svolgimento delle attività nelle arnie da parte degli apicoltori. The Queen sostiene l’iniziativa europea #savebeesandfarmers, per salvare api e insetti impollinatori dall’estinzione. La campagna europea Salviamo api e agricoltori sostenuta da FederBio punta a raggiungere un milione di firme richieste dall’Ice affinché la Commissione europea sia costretta a prendere una posizione a riguardo.

Fonte: Il Cambiamento

A Bolzano la prima flotta di bus a idrogeno d’Italia

Bolzano è la prima città d’Italia a dotarsi di un parco bus a idrogeno: 12 mezzi nuovi che si uniranno ai cinque prototipi a fuel cell in circolazione ormai dal 2013. L’acquisto è stato cofinanziato al 30% attraverso il progetto Ue Jive. Realizzati dall’italiana Solaris, i mezzi combinano fuel cell ad alte prestazioni da 70 kW con batterie al litio (29,2 kWh). L’energia viene indirizzata ai due motori elettrici, da 125 kW a testa, contenuti nelle ruote. Grazie alla batteria e a un serbatoio dell’idrogeno da 37,5 kg, ogni autobus può percorrere oltre 350 km al giorno prima di aver bisogno di un pieno.

Fonte: Rinnovabili.it

L’opinione

Meno biodiversità uguale meno salute

di Jake M. Robinson

Entro il 2050, si prevede che il 70% della popolazione mondiale vivrà in città e metropoli. La vita urbana comporta molti vantaggi, ma gli abitanti delle città di tutto il mondo stanno manifestando un rapido aumento di problemi di salute non trasmissibili, come l’asma e le malattie infiammatorie intestinali. Secondo alcuni scienziati, questo aumento sarebbe collegato alla perdita di biodiversità, ovvero alla costante riduzione delle forme di vita sulla Terra. La diversità microbica è una parte importante della biodiversità che stiamo perdendo. E questi microbi – batteri, virus e funghi, tra gli altri – sono essenziali per mantenere ecosistemi sani. Poiché gli esseri umani fanno parte di questi ecosistemi, anche la nostra salute ne risente quando svaniscono o quando esistono barriere che riducono la nostra esposizione a essi.

Fonte: Aboca magazine

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