Noi che abbiamo visto Genova

Si definiscono “rusteghi”, cioè aspri e burberi. Ma i liguri sono capaci di grandi slanci poetici. In quel paesaggio verticale c’è tutto il passato remoto della città che è stata grande e piccola allo stesso tempo

27 Maggio 2013

I genovesi si definiscono “rusteghi”. Anche in genovese, come nella lingua dei loro nemici storici, i veneziani, il termine non ha il medesimo significato del toscano, ma significa burbero, “aspro, zotico” (Folena). Eppure, tra questi “rusteghi” sono fioriti personaggi come Sbarbaro, Montale, De André e Don Andrea Gallo. Come è stato possibile? Come tutte le […]

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