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il Fatto Quotidiano
22 Maggio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GUERRA-RUSSIA UCRAINA, Il CREMLINO SMENTISCE UN MEETING A METÀ GIUGNO IN VATICANO CON KIEV. IN PREPARAZIONE LO SCAMBIO DI MILLE PRIGIONIERI PER PARTE. Il Wall Street Journal anticipa che i negoziati tra Mosca e Kiev potrebbero avvenire in Vaticano a metà giugno, ma il Cremlino smentisce: “Non ci sono ancora accordi specifici sui prossimi incontri, questo è ancora da definire, si sta lavorando per attuare gli accordi raggiunti a Istanbul”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov. La Russia ha stabilito che non vi saranno altri colloqui prima del rilascio incrociato di mille prigionieri di guerra. Il presidente ucraino Zelensky conferma che si sta lavorando per giungere a questo traguardo: “L’accordo sulla liberazione di 1.000 nostri connazionali dalla prigionia russa è stato pressoché l’unico vero risultato dell’incontro in Turchia. Stiamo lavorando per garantire questo risultato”. Dal G7 i ministri delle Finanze fanno sapere che il supporto all’Ucraina è compatto: la dichiarazione finale è stata in sospeso fino a ieri perchè gli Usa si opponevano all’inclusione di “ulteriore sostegno” all’Ucraina ed erano riluttanti a definire “illegale” l’invasione russa. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie, sia sulla posizione europea rispetto al conflitto che sulle novità al fronte: i russi hanno rivendicato la conquista di un altro villaggio nel Donetsk.


GUERRA ISRAELE-HAMAS, DUE DIPLOMATICI UCCISI A WASHINGTON, IL KILLER: “L’HO FATTO PER GAZA”. LO STATO EBRAICO ACCUSA ALCUNI LEADER EUROPEI: “UN FILO DIRETTO TRA IL DELITTO E L’INCITAMENTO ANTISEMITA”. “Esiste un filo diretto che collega l’incitamento antisemita e anti-israeliano all’attentato a Washington. Questa istigazione viene praticata anche da leader e funzionari di molti Paesi e organizzazioni internazionali, soprattutto europei. Le calunnie sul sangue, sul genocidio, sui crimini contro l’umanità e sull’uccisione di neonati hanno spianato la strada proprio a tali omicidi”. Così il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar ha commentato durante una conferenza stampa a Gerusalemme il duplice omicidio di una coppia di funzionari – Yaron Lischinsky e Sarah Lynn Milgrim – in servizio negli uffici di Washington. L’assassino si chiama Elias Rodriguez, 32 anni di Chicago: è membro di un gruppo di estrema sinistra che si batte per i diritti dei palestinesi. Al momento dell’arresto ha urlato: “L’ho fatto per Gaza”. L’agguato ha fatto scattare l’allarme anche in Europa: Francia, Regno Unito, l’Italia, aumenteranno la vigilanza attorno ai siti e agli uffici dello Stato Ebraico. Sul Fatto di domani potrete approfondire quanto avvenuto a Washington e leggere le ultime notizie, sia sulla questione degli aiuti rivolti alla popolazione di Gaza che al dialogo senza risultati tra le delegazioni a Doha: il premier Netanyahu ha richiamato in patria i suoi delegati.


LA CONSULTA: “INCOSTITUZIONALE NON RICONOSCERE ENTRAMBE LE MADRI DI UN FIGLIO NATO DA PROCREAZIONE ASSISTITA”. RETE LENFORD: “SENTENZA STORICA”. MA I GIUDICI METTONO PALETTI ALLE DONNE SINGLE. La Corte Costituzionale lo ha messo nero su bianco: è incostituzionale non riconoscere entrambe le madri di un figlio concepito all’estero tramite Procreazione medicalmente assistita (Pma) e nato in Italia. Il mancato riconoscimento fin dalla nascita – con procreazione medicalmente assistita – dello stato di figlio di entrambi i genitori lede il diritto all’identità personale del minore e pregiudica l’effettività del suo “diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni”. La Consulta è intervenuta sulle questioni di legittimità costituzionale legate alla Legge 40 e sollevate dal Tribunale di Lucca nel caso di due donne sposate e mamme di una bambina di tre anni e uno di due: una figlia era stata riconosciuta, l’altro no in quanto nato il 3 aprile 2023, un mese dopo la circolare del ministro dell’Interno Piantedosi, che ne vietava il riconoscimento. Soddisfatte le organizzazioni che si impegnano per tutelare i diritti delle coppie Lgbt. La Rete Lenford: “È una sentenza storica che cambia la vita di tutte le donne che, con le compagne o le mogli, vogliono avere un figlio perchè non dovranno più sottoporsi all’umiliante procedura di adozione. Tutte le impugnazioni della procura e del ministero dell’Interno che intasano i tribunali cadranno perché i sindaci hanno correttamente dato tutela con i riconoscimenti all’anagrafe”. Ma non tutti gioiscono. Con un’altra sentenza la Consulta ha stabilito che “non è irragionevole né sproporzionata la legge che non consente alla donna singola di accedere alla procreazione medicalmente assistita (Pma)”. Sul giornale di domani leggerete altri particolari su queste sentenze e le reazioni di associazioni, famiglie e governo.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Salerno, ancora un sindaco nei guai per mazzette: ai domiciliari il primo cittadino di Santa Marina. Giovanni Fortunato è accusato, assieme ad un imprenditore napoletano di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. L’indagine è stata svolta dalla Guardia di finanza. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Fortunato avrebbe intascato una tangente da 100 mila euro in cambio del rilascio di un permesso a costruire in assenza del necessario piano di lottizzazione. A consegnare la somma sarebbero stati due imprenditori napoletani, titolari di una società immobiliare, attraverso un tecnico incaricato della progettazione degli edifici.

Prato, indagata la madre della donna scomparsa. La madre di Maria Denisa Adas è indagata per false informazioni rese al pm, nell’ambito del sequestro della figlia, scomparsa a Prato la notte tra il 15 e 16 maggio. La donna sarebbe a conoscenza di elementi che non avrebbe rivelato agli inquirenti. Tra le ipotesi, quella del rapimento di Maria Denisa da parte di un gruppo di rumeni.

Milano, oligarca russo condannato: per i magistrati è la “mente” che ha ideato l’evasione di Artem Uss. Tre anni e 2 mesi di reclusione; questa la condanna inflitta a Dmitry Chirakadze, l’oligarca ritenuto dalla Procura di Milano l’organizzatore di secondo livello dell’evasione del russo Artem Uss, avvenuta il 22 marzo 2023. Uss era ai domiciliari a Basiglio, in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti. La condanna riguarda il reato di procurata evasione in concorso.

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