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il Fatto Quotidiano
19 Maggio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, TRUMP CHIAMA PUTIN PER DISCUTERE LA TREGUA MA IL CREMLINO PRENDE TEMPO E NEGA CHE SIA IN PROGRAMMA UN INCONTRO TRA I DUE LEADER. Da un lato il presidente americano Trump che pretende una risposta dalla Russia sul cessate-il-fuoco in Ucraina. Dall’altro il Cremlino che conferma la sua tattica di voler allungare i tempi, e dunque non tenere conto della richiesta della Casa Bianca. Il portavoce Peskov, pochi minuti prima della telefonata tra i due presidenti, ha dichiarato: i negoziati per arrivare alla pace in Ucraina saranno “minuziosi e, forse, a lungo termine”. Si dovrà discutere di “un gran numero di sfumature”, e la Russia “è pronta a questo lavoro”. Inoltre, Peskov ha chiarito che un incontro tra Putin e Trump “non è in preparazione”. La giornata diplomatica di Trump – che, secondo il suo vice, Vance, è sempre più “frustrato” dalla posizione della Russia e dal suo tentativo di allungare i tempi – è iniziata con un fuori programma; avrebbe dovuto sentire Putin per primo, ed invece la chiamata è stata fatta al presidente ucraino Zelensky. In seguito, il capo della Casa Bianca e quello del Cremlino hanno avuto finalmente il loro dialogo. Sul Fatto di domani potrete leggere tutti i particolari sulla telefonata di Trump a Putin con il parere di esperti su quanto questo confronto possa influire realmente sul raggiungimento di una tregua in Ucraina.


GUERRA ISRAELE-HAMAS, NETANYAHU CEDE ALLE PRESSIONI AMERICANE E SBLOCCA GLI AIUTI UMANITARI MA CONFERMA: “PRENDEREMO IL CONTROLLO DELLA STRISCIA DI GAZA”. Israele assumerà il controllo “di tutto il territorio” della Striscia di Gaza. A dichiararlo è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu che nelle ultime ore ha subito la pressione degli Stati Uniti per sbloccare l’ingresso degli aiuti. In una dichiarazione video pubblicata sui social, Netanyahu afferma che gli alleati di Israele avevano espresso preoccupazione per le “immagini di fame”, dicendo che “in queste condizioni non potremo sostenervi”. Il primo ministro ha affermato che gli aiuti che saranno concessi saranno “minimi”, e non ha specificato quando riprenderanno in modo costante. Il blocco risale all’inizio di marzo, quando è saltato il cessate-il-fuoco con Hamas. Lo Stato ebraico ha sostenuto che non permettere l’ingresso di carburante, cibo e medicine era mirato ad aumentare la pressione sugli islamisti per costringerli a rilasciare gli ostaggi: si tratta di 58 persone, 35 delle quali però sono state dichiarate morte. Sul piano militare, l’Idf ha avvisato i residenti di Khan Yunis, Bani Suheila e Abasan nella Striscia di Gaza che avvierà una “offensiva senza precedenti”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sulla crisi del Medio Oriente.


ELEZIONI: GLI EUROPEISTI VINCONO IN ROMANIA E POLONIA (AL PRIMO TURNO). IL CENTRODESTRA FESTEGGIA IN PORTOGALLO. La Romania sceglie l’Europa, anche se il governo dovrà fare i conti con l’avanzata dell’estrema destra nazionalista; al termine dello spoglio Nicusor Dan ha ottenuto poco meno del 55%, il 45% è andato al nazionalista George Simion, che era dato per favorito. Il Cremlino ritiene “come minimo strane” queste elezioni presidenziali, ricordando l’annullamento del risultato dopo l’affermazione nel primo turno di Calin Georgescu, con posizioni filorusse. Anche in Polonia gli europeisti sono soddisfatti; nel primo turno delle elezioni presidenziali il sindaco di Varsavia, Trzaskowski, ha superato il rivale Karol Nawrocki al primo turno, ottenendo il 31,36% dei voti contro il 29,54%. La sfida finale si terrà il 1° giugno. In Portogallo sorride il centrodestra, tonfo dei socialisti. Vince Luis Montenegro, a capo della coalizione Alleanza Democratica; dura sconfitta per i socialisti che hanno incassato solo 58 seggi su 230, il peggior risultato dal 1987. Pedro Nuno Santos ha rassegnato le dimissioni. Sul giornale di domani leggerete altri particolari e approfondimenti su queste giornate elettorali.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Referendum, presidi Pd davanti alla sedi Rai. A Roma la maratona promossa dalla Cgil. “La Rai non deve dire cosa votare, deve informare sui referendum. Ma i cittadini si vedono negata una corretta informazione”. Lo ha detto Elly Schlein stamattina, prendendo parte al presidio del Pd davanti alla sede Rai di via Teulada. Sit in si sono svolti in molte città italiane, da Venezia a Palermo. Dalle 17, nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele II a Roma, la “Maratona contro l’astensionismo. Il voto è libertà!”, grande iniziativa pubblica a sostegno della partecipazione ai referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, realtà associative, forze politiche, Istituzioni, società civile e mondo della cultura e dello spettacolo. Domani i nostri approfondimenti sul giornale.

Terzo mandato, il governo impugna la legge della Provincia di Trento. Maggioranza spaccata, la Lega vota contro. Con un atto definito “tecnico”, il Consiglio dei Ministri ha scelto di impugnare il provvedimento che permetterebbe al leghista Maurizio Fugatti di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Fugatti ha reagito: “Lo riteniamo un atto contro l’autonomia del Trentino”, ma in realtà è tutta la Lega che si rivolta contro la decisione, come vedremo sul giornale di domani.

Unione Europea e Regno Unito si riavvicinano, firmato accordo post Brexit. Il nuovo accordo post Brexit di partnership strategica fra Regno Unito e Ue diventa ufficiale a margine del vertice di Londra. Tra gli altri punti, l’accordo prevede un allineamento normativo britannico a regole europee su agroalimentare e sicurezza veterinaria in grado di alleggerire le barriere commerciali; facilitazioni per i viaggi incluso un maggiore accesso dei britannici agli e-gate riservati ai cittadini Ue per i controlli dei passaporti negli aeroporti; un’intesa su emissioni ed energia. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha menzionato il ripristino dell’intesa sull’Erasmus per gli studenti.

Lavoro, altri due morti a Prato e a Salerno. Un operaio di circa 60 anni è deceduto sul colpo cadendo da una scala mentre lavorava in un cantiere per la ristrutturazione di un immobile a Scafati, nel salernitano. In provincia di Prato, a Vernio, un operaio di 56 anni è rimasto schiacciato da un mezzo in movimento, che avrebbe forse cercato di fermare mentre stava finendo in un fosso ai margini della strada.

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