Per visualizzare nel browser clicca qui
il Fatto Quotidiano
14 Maggio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, PUTIN NON CONFERMA LA SUA PRESENZA AL SUMMIT DI ISTANBUL. Il KOMMERSANT: “NON CI SARÀ NEANCHE IL MINISTRO LAVROV”. L’UE SANZIONA MOSCA, VOTANO A FAVORE ANCHE UNGHERIA E SLOVACCHIA. Il presidente Putin non conferma la sua presenza al summit di Istanbul con l’omologo ucraino Zelensky. Il presidente americano Trump dice: “Potrei esserci pure io, se Putin andrà”. Ma poi la Casa Bianca fa sapere: Steve Witkoff e il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, si recheranno a Istanbul venerdì 16 maggio, e non più domani, come era stato detto in precedenza. Il quotidiano russo Kommersant anticipa che non ci sarà neanche Lavrov, il ministro degli Esteri russo. In questo contesto di grande incertezza, l’Unione ha dato il via al 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove misure, oltre a colpire nuovamente la “flotta ombra” di Mosca – si tratterebbe di 200 petroliere – prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride di Mosca, alle violazioni dei diritti umani e all’uso di armi chimiche. Sono state approvate anche 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate all’industria militare russa e 20 tra entità e individui impegnati nella disinformazione. Stavolta hanno votato a favore anche Ungheria e Slovacchia, tradizionalmente vicine alla Russia: la ratifica delle nuove sanzioni è attesa il 20 maggio, in occasione del Consiglio Affari Esteri Ue. Sul conflitto è intervenuto anche il cancelliere Merz, ribadendo l’appoggio della Germania all’Ucraina e i programmi per far diventare le truppe tedesche “le più forti dell’Europa”. Sul Fatto di domani leggerete gli aggiornamenti sul summit in Turchia.


GUERRA ISRAELE-HAMAS, ANCORA RAID NELLA STRISCIA, NETANYAHU ATTACCA MACRON: “CI CHIEDE DI ARRENDERCI E PREMIARE IL TERRORISMO”. MELONI: “IL PREMIER ISRAELIANO RISPETTI IL DIRITTO INTERNAZIONALE”. Il giorno successivo alle dichiarazioni del premier israeliano Netanyahu che ha gelato le dichiarazioni americane su un possibile accordo con Hamas – “Non vedo le condizioni per cessare il conflitto, entreremo a Gaza con forza” – fonti palestinesi parlano di 60 morti e di raid intensi. L’Idf avrebbe preso di mira alcune strutture, tra cui un bunker sotto l’Ospedale europeo, nella convinzione che vi fosse la base di Sinwar, il nuovo leader di Hamas che ha raccolto il testimone dal padre. Ma le tensioni crescono anche tra Israele e gli alleati occidentali. Netanyahu si è scagliato contro il presidente francese Macron che ieri aveva definito “una vergogna” quello che fa il governo israeliano a Gaza: “Invece di sostenere il campo democratico occidentale nella sua lotta contro le organizzazioni terroristiche islamiste e di chiedere il rilascio degli ostaggi, Macron ancora una volta chiede a Israele di arrendersi e di premiare il terrorismo. Israele non si fermerà né si arrenderà”. Sui rapporti con Israele si è soffermata anche la premier Giorgia Meloni alla Camera: “Ho a più riprese sentito il primo ministro Netanyahu. Sono state conversazioni spesso difficili in cui ho sempre richiamato l’urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità, la necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario”. Meloni ha comunque escluso che Roma possa richiamare l’ambasciatore. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sul Medio Oriente e sul viaggio del presidente americano Trump, tra affari e nuovi rapporti, compresa la sospensione delle sanzioni alla Siria.


VON DER LEYEN E GLI SMS SUI VACCINI CON PFIZER NEGATI AD UN GIORNALISTA: IL TRIBUNALE LA RITIENE UNA DECISIONE ILLEGITTIMA. Il Tribunale Ue, accogliendo il ricorso del New York Times, ha stabilito che la decisione della Commissione europea di negare a una giornalista l’accesso ai messaggi di testo scambiati tra la presidente Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, nel quadro delle trattative che portarono al maxi-accordo sui vaccini anti-Covid “è annullata”. Il caso ruota attorno all’ipotesi che la Commissione europea abbia violato le regole sulla trasparenza: la richiesta di accesso agli sms – avanzata dal quotidiano statunitense e dalla sua giornalista Matina Stevi ai sensi delle norme Ue sull’accesso agli atti delle istituzioni comunitarie – si riferiva ai messaggi di testo scambiati tra von der Leyen e Bourla tra gennaio 2021 e maggio 2022. Nella sua sentenza di primo grado, il Tribunale ricorda che, in linea di principio, “tutti i documenti delle istituzioni europee dovrebbero essere accessibili al pubblico”. Altre fonti della Corte di giustizia Ue precisano: la presidente Von der Leyen non era obbligata a rendere pubblici gli sms, ma la sentenza contesta il metodo con il quale l’esecutivo ha motivato il suo rifiuto. Si attende il ricorso di Bruxelles. Sul Fatto di domani troverete un approfondimento su questo argomento e sulle attività delle case farmaceutiche durante la pandemia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Garlasco, perquisizioni in casa Sempio. Si cerca l’arma del delitto in un canale. All’alba di oggi i carabinieri sono entrati nelle abitazioni dell’indagato Andrea Sempio, dei suoi genitori e di due suoi amici (non indagati) nell’ambito della nuova inchiesta sul femminicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. È stato anche dragato (nuovamente) un canale a Tromello, piccolo Comune della Lomellina, alla ricerca dell’arma del delitto, che non è stata mai trovata: un supertestimone avrebbe raccontato di un attizzatoio, anche se la famiglia Poggi oggi ha rivelato che “tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”. Per il delitto è stato condannato Alberto Stasi, in via definitiva, oltre ogni ragionevole dubbio.

De Maria, le relazioni dal carcere: “Totalmente equilibrato”. Una persona collaborativa, che vuole “rivedere il suo percorso”, il lavoro in hotel “lo ha migliorato”, ha persino “coltivato relazioni affettive con i colleghi”; è una persona “totalmente equilibrata”, senza “scompensi psichici”. Sono le parole contenute in due relazioni firmate da un pool di esperti del carcere di Bollate a proposito di Emanuele De Maria, l’uomo che, dopo la condanna per femminicidio, ha ucciso una sua collega, ferito un collega e si è suicidato lanciandosi dalle terrazze del Duomo di Milano. Quelle parole avevano contribuito a fargli assegnare l’ammissione al lavoro esterno.

Brescia, un altro sacerdote arrestato con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Si chiama Jordan Coraglia ed è il parroco di Castelcovati, già sospeso dalla Diocesi di Brescia. Il religioso è agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, ritrovato su alcuni canali Telegram nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Polizia postale. Si tratta del secondo caso ravvicinato che riguarda la diocesi di Brescia, dopo che ad aprile era stato arrestato, con l’accusa di violenza sessuale su minore, don Ciro Pamigada, parroco nel paese di San Paolo, anche lui ai domiciliari.

Scopri l'offerta
Per disiscriverti da questa newsletter clicca qui