Soul - Diciannove pezzi impegnativi

King Krule, il ventitreenne con la voce consumata

Di Chiara Colli
3 Novembre 2017

Dimenticando per un attimo ciò che i generi musicali vorrebbero aiutare a circoscrivere, “soul” potrebbe essere la miglior non-definizione per i dischi di King Krule. Una musica che arriva dalle viscere di un’anima inquieta e allucinata. Una musica fatta di insonnia e depressione trasformati in crudi e torbidi racconti di strada, fra surrealismo, denuncia sociale […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.