“Più contagi tra i vaccinati anche nelle tabelle dell’Iss”

La difesa da forme gravi non basta per l’obbligo

Nelle tabelle di uno studio sull’Italia pubblicato a febbraio sul British Medical Journal si vede che la protezione dei vaccini anti-Covid contro l’infezione tende a zero dopo 6-7 mesi almeno per gli over 60, poi scende addirittura sotto come se i vaccinati corressero più rischi dei non vaccinati. Il primo autore è Massimo Fabiani dell’Istituto […]

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Nelle tabelle di uno studio sull’Italia pubblicato a febbraio sul British Medical Journal si vede che la protezione dei vaccini anti-Covid contro l’infezione tende a zero dopo 6-7 mesi almeno per gli over 60, poi scende addirittura sotto come se i vaccinati corressero più rischi dei non vaccinati. Il primo autore è Massimo Fabiani dell’Istituto superiore di sanità e lo firmano anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza. Domani, in un incontro organizzato a Roma dal deputato di Alternativa Francesco Sapia (ex M5S), presenterà quei grafici Alberto Donzelli, specialista in sanità pubblica, già dirigente dell’ex Asl di Milano, già membro del Consiglio superiore di sanità, esponente della Commissione medico-scientifica indipendente che chiede un confronto sulle strategie vaccinali e denuncia “la forte repressione nei confronti dei medici che sostengono posizioni critiche”. Altro che medici, sospendono perfino i biologi che lavorano da casa e non fanno la terza dose a 120 giorni dall’infezione dopo aver fatto le prime due.

“Nei primi mesi c’è la luna di miele, con moderato effetto protettivo dall’infezione – osserva il dottor Donzelli –. Se l’osservazione si prolunga va a invertirsi, cioè i vaccinati si infettano più dei non vaccinati. Lo vediamo nei bambini tra i 5 e gli 11 anni, per i quali la dose è più piccola, un terzo, per ridurre gli effetti avversi: dopo poche settimane cresce in modo lineare l’infezione nei soggetti vaccinati con due dosi rispetto ai non vaccinati”. Ci sono varie ipotesi, compresa quella non dimostrata di un indebolimento delle difese immunitarie dopo ripetute somministrazioni. Donzelli cita uno studio sulla Danimarca e i dati dell’Uk National Health britannico secondo i quali alla fine del 2021 i contagi fra i vaccinati hanno superato, fino a raggiungere il doppio, quelli fra i non vaccinati, per poi scendere di nuovo con le terze dosi. Questo però non si vede nei report settimanali dell’Iss, che non analizzano i dati sui bambini e indicano che il rischio relativo di infezione per non vaccinati e vaccinati tende verso 1, cioè pari possibilità di contagio, ma non va mai sotto. “Sommano vaccinazioni meno e più recenti, in particolare per le terze dosi. Ma è molto chiaro nello studio pubblicato dall’Iss sul Bmj sulla base di un follow up più lungo, di nove mesi, sulla stessa coorte”, dice Donzelli. Domani si parlerà anche degli effetti avversi gravi, che colpiscono soprattutto i giovani maschi, evidentemente sottostimati nel nostro Paese perché negli Usa sono molti di più.

Resta che i vaccini evitano le forme più gravi della malattia e i decessi. Nell’ultimo report dell’Iss si legge che i non vaccinati oltre i 60 anni rischiano fino a sei volte di più la terapia intensiva, fino a 9 volte la morte. “La protezione si mantiene per ora buona o molto buona nei confronti di esiti gravi – riconosce Donzelli –. Ma secondo uno studio pubblicato su Lancet, a 3-5 mesi dalla terza Pfizer la protezione dal ricovero non è più significativa”. È un lavoro firmato con altri da Sara Y. Tartof del Kaiser Permanente Southern California Department of Research & Evaluation di Pasadena.

Specie ai tempi di Omicron è però difficile giustificare con la “prevenzione dell’infezione”, come dice la legge italiana, obblighi vaccinali e green pass, tant’è che alcuni giudici hanno sospeso le sanzioni e altri hanno sollecitato la Corte costituzionale. Ora il green pass non c’è più, ma alcuni obblighi restano e per l’autunno si parla già di “quarta dose per tutti”. Forse con i nuovi vaccini adattati alle varianti, forse chissà.