“Il mio Campana sempre in fuga”: Marchioni torna ai “Canti Orfici”

Da oggi il monologo in streaming per “Tutta scena”

Maledetto poeta, sempre in bilico tra pazzia e viaggi e manicomio: al letterato di Marradi (Firenze) si è ispirato Vinicio Marchioni per scrivere e interpretare La più lunga ora – Ricordi di Dino Campana e Sibilla Aleramo, da oggi disponibile in streaming su tvloft.it, secondo progetto della rassegna Tutta scena – Il teatro in camera, […]

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Maledetto poeta, sempre in bilico tra pazzia e viaggi e manicomio: al letterato di Marradi (Firenze) si è ispirato Vinicio Marchioni per scrivere e interpretare La più lunga ora – Ricordi di Dino Campana e Sibilla Aleramo, da oggi disponibile in streaming su tvloft.it, secondo progetto della rassegna Tutta scena – Il teatro in camera, che offre otto spettacoli teatrali online, in un momento di crisi e chiusura delle sale.

L’attore è molto affezionato a Campana, raffinato autore quanto uomo tormentato: finì internato per 14 anni nel manicomio di Castelpulci di Scandicci, dove morì nel 1932. “Lo amo incondizionatamente” ammette Marchioni, che ha studiato a lungo l’opera del poeta. “Leggendo le biografie a lui dedicate, mi ha colpito la sua vita avventurosa, sempre in giro”, in continua fuga da Firenze a Parigi, fino all’Argentina. Oltre a quelle geografiche, fughe soprattutto mentali: la sua malattia, infatti, si aggravò dopo che il primo manoscritto dei Canti Orfici – sua unica opera – andò perduto, e Dino tentò di riscriverlo a memoria, impazzendo.

Sul palco Marchioni/Campana “ripercorre la sua vita come se stesse cercando di non dimenticarsela”. La scenografia è essenziale: l’attore è solo con una sedia e una poltrona, “a tu per tu con il testo. Per me una scelta azzeccatissima”. Anche nel monologo il focus non può che essere la “persona con la sua malattia”, oltre ad altri temi come “la famiglia, la solitudine e l’ossessione di essere riconosciuto come poeta”. Non mancano, ovviamente, riferimenti al turbolento e intenso amore con la poetessa femminista Sibilla Aleramo: “Una donna che meriterebbe uno spettacolo a sé”, dice Marchioni, sollevando un dubbio: “Come ha potuto un grande poeta come lui, uno che ha fatto della libertà un motivo della sua esistenza, stare rinchiuso per tutti quegli anni?”.

È questa la scintilla dello spettacolo, portato in scena per la prima volta nel 2009: “Col tempo ha subito vari cambiamenti: all’aperto, al chiuso, con la musica dal vivo”. Adesso, con i teatri chiusi dalla pandemia, il cambiamento è stato forzato. “L’iniziativa è un’opportunità per godersi pièce di repertorio”, sostiene Marchioni, sempre auspicando il ritorno al palcoscenico dal vivo, con il pubblico. “Nel progetto mi sono trovato meravigliosamente, grazie a un impianto tecnico incredibile, fotografia e regia televisive meravigliose. È un’offerta di grande qualità”. Offerta che continuerà con l’uscita, il prossimo giovedì, di Settimo Senso di Ruggero Cappuccio con Euridice Axen, mentre il 25 febbraio debutta online Ifigenia in Cardiff di Gary Owen con Roberta Caronia.