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il Fatto Quotidiano
5 Maggio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

ISRAELE, IL GOVERNO APPROVA L’ESTENSIONE DELLE OPERAZIONI A GAZA CONTRO HAMAS, L’IDF E I FAMILIARI DEGLI OSTAGGI SONO CONTRARI. NETANYAHU: “PIANO DI TRANSIZIONE VOLONTARIA PER LA POPOLAZIONE”. La decisione di estendere le operazioni militari nella Striscia di Gaza contro gli islamisti di Hamas e Jihad è stata approvata la scorsa notte ma, secondo i media Haaretz e Times of Israel, il via sarà dato solo dopo la visita del presidente americano Trump, la prossima settimana. Il piano prevede anche l’ingresso di aiuti umanitari e la loro distribuzione tramite aziende private. Itamar Ben-Gvir, esponente dell’ultradestra e ministro della Sicurezza nazionale ha votato contro perchè aveva chiesto che gli aiuti fossero distribuiti dall’esercito. Sulle operazioni a Gaza così estese si sono schierati sia il capo di stato maggiore, Eyal Zamir che i parenti degli ostaggi ancora in mano ai fondamentalisti. Per Zamir “Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un’operazione su larga scala nella Striscia” mentre i familiari di coloro che si trovano ancora nei tunnel di Gaza accusano il premier Netanyahu: “Sta scegliendo i territori anziché gli ostaggi”. Dal canto suo il primo ministro ha confermato che è previsto “un piano di transizione volontaria per i residenti di Gaza, in particolare per quelli che saranno concentrati nel sud, fuori dal controllo di Hamas”. Sul Fatto di domani leggerete altre notizie e approfondimenti sulla crisi del Medio Oriente.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IL CREMLINO GIUDICA “NECESSARIO” UN INCONTRO TRA PUTIN E TRUMP. LA BBC: “NEL 2024 MOSCA HA PERSO PIÙ DI 45 MILA SOLDATI”. In attesa della parata per celebrare il Giorno della Vittoria contro il nazismo, e la conseguente tregua dall’8 al 10 maggio proclamata dal Cremlino, da Mosca si preannuncia un faccia a faccia tra il presidente russo e Donald Trump. Non c’è nulla di concreto, precisa il portavoce Peskov, ma aggiunge che il Cremlino giudica “necessario” questo confronto. Alcuni media hanno ipotizzato che la riunione potrebbe tenersi a metà maggio (dal 13 al 16) in Arabia Saudita durante la tappa di Trump, ma Peskov non ha dato conferma. Questa “necessità” da parte di Mosca arriva il giorno seguente alle frasi di Trump, che ha tirato il freno a mano rispetto alle dichiarazioni precedenti sulla possibilità di far siglare la pace tra Mosca e Kiev: “Un accordo forse non è possibile, c’è troppo odio tra Putin e Zelensky”. Il conflitto nel frattempo prosegue. Secondo la Bbc, che si è avvalsa di Mediazona e altri volontari per le ricerche, i russi nel 2024 hanno perso 45.287 soldati. Sul giornale di domani troverete altri aggiornamenti sul conflitto nell’Est e sulla parata in preparazione a Mosca a cui parteciperanno diversi leader mondiali, tra cui il presidente cinese Jinping.


ELEZIONI IN ROMANIA, AL BALLOTTAGGIO IL CANDIDATO NAZIONALISTA SIMION SFIDERÀ L’EUROPEISTA DAN. “Con il voto storico di ieri, il popolo rumeno si è espresso…È la vittoria di chi crede veramente nella Romania: un Paese libero, rispettato e sovrano!”. George Simion, il leader del partito nazionalista Aur (Alleanza per l’unione dei rumeni), scrive così sui social all’indomani del primo turno delle elezioni presidenziali che lo vede in testa con oltre il 40% dei voti. Il 18 maggio la sfida sarà tra Simion e Nicusor Dan, il sindaco di Bucarest filoeuropeista (20,99% preferenze) che dice: “Sarà un secondo turno difficile. Non sarà un dibattito tra due singoli sfidanti ma un dibattito tra l’orientamento filo-occidentale e quello ostile e anti-occidentale della Romania. Sarà questo il tema centrale del ballottaggio”. Dunque, si conferma lo scontro tra due blocchi; il 40% di Simion è stato salutato con soddisfazione non solo dall’ultra destra euroscettica – in Italia esulta Salvini della Lega – ma dalla stessa Russia. Simion, in linea con il candidato nazionalista Georgescu, che è stato estromesso ufficialmente dalla competizione nel voto precedente, è critico nei confronti di Bruxelles e della Nato e prevede, in caso di vittoria, di bloccare altri aiuti all’Ucraina. Sul Fatto di domani leggerete un approfondimento sul ballottaggio in Romania – il premier Marcel Ciolacu, leader del Partito socialdemocratico (Psd), ha annunciato le sue dimissioni – con interviste ad esperti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Milano, altri sette arresti nell’ambito dell’inchiesta sulle “curve”. La Procura di Milano ha chiesto e ottenuto altri sette provvedimenti – cinque persone arrestate e due ai domiciliari – e tra loro c’è anche Mauro Russo, socio in affari di Paolo Maldini e Christian Vieri (estranei all’indagine). Al centro del nuovo filone sviluppato dai pm antimafia, ci sono le estorsioni ai gestori dei parcheggi intorno al Meazza e richieste usuraie con prestiti in denaro da restituire con interessi fino all’803 per cento, nei confronti dell’imprenditore Piero Bene.

Morti sul lavoro, oggi altri due casi. I dati Inail: 205 vittime nel primo trimestre 2025. Un metalmeccanico ha perso la vita nello stabilimento di Aristoncavi di Brendola: si chiamava Raffaele Galano e aveva 58 anni. Un edile è morto a Frattamaggiore (Napoli) mentre era impegnato in lavori di ristrutturazione di un edificio. Sono solo le ultime due tragedie in ordine di tempo che parlano di morti bianche. Nel primo trimestre sono stati denunciati all’Inps 205 morti sul lavoro, con un aumento dell’8,37% sul 2024, secondo i dati raccolti dall’Inail.

La ministra Santanchè: “Dimissioni? Non mi pongo il problema”. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè ha detto di non essere affatto impensierita dall’udienza preliminare del 20 maggio che tratterà una presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps. “Non ci penso proprio al rinvio a giudizio, quindi non mi pongo il problema” ha replicato Santanchè a margine di un evento al Palazzo Lombardia di Milano, a chi le chiedeva dell’ipotesi di dimissioni in caso di rinvio a giudizio.

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