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il Fatto Quotidiano
9 Settembre 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

ISRAELE BOMBARDA I LEADER DI HAMAS RIUNITI A DOHA PER DISCUTERE IL CESSATE IL FUOCO. MEDIA: “TRUMP HA DATO VIA LIBERA”. Israele ha colpito a Doha la delegazione di Hamas, riunita con il capo negoziatore – Khalil al-Hayya, già vice di Yahya Sinwar – per discutere della proposta americana di un cessate il fuoco a Gaza. La tv saudita al Arabiya aveva diffuso la notizia della morte del numero uno dei negoziatori. Ma una fonte di Hamas ha dichiarato ad Al Jazeera che gli uomini di Hamas sarebbero sopravvissuti all’attacco aereo. Il premier Benyamin Netanyahu si è assunto la piena responsabilità con una nota ufficiale del governo. Secondo le prime informazioni, i caccia dell’esercito israeliano hanno sganciato bombe sull’edificio. L’attacco – battezzato “Il giorno del giudizio” – sarebbe stato approvato da Donald Trump, stando all’emittente Usa Channel 12. Ma Axios smentisce: Tel Aviv avrebbe avvisato Washington dopo il lancio di missili, senza possibilità di valutazioni. Secondo media palestinesi i leader islamisti sarebbero in salvo, mentre avrebbero perso la vita due persone legate al capo dei negoziatori Khalil al-Hayya: il figlio (Himam al-Hayya) e il direttore del suo ufficio (Jihad Labad). Nessun altro sarebbe rimasto ucciso nel raid. L’operazione, a 1.800 chilometri da Israele, è un atto inedito: mai Tel Aviv aveva condotto operazioni contro Hamas nel territorio del Qatar. Le autorità di Doha condannano l’episodio come “codardo”. Il portavoce del Ministero degli Esteri ha dichiarato che il Paese “condanna con la massima fermezza” l’attacco, “una flagrante violazione di tutte le leggi e norme internazionali e una grave minaccia alla sicurezza”. L’Iran è sulla stessa linea: “azione estremamente pericolosa e criminale ,grave violazione di tutte le regole”, ha accusato il governo di Teheran. Anche il Papa è intervenuto: “Tutta la situazione è molto grave, non sappiamo dove vanno le cose, dobbiamo pregare”. Sul Fatto di domani i dettagli e gli scenari dopo l’ultimo atto di Netanyahu.


FLOTILLA PER GAZA, BARCA COLPITA DA UN DRONE: A BORDO ANCHE GRETA THUNBERG. L’ATTIVISTA ITALIANO: “POLIZIOTTI TUNISINI HANNO FATTO SPARIRE LE PROVE”. Gli attivisti della Global Sumud Flotilla ne sono certi: la loro imbarcazione principale è stata colpita con un drone nella notte, al largo delle acque tunisine. Nessun ferito, l’equipaggio sta bene. La Tunisia ha smentito la presenza di droni, Israele non ha rilasciato commenti. Sul natante colpito – battezzato Family Boat o Familia Madeira – viaggiava il direttivo della missione umanitaria, inclusa Greta Thunberg. Una barca di 35 metri battente bandiera Portoghese, per guidare l’impresa verso Gaza (vedi il tracker con il percorso): lo scopo è distribuire cibo e beni essenziali ai civili stremati dai raid dell’esercito israeliano. Schlein e Conte invocano sicurezza per gli attivisti in mare, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso indagini italiane: spetta a Tunisi fornire dettagli e del resto sull’imbarcazione sventolava il vessillo di Lisbona. “Aspettiamo” di vedere “cosa succede, la nostra ambasciata a Tunisi è allertata per la presenza di cittadini italiani là, di più non possiamo fare. Non tocca all’Italia fare indagini”, ha dichiarato il segretario di Forza Italia. Secondo la ricostruzione dell’attivista italiano Tony La Piccirella – a bordo del Family Boat – “poco prima di mezzanotte” alcuni dell’equipaggio hanno udito “un rumore di eliche e si sono accorti della presenza di un drone che da poppa si muoveva lentamente verso prua, alla ricerca di un bersaglio. Poi, questa fiammata ha colpito parte della prua, probabilmente mirando o a una tanica di diesel, o a quello che è andato a fuoco cioè i giubbotti di salvataggio”. Gli attivisti hanno spento l’incendio in pochi minuti. Secondo loro, la presenza del drone è certa. La Piccirella ha raccontato al Fatto cosa sarebbe avvenuto dopo: “2 poliziotti tunisini sono saliti a bordo e hanno fatto sparire le prove del drone”. Ora gli attivisti vogliono solo proseguire la missione verso Gaza: “Aspettiamo di capire l’iter burocratico da seguire per salpare il prima possibile. Ci stiamo organizzando con la flotta tunisina e tra giovedì e venerdì dovremmo riuscire a partire”, ha aggiunto La Piccirella. Sul Fatto di domani il racconto dell’incidente tunisino e del viaggio della Flotilla.


UCRAINA, KULEBA CONTRO ZELENSKY SUL DIVIETO DI ESPATRIO: “MENTALITÀ SOVIETICA, VOGLIONO SILENZIARE LE CRITICHE”. FT: “KIEV SENZA DIFESE AEREE, SOLO QUESTIONE DI TEMPO”. Dmytro Kuleba, ex ministro degli Esteri ucraino, ha raggiunto Cracovia in Polonia dopo un viaggio in auto da Kiev, poche ore prima dell’entrata in vigore dell’entrata in vigore del divieto di espatrio. Il decreto governativo, voluto da Zelensky, vieta i viaggi all’estero agli ex diplomatici: una misura da “Unione Sovietica”, aveva accusato Kuleba in un’intervista al Corriere della Sera. L’ex ministro, destituito un anno fa, aveva assunto l’incarico nel 2020. Ora ha lasciato l’Ucraina diretto in Corea del Sud: formalmente, la sua partenza è legata a una conferenza da tenere nei prossimi giorni. “Zelensky e il suo entourage non vogliono che noi si vada all’estero a dire cose che loro credono possano essere contrarie alla linea del governo”, ha attaccato l’ex ministro. Ha stimato che ad essere interessate dalla misure sono una ventina di persone, aggiungendo: “Io non credo di soffrire di manie di persecuzione, ma so per certo che questo decreto è rivolto a bloccare me e pochi altri”. Secondo Kuleba, “se la sono presa con me perché ho pubblicamente condannato la volontà di Zelensky di censurare le due commissioni” incaricate di indagare sulla corruzione. Intanto, gli attacchi della Russia non si fermano. Zelensky ha denunciato 20 morti – “civili innocenti” – in un raid aereo nella regione orientale di Donetsk. Mentre la Russia intensifica gli attacchi via cielo, secondo il Financial Times Kiev si troverebbe sguarnita di difese aeree, per via del rallentamento nella consegna degli aiuti militari americani. “È solo questione di tempo prima che le munizioni finiscano”, ha scritto la testata inglese. Sul Fatto di domani il punto sulla situazione in Ucraina.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Alessandro Barbero con Marco Travaglio alla festa del Fatto quotidiano: oggi il debutto con il flash mob per Gaza. La cinque giorni di incontri e dibattiti – fino a domenica 14 – si è aperta con un’iniziativa sul dramma nella Striscia, con la partecipazione di Moni Ovadia, Laura Morante, Alessandro Di Battista e gli attivisti della Sumud Global Flotilla per Gaza. Gli incontri si possono seguire in diretta streaming su Youtube. Qui il programma completo. Stasera alle 21 sul palco, il colloquio tra Marco Travaglio e Alessandro Barbero, “Storie di guerre e di paci”, ad ingresso libero.

Caso Almasri, indagata la capo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Giusi Bartolozzi è stata iscritta dalla Procura di Roma nel registro degli indagati per il reato di false informazioni al pubblico ministero. La dirigente del dicastero era stata ascoltata dal Tribunale dei ministri per l’inchiesta sul caso Almasri. Il guardasigilli Nordio deve rispondere di omissione di atti di ufficio e favoreggiamento.

Addio allo scrittore Stefano Benni, l’autore di “Bar sport”. È morto a Bologna all’età di 78 anni ed era malato da tempo. Lo scrittore, saggista, giornalista e drammaturgo bolognese, ha firmato romanzi di grande successo tra i quali “Bar Sport”, “Margherita Dolcevita”, “La compagnia dei celestini”. Da tempo lottava contro una malattia che lo logorava fisicamente.

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