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il Fatto Quotidiano
6 Settembre 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

ISRAELE COLPISCE UN ALTRO GRATTACIELO A GAZA CITY, MSF: “QUERTIERI DISTRUTTI, OSPEDALI PIENI, RESIDENTI TERRORIZZATI”. IDF ORDINA L’EVACUAZIONE VERSO IL SUD DELLA STRISCIA. Dopo il grattacielo Mushtahi Tower, Israele sferra il secondo colpo ai piani alti di Gaza City. Oggi l’esercito ha colpito il palazzo residenziale al-Susi nel quartiere di Tel al-Hawa. Secondo le Forze di difesa ospitava uomini di Hamas pronti alla guerriglia contro l’occupazione di Tel Aviv, come la Mushtahi Tower. Gli islamisti avrebbero installato apparecchiature di sorveglianza con ordigni esplosivi per colpire le truppe israeliane. L’Idf rivendica l’ordine di evacuazione per minimizzare le vittime civili. Dall’alba, secondo Hamas, i raid israeliani avrebbero ucciso almeno 35 persone, 13 a Gaza City. Sei persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore a causa della fame imposta da Israele. Medici senza frontiere denuncia le condizioni di miseria e paura dei gazawi nella city: “Bombardamenti di giorno e di notte, la popolazione è terrorizzata e non sa dove andare né cosa fare. Abbiamo visto interi quartieri distrutti e demoliti”, ha dichiarato Esperanza Santos, coordinatrice a Gaza. Ospedali sovraffollati, residenti disperati e senza possibilità di fuga: per Msf “l’offensiva israeliana su Gaza City deve essere fermata immediatamente”. Israele ha annunciato l’istituzione di una zona umanitaria a Khan Younis, nel sud della striscia. Tel Aviv ha esortato la popolazione di Gaza City a evacuare spostandosi urgentemente verso l’area meridionale di Al-Mawasi, dove già sono presenti centinaia di sfollati. Sul Fatto di domani gli aggiornamenti e le storie dal fronte Gaza-Israele.


UCRAINA, PROTESTE A KIEV CONTRO LA LEGGE SULLA COSCRIZIONE. ZELENSKY: “NON VADO A MOSCA DAL TERRORISTA”. E L’EUROPA SI PREPARA ALLA GUERRA. Il negoziato per il cessate il fuoco in Ucraina resta in stallo, mentre in Ucraina monta la protesta contro il disegno di legge sulla coscrizione. Il provvedimento inasprisce le pene dei soldati in caso di disobbedienza. I manifestanti si sono radunati a Kiev sbandierando cartelli con scritto: “State punendo quelli sbagliati”; “Dobbiamo proteggere coloro che ci proteggono”; “La repressione non è disciplina”. Oggi Zelensky ha declinato l’invito di Putin per un incontro nella capitale russa, senza mezzi termini: “Lui può venire. Io non posso andare a Mosca quando il mio Paese è sotto il fuoco dei razzi, sotto attacco ogni giorno. Non posso andare nella capitale di questo terrorista”, ha dichiarato Zelensky. Il leader ucraino ha esortato a inasprire le sanzioni contro la Federazione, perché “Putin trasforma la diplomazia in farsa”. Poi ha ricordato l’irritazione di Trump per il petrolio russo acquistato dall’Ungheria, in barba alle ritorsioni occidentali. La tregua resta distante. I Volenterosi, sulla carta, sarebbero pronti ad inviare truppe Nato malgrado le adesioni scarseggino. Dei ventisei Paesi annunciati giovedì da Macron – ha scritto Repubblica – solo la Francia resta disponibile a inviare soldati come deterrente per le garanzia di sicurezza: potrebbe fornire 5 mila militari. Gran Bretagna e Germania non appaiono intenzionate ad inviare truppe. Sommando il contributo di Parigi, Australia, Canada e dei Baltici, si arriverebbe a 10 mila soldati, secondo il quotidiano romano. Troppo poco. I militari della Federazione in Ucraina sono circa 700mila, scrive la testata Rbc-Ukraine citando l’intelligence militare. Ma secondo il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis, “le ambizioni espansionistiche della Russia si estendono oltre l’Ucraina”. Nel frattempo, Francia e Germania sembrano prepararsi al conflitto aperto: le autorità di Parigi e Berlino hanno ordinato agli ospedali di tenersi pronti per curare centinaia di soldati. Sul Fatto di domani, lo stallo negoziale che rischia di alimentare l’escalation militare.


ELEZIONI REGIONALI, TRIDICO PRESENTA IL SUO PROGRAMMA IN CALABRIA: “SANITÀ AL PRIMO POSTO, NON CONTEMPLO LA SCONFITTA”. Il candidato del fronte progressista in Calabria, Pasquale Tridico, ha presentato il suo programma in 10 punti professando ottimismo: “Io l’opzione di essere sconfitto non la contemplo perché vinceremo”, ha dichiarato durante la conferenza stampa a Catanzaro con il leader M5S Giuseppe Conte. Le urne si apriranno il 5 e il 6 ottobre. L’ultimo sondaggio realizzato da Emg Diferrent ad agosto, non dava scampo all’europarlamentare pentastellato: il candidato di centrodestra Roberto Occhiuto sarebbe in testa alle preferenze con il 60%, contro il 37% di Tridico. In caso di sconfitta, non si sa se resterà a capo dell’opposizione in Consiglio regionale o tornerà a Strasburgo. Il suo programma annuncia la fine del controllo politico sulla sanità (la vera priorità), lavoro e servizi pubblici, un “fermo no” al Ponte sullo Stretto. Oggi il Partito democratico e Forza Italia hanno presentato le liste. Insieme ad Avs, i dem sosterranno Tridico: capolista nelle circoscrizione sud è il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Tra i candidati ci sono il presidente del Consiglio comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca, l’ex deputata Enza Bruno Bossio, il vicesindaco di Catanzaro Giusy Iemma. Forza Italia è con il suo vicesegretario Roberto Occhiuto: il presidente si è dimesso dalla giunta all’inizio di agosto dopo le inchieste della magistratura. È indagato per corruzione. Ieri Fratelli d’Italia ha presentato la sua lista, con il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, capolista nella circoscrizione centro. “Se i sottosegretari si candidano, evidentemente sono in difficoltà da allarme rosso”, ha attaccato il leader M5S Giuseppe Conte. Sul Fatto di domani le ultime notizie in vista del voto regionale.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Milano, migliaia di persone ai cortei contro lo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Hanno sfilato personalità del mondo dello spettacolo come l’attore Paolo Rossi, Bebo Storti, Claudio Bisio, Gabriele Salvatores. Intorno alle 16.30 circa 40 antagonisti hanno lanciato petardi e uova verso le forze dell’ordine, schierate sulla via verso la prefettura di Milano, per impedire l’accesso ai manifestanti. Introno alle 13, durante il primo dei cortei, un gruppo di manifestanti è entrato nell’area del cantiere del Pirellino (uno dei progetti al centro dell’inchiesta sull’urbanistica), alcuni sono saliti sulle impalcature dell’ex edificio comunale oggi di proprietà di Coima, l’impresa dell’immobiliarista Manfredi Catella, indagato per corruzione.

Mattarella: “Servono istituzioni Ue più forti. Interrogarsi sul perché l’Europa è considerata da alcuni un avversario se non un nemico”. Il presidente della repubblica è intervenuto con un videomessaggio al Forum The European House di Cernobbio. Il Vecchio Continnente, ha detto Mattarella, “non ha mai scatenato un conflitto o uno scontro commerciale, ha elevato gli standard di vita, la difesa del pianeta, ha perseguito l’eguaglianza di diritti fra popoli e Stati”. Sul Fatto di domani approfondiremo il discorso del Quirinale.

Ancora Sinner contro Alcaraz, il numero 1 lotta batte Auger-Aliassime e si riprende la finale Us Open. L’azzurro, detentore del titolo, in semifinale ha sconfitto il canadese Felix Auger-Aliassime in una battaglia in 4 set: 6-1, 3-6, 6-3, 6-4 dopo 3 ore e 22 minuti. L’altoatesino ha accusato un problema agli addominali, ma domani affronterà Alcaraz, numero 2 del ranking, che in semifinale ha piegato in 3 set il serbo Novak Djokovic.

Italvolley, le ragazze di Velasco battono il Brasile e volano in finale al Mondiale. La nazionale femminile della pallavolo sconfigge in rimonta al tie break la selezione verdeoro, tra mille emozioni e ribaltoni. Primo set al Brasile, reazione di Egonu e compagne nel secondo set. Poi un terzo parziale tiratissimo finisce 30-28 per le brasiliane, ma e azzurre portano la sfida al quinto set e poi alla vittoria al tie break per 15-13. Domani, ore 14:30, la sfida alla Turchia.

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