GUERRA RUSSIA-UCRAINA, MOSCA: “NESSUNA PROPOSTA DI MEDIAZIONE DAL VATICANO”. E PREPARA L’OFFENSIVA ESTIVA. USA E UE, 175 E 150 MILIARDI PER LA DIFESA. La Russia non ha ricevuto ancora alcuna proposta dal Vaticano per una possibile mediazione sul conflitto in Ucraina, ma “accoglie con favore la disponibilità e gli sforzi di tutti quei Paesi che desiderano contribuire a una rapida soluzione”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov è tornato su un possibile scenario: il Vaticano come luogo di incontro tra delegazioni russe ed ucraine per discutere la tregua. Un tema che non sembra essere imminente nell’agenda del Cremlino tanto che il Rusi (Royal United Services Institute) apre la sua pagina web con il titolo: “L’Ucraina si prepara all’offensiva estiva della Russia”. Putin vuole sfruttare i mesi più caldi per espandere le operazioni militari e sfruttare ancor di più il vantaggio attuale. Nell’ambito della politica di riarmo, il presidente americano Trump ha comunicato che, affrontando una spesa di 175 miliardi di dollari, gli Stati Uniti si doteranno di un sistema di difesa missilistico denominato Golden Dome. La Commissione europea ha approvato il Safe, fondo da 150 miliardi per sostenere gli appalti congiunti e la difesa Ue. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sul conflitto nell’Est: approfondimenti rispetto all’omicidio in Spagna di Portnov, ex consigliere del presidente ucraino filorusso Yanukovich e sul destino di due italiani al fronte che combattevano per l’Ucraina: Antonio Omar Dridi e Manuel Mameli: quest’ultimo risulta scomparso dal 18 maggio.

MEDIO ORIENTE, A JENIN L’IDF DISPERDE UNA DELEGAZIONE DIPLOMATICA SPARANDO IN ARIA. CORO INTERNAZIONALE DI PROTESTE, L’ITALIA CONVOCA L’AMBASCIATORE, LA FARNESINA: “FERMARE OPERAZIONI MILITARI A GAZA”. Spari in aria a scopo intimidatorio per allontanare una delegazione diplomatica da una zona di Jenin, in Cisgiordania. Questa l’accusa mossa ad una unità dell’Idf, che avrebbe aperto il fuoco mentre la delegazione – composta da 25 tra ambasciatori e diplomatici europei e non solo – faceva una ispezione nella città del West Bank. Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha pubblicato sui social alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell’esercito israeliano. Si vedono i soldati sparare in aria dall’interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto. Non sono stati segnalati feriti e l’Idf si è “scusato”. L’alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha condannato il gesto e il ministro Tajani in Italia ha convocato l’ambasciatore israeliano. Inoltre, la Farnesina ha chiesto lo stop delle operazioni militari nella Striscia. Dalla Cisgiordania a Gaza: secondo le cifre fornite da uffici controllati da Hamas, nelle ultime 24 ore ci sono state 82 vittime. L’esercito israeliano ha preso di mira le riserve idriche dell’ospedale al-Awda ed ha circondato la struttura. Nei giorni scorsi l’Idf ha condotto un raid in un sotterraneo dell’ospedale Europeo, uccidendo Mohamed Sinwar, capo di Hamas che aveva raccolto il testimone dal fratello. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sulla crisi del Medio Oriente e sul dibattito in Italia che riguarda le posizioni del governo rispetto alle condizioni umanitarie dei civili palestinesi.

GARLASCO, L’IMPRONTA SUL MURO E LE “COSE INIMMAGINABILI” DI SEMPIO. L’INDAGINE VA AVANTI. Non è facile il lavoro del pool di magistrati che sono tornati a indagare, 18 anni dopo, sull’omicidio di Chiara Poggi. I carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno prelevato dalla spazzatura del 37enne alcuni bigliettini scritti a penna e poi accartocciati e gettati via: “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”, avrebbe scritto Andrea Sempio senza fare riferimento al delitto. E si è scoperto che l’indagato che, nel 2008, durante l’interrogatorio davanti ai militari dell’Arma, ebbe un malore – tanto che fu necessario l’intervento dell’ambulanza – che però non fu mai verbalizzato. Sempio ieri non si è presentato in Procura per il nuovo interrogatorio – i suoi legali hanno addotto come motivazione un difetto di notifica – e probabilmente non verrà più convocato. Ma gli inquirenti sarebbero al lavoro su nuovi elementi, anche relativi al suo alibi. Intanto la Procura ha fatto sapere che l’impronta trovata sul muro delle scale che conducono alla cantina della villetta dei Poggi e che presenta 15 punti di contatto con quella di Sempio, non è insanguinata. Inoltre, la traccia palmare non è databile, quindi non è necessariamente legata all’omicidio della ventiseienne. Sul giornale di domani faremo il punto sulle indagini, cercando di fare chiarezza tra i nuovi elementi e quelli ritrovati all’epoca che hanno portato alla condanna di Alberto Stasi.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Sorrento, mazzetta al sindaco Coppola: il primo cittadino arrestato in flagranza di reato. Il sindaco di Sorrento (Napoli) Massimo Coppola, nella tarda serata di ieri è stato arrestato in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata; in manette anche un collaboratore e componente dello staff personale, Francesco Di Maio. I due sono accusati di aver ricevuto 6.000 euro in contanti da un imprenditore della penisola sorrentina, in relazione all’appalto per l’affidamento dei servizi di refezione scolastica per il periodo 2023-2026, aggiudicato allo stesso dal Comune di Sorrento. L’appalto ha un valore complessivo a base d’asta di oltre 4,5 milioni di euro.
Reggio Calabria, operazione contro la ‘ndrangheta, 97 arresti tra cui l’ex assessore regionale Tripodi. Il maxi blitz è stato denominato Millennium ed ha colpito alcune tra le più potenti cosche della provincia di Reggio Calabria, in particolare il clan Alvaro di Sinopoli. L’ex assessore regionale Tripodi è finito ai domiciliari anche se per lui si esclude l’aggravante mafiosa. Tra ireati contestati a vario titolo agli indagati, c’è anche lo scambio elettorale politico-mafioso.
Taranto, gli ex dipendenti Ilva in sciopero bloccano la statale per qualche ora. Alcune decine di lavoratori e delegati sindacali dell’ex Ilva hanno occupato un tratto della statale Appia nei pressi dello stabilimento siderurgico, in occasione dello sciopero di 4 ore e del vertice a Palazzo Chigi. Il blocco è durato poco meno di due ore, palese la contestazione verso il ministro Urso. Le sigle metalmeccaniche sostengono di aver “richiesto più volte ed in tutte le sedi istituzionali di poter ricevere risposte chiare e definitive sul destino dell’ex Ilva” dinanzi ad un mentre “quadro disastroso della situazione aziendale ed occupazionale”. Il ministro Urso ha dichiarato che un nuovo confronto si terrà lunedì prossimo.
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