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PRIMA VOLTA DI MELONI AL MEETING DI CL: LA PREMIER CONTRO NETANYAHU (MA ANCHE CONTRO I GIUDICI ITALIANI). Giorgia Meloni è stata accolta da una standing ovation in occasione del suo intervento di 46 minuti – il primo da quando è al potere – al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. Di fronte alla platea cattolica, la presidente del Consiglio ha ammonito Israele: “Non abbiamo esitato un minuto a sostenere il diritto alla difesa di Israele dopo il 7 ottobre. Ma non possiamo tacere ora dopo che la reazione è andata oltre il principio di proporzionalità, mietendo vittime innocenti e coinvolgendo anche le comunità cristiane che sono da sempre un fattore di equilibrio nella regione”. Meloni ha anche condannato l’uccisione dei giornalisti, “un attacco alla libertà di stampa”. Poi le questioni di casa nostra, a cominciare dal tema migranti in Albania: “Ogni tentativo di impedirci di gestire il fenomeno migratorio secondo i nostri programmi verrà rispedito al mittente”. Anche se il mittente, finora, pare in vantaggio. Ce l’ha con i magistrati, la premier, anche per quanto riguarda la riforma della giustizia: “Andremo avanti nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare. La giustizia va liberata dalla malapianta delle correnti della magistratura”. Meloni ha poi promesso attenzione al ceto medio e un Piano casa che agevoli le giovani coppie. Si è detta poi d’accordo con Mario Draghi sulla “irrilevanza dell’Europa”. Insomma, un discorso dal sapore elettorale molto apprezzato dalla platea. La premier non ha incrociato, ma solo sentito al telefono il leader leghista, Matteo Salvini, che ha parlato nel pomeriggio. Sul Fatto di domani analizzeremo le parole della premier, anche alla luce di ciò che il suo governo ancora non ha fatto nei confronti di Israele, e del suo vice, che è tornato a promettere il Ponte sullo Stretto e la rottamazione delle cartelle.

GUERRA ISRAELE-HAMAS, L’IDF: “INEVITABILE EVACUAZIONE DI GAZA CITY”. NETANYAHU: “CON TRUMP NESSUN MASSACRO DEL 7 OTTOBRE, L’IRAN SAREBBE STATO CAUTO”. Il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, ha dichiarato che l’evacuazione di Gaza City è “inevitabile” e “ogni famiglia che si trasferirà a sud riceverà i più generosi aiuti umanitari, attualmente in fase di elaborazione” (qui gli aggiornamenti). Palese dunque l’intenzione del governo guidato da Netanyahu di proseguire la campagna militare dentro la parte centrale della Striscia, nonostante le manifestazioni di dissenso dei parenti degli ostaggi ancora in mano ad Hamas, e dello stesso comandante dell’Idf, generale Zamir. Il primo ministro, durante una intervista, ha dichiarato che se ci fosse stato il presidente Trump alla Casa Bianca probabilmente gli islamisti non avrebbero portato a termine il massacro del 7 ottobre perchè “l’Iran sarebbe stato più cauto. È difficile dirlo con questi maniaci. L’Iran avrebbe controllato completamente il suo gregge? Forse”. Nella stessa trasmissione Netanyahu ha aggiunto che l’Iran punta a sviluppare missili con testate nucleari “in grado di raggiungere Europa e Stati Uniti”. Sul Fatto di domani troverete un approfondimento sul conflitto in Medio Oriente che coinvolge anche la Cisgiordania: secondo l’Onu ci sono stati mille morti proprio dal 7 ottobre in poi, quando l’esercito israeliano si è mobilitato contro Hamas.

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IL CREMLINO: “NESSUNA DATA PRECISA PER INCONTRO CON KIEV”. MERZ (GERMANIA): “MOSCA RESTA LA PIÙ GRANDE MINACCIA PER L’EUROPA”. Il Cremlino ha auspicato che “gli sforzi di pace” del presidente americano Donald Trump continuino, perché sono “molto importanti” ma nello stesso tempo fa sapere che “non può indicare date precise per un incontro” con Kiev. Sul campo, i russi avanzano nel Donetsk e nella regione del Dnipro (qui gli aggiornamenti) mentre Kiev bombarda gli impianti energetici e gli oleodotti russi. A Berlino, il cancelliere Merz dichiara: “La Russia è e rimarrà nel lungo periodo la più grande minaccia alla libertà, alla pace e alla stabilità in Europa”. In quest’ottica il governo tedesco ha approvato un disegno di legge che introdurrà il servizio militare volontario e che potrebbe portare alla coscrizione obbligatoria, se non si raggiungeranno gli obiettivi di reclutamento. Il disegno di legge deve ancora ottenere l’approvazione del Parlamento. La Germania intende aumentare il numero di soldati in servizio da 180mila a 260mila entro l’inizio del 2030 per soddisfare i nuovi obiettivi delle forze Nato. Sul giornale di domani potrete leggere le ultime novità sia dal punto di vista diplomatico che militare.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Milano, inchiesta sull’urbanistica. Il consulente della Procura: “Il Comune ha violato la legge”. Il giurista Alberto Roccella, consulente dei pm, nella sua relazione ha evidenziato “violazioni” da parte del Comune del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo Roccella ci sarebbe stata una “volontà” di occultare il fatto che quella Commissione aveva anche competenze su urbanistica ed edilizia, mentre per legge avrebbe dovuto occuparsi solo di tutela del paesaggio.
Omicidio Giulia Tramontano: la cognata di Alessandro Impagnatiello dovrà risarcire i familiari della vittima. Impagnatiello è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso, nel maggio 2023, la fidanzata incinta di sette mesi. Ora la cognata dell’assassino è stata condannata dal Tribunale civile di Milano a risarcire, con 25.000 euro, i familiari della vittima. Alla donna, un paio di mesi dopo il delitto, fu venduta e intestata l’auto dell’autore del femminicidio, nel tentativo di far apparire l’uomo nullatenente ed evitargli così di pagare il risarcimento alla famiglia della vittima.
Milano, Procura smentisce l’indiscrezione su due esponenti del governo indagati per il caso Mediobanca-Mps. La Procura di Milano, con un comunicato a firma del procuratore Marcello Viola, ha smentito l’articolo pubblicato dal sito Lettera43.it dal titolo ‘Terremoto in vista sulla vicenda Mps-Mediobanca”. “Le notizie contenute – si legge nella nota – per tutto ciò che viene attribuito alla Procura di Milano, sono prive di ogni fondamento”. Non risultano “pervenuti ad oggi a questo ufficio esposti da chicchessia provenienti, corredati o meno da ‘registrazioni’, che rappresentino i fatti riferiti nell’articolo”. Nella ricostruzione del sito, ci sarebbero state pressioni governative sui soci di Mediobanca per farli aderire all’offerta di acquisto del Monte dei Paschi di Siena e per bocciare la controfferta di Mediobanca su Banca Generali.
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