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il Fatto Quotidiano
18 Giugno 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

ISRAELE/IRAN, IL FATTORE TRUMP. “PER IL REGIME È TARDI PER NEGOZIARE, HO PERSO LA PAZIENZA CON TEHERAN. A NETANYAHU HO DETTO: VAI AVANTI”. “Attaccare i siti nucleari iraniani? Certo non lo dirò a voi”. Così il presidente Trump ha risposto ai giornalisti. Sulla possibilità che Washington dia all’Iran la disponibilità a riaprire i negoziati sul nucleare, il capo della Casa Bianca ha raccontato – ma è stato smentito ed è stato definito “guerrafondaio” – che una delegazione di Teheran ha chiesto di essere ricevuta negli Usa: “Ho perso la pazienza con l’Iran, è tardi per iniziare a negoziare; è rimasto senza difese. A Netanyahu ho detto: vai avanti”. Il presidente americano ha avuto due fasi sul nucleare iraniano: la prima di mediazione, la seconda invece si è avvicinata alla fase operativa in virtù dell’azione israeliana. Il New York Times ha dedicato un lungo articolo, ripercorrendo gli avvenimenti. La svolta è arrivata dopo che l’Iran aveva detto no alla proposta americana, e Trump guardando la Fox News – emittente vicina ai Repubblicani – ha visto macchina da guerra dello Stato ebraico smantellare le difese iraniane. Sul giornale di domani potrete approfondire il ruolo degli Usa nella crisi del Medio Oriente.


IL FATTORE PUTIN. IL CREMLINO INSISTE: “INTENSIFICARE GLI SFORZI DIPLOMATICI”. WASHINGTON REPLICA: “OCCUPIAMOCI PRIMA DELLA RUSSIA” RISPETTO ALL’UCRAINA. Il presidente Putin ha avuto una conversazione telefonica con l’omologo degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan sulla crisi del Medio Oriente concordando “per una risoluzione del conflitto Iran-Israele il prima possibile, intensificando gli sforzi diplomatici”. Putin da giorni si propone come mediatore, nella consapevolezza di essere in grado di avere un dialogo con la Casa Bianca, il regime iraniano e lo Stato ebraico. Una situazione maturata attraverso il canale aperto tra il capo del Cremlino e il presidente Trump; il sostegno che la Russia ha sempre dato agli ayatollah; e il buon rapporto tra Putin e il premier israeliano Netanyahu. Mosca non è mai andata al di là di blande critiche per la campagna militare di Gaza, e Israele non ha mai avviato sanzioni per l’invasione russa dell’Ucraina. Le intenzioni di Putin sono state confermate da Trump, che però ha ricordato che Mosca dovrebbe avere altre priorità: “Ho sentito Vladimir Putin ieri, si è offerto di mediare. Gli ho detto fammi un favore Vladimir, occupiamoci prima della Russia. E di questo potrai occuparti dopo”, riferendosi alla guerra in Ucraina. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità su come il Cremlino intenda avviare una fase di dialogo.


L’AYATOLLAH KHAMENEI: “NON CI ARRENDEREMO”. VOLI DA AMMAN PER FAR RIENTRARE GLI ITALIANI. Chiuso nel suo bunker, l’ayatollah Khamenei ha risposto all’ultimatum del presidente americano Trump: “La nazione iraniana resisterà fermamente a una guerra imposta, così come resisterà fermamente a una pace imposta. Questa nazione non si arrenderà a nessuno di fronte a un’imposizione”. Nella notte i pasdaran hanno preso di mira Israele con missili, ma oggi l’aviazione dello Stato ebraico ha annunciato di aver centrato più di 40 obiettivi militari. Forti esplosioni sono state udite nel pomeriggio nella zona Est di Teheran. Il ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato che è stata distrutta “la sede della sicurezza interna del regime iraniano: il principale braccio della repressione del dittatore”. Gli Stati Uniti mobilitano la terza portaerei mentre in Oman sono atterrati aerei di stato iraniani, e alcuni media hanno ipotizzato che si trattasse di una delegazione per discutere una tregua. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, ha smentito. Qui le notizie in tempo reale. Intanto, per permettere agli italiani di lasciare Israele, si stanno approntando voli da Amman, in Giordania. A confermarlo il ministro degli Esteri Tajani: “Per informazioni contattare l’Unità di Crisi (06-36225) e la nostra Ambasciata a Tel Aviv (+972-54-8803940)”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sulla giornata di guerra


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Guerra Russia-Ucraina, bilancio del bombardamento russo su Kiev sale a 22 morti. Il riferimento è all’attacco avvenuto nella notte fra il 16 e il 17 giugno sulla capitale. Il servizio di emergenza statale ucraino su Telegram ha fatto sapere che i corpi di altre dodici persone sono stati trovati fra le macerie di un edificio di nove piani, parzialmente distrutto da un missile.

Prima prova di maturità: tra le tracce Pasolini, Paolo Borsellino, il “rispetto” e l’indignazione sui social. È cominciato stamattina, per oltre 500mila ragazzi, l’esame di maturità. Sette le tracce per la prova di italiano. Il ministero ha scelto, per l’esame del testo, un brano de “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e la poesia “Appendice I” a “Dal diario” di Pier Paolo Pasolini (1943-44). Per i testi argomentativi, i ragazzi hanno dovuto scegliere tra uno scritto dello storico britannico Piers Brendon dal volume “Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo”, un articolo di Riccardo Maccioni sul “rispetto”, parola dell’anno Treccani e un brano del filosofo Telmo Pievani da “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”. Infine, per la traccia di attualità, il brano “I giovani, la mia speranza” di Paolo Borsellino e un articolo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli dal titolo “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”.

Riccardo Bossi condannato per maltrattamenti alla madre. Un anno e quattro mesi: questa la pena inflitta al figlio del fondatore della Lega dal giudice monocratico del Tribunale di Varese. Bossi jr. è maltrattamenti nei confronti della madre per fatti che sarebbero avvenuti nel 2016. il legale del 46enne, Federico Magnante, ha annunciato ricorso in appello.

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