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il Fatto Quotidiano
14 Giugno 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GUERRA ISRAELE-IRAN, UN’ALTRA GIORNATA DI ATTACCHI. UCCISI NOVE SCIENZIATI NUCLEARI. Non si placano le operazioni di guerra tra Teheran e Tel Aviv. Stamane l’Idf ha annunciato che nove scienziati e alti esperti coinvolti nel programma nucleare iraniano sono stati uccisi nei primi attacchi sul quartiere dove vive l’ayatollah Khamenei: si tratta di Fereydoun Abbasi, Mohammad Mahdi Tehranchi, Akbar Matlabi Zadeh, Saeed Barji, Amir Hassan Faghihi, Abdolhamid Minouchehr, Mansour Asgari, Ahmad Reza Zolfaghari Daryani e Ali Bakhshay Khatirimi. Ma non sono le uniche vittime: secondo la tv di Stato, un edificio residenziale a Shahid Chamran, vicino Teheran, è crollato a seguito uccidendo 60 residenti, tra cui 20 bambini. Israele ha annunciato anche di aver distrutto il sito per l’uranio arricchito di Isfahan. Di contro, è proseguito anche il lancio di missili verso Israele: secondo l’Idf, un “piccolo numero” di missili è riuscito a superare le difese aeree e ha causato vittime e danni, anche in aree residenziali di Tel Aviv, Ramat Gan e Rishon Lezion. Teheran sostiene di avere pronti altri duemila missili. Sul Fatto di domani vi daremo conto della giornata di combattimenti e di quanto possono resistere le due potenze in questa situazione e a chi conviene spingersi oltre. Di certo, le trattative sul nucleare sono a rischio, anzi “inutili” secondo Teheran: il nuovo round di colloqui tra Usa e Iran sul nucleare, previsti inizialmente per domani in Oman, “non ci sarà”.


L’IRAN MINACCIA L’OCCIDENTE. L’EUROPA BALBETTA (DOPO ESSERSI PIEGATA A ISRAELE). Teheran ha messo in guardia Stati Uniti, Regno Unito e Francia dall’aiutare Israele. Il regime ha avvertito che le basi e le navi presenti nella regione saranno prese di mira se contribuiranno a fermare gli attacchi contro Israele. Dal canto suo, la Gran Bretagna si dice “allarmata” per l’escalation militare: il ministro degli Esteri, David Lammy, ha dichiarato di aver parlato con il suo omologo iraniano, Abbas Araghchi, “per sollecitare la calma”. Di fatto, però, come abbiamo scritto oggi, l’Europa si è inginocchiata a Tel Aviv: “Israele ha il diritto di difendersi”, il pensiero del cancelliere tedesco Merz. Quasi tutti i leader hanno ammesso di essere all’oscuro: “Nelle fasi immediatamente successive all’attacco israeliano, ho sentito anche i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito – ha spiegato il vicepremier, Antonio Tajani, durante l’audizione davanti alle commissioni Esteri riunite – . Tutti mi hanno confermato che nessuno di loro era stato informato preventivamente dell’attacco israeliano”. Contro di lui si sono schierati molti rappresentanti dell’opposizione. “L’Europa è afona, si divide – ha sostenuto il leader dei 5S, Conte –. Tajani aveva detto che non era previsto un attacco, dopo poche ore è stato smentito. Meloni invece è sempre lì, alla ricerca di capire quale sarà la prossima mossa di Trump per schierarsi a favore degli Stati Uniti”.


GAZA “FRONTE SECONDARIO”: L’ATTENZIONE DI ISRAELE SI SPOSTA, LA FAME RESTA. Le forze militari israeliane hanno dichiarato oggi che Gaza è diventata un fronte secondario nella guerra e che l’attenzione principale dell’esercito si è ora spostata sull’Iran, ma questo non significa che nella Striscia le condizioni migliorano. Almeno 23 palestinesi sono stati uccisi e altre decine feriti nelle prime ore della giornata; secondo fonti locali, le truppe israeliane hanno aperto il fuoco direttamente sui civili radunati vicino ai punti di distribuzione degli aiuti nel centro di Gaza, uccidendo 15 persone e ferendone molte altre. “Non accetteremo che questa grave vicenda, questa attacco all’Iran e le sue conseguenze facciano dimenticare Gaza nel dibattito europeo e anche nel dibattito italiano”, ha affermato la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo durante l’audizione del ministro degli Esteri. Sulla stessa linea Angelo Bonelli (Avs): “Oggi ho chiesto al ministro Tajani, che rivendicava le azioni politiche del governo su Gaza nell’assistenza sanitaria dei bambini feriti, che l’azione politica che il suo governo non esercita è quella di sanzionare chi uccide i bambini a Gaza, come sta facendo il criminale Netanyahu”. A Gaza e di “tutto quello che il mondo ha fatto finta di non vedere” è dedicato lo speciale di MillenniuM, il mensile diretto da Peter Gomez, in edicola da oggi e in libreria e negli store online da venerdì 20 giugno. Con 32 pagine di immagini, alcune volutamente disturbanti, vi mostriamo senza sconti la città martoriata dai bombardamenti israeliani.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Minneapolis, vestito da poliziotto spara a due parlamentari dem. Sparatorie “mirate” nelle zone di Champlin e Brooklyn Park, vicino Minneapolis: un uomo con indosso un giubbotto antiproiettile, fingendosi un agente di polizia, è entrato in casa e ha colpito la deputata Melissa Hortman e il senatore John Hoffman, uccidendoli. Poi si è spostato, è andato nell’abitazione del senatore John Hoffman e ha sparato a lui e alla moglie, ferendoli. L’uomo è in fuga e ricercato dalle forze dell’ordine. Hortman era la leader democratica alla Camera dei rappresentanti dello Stato e ex presidente della Camera. Questo è un “atto tragico di violenza politica. È un assassinio motivati dalla politica”, ha detto il governatore del Minnesota, Tim Walz.

Pride e contro-Pride, a Roma il mondo Lgbtq+ si divide. Da un lato, il tradizionale corteo che da piazza della Repubblica ha sfilato verso le Terme di Caracalla, dall’altro il “Pirotpride” in piazzale Ostiense a sostegno della Palestina. Nei giorni scorsi, infatti, sono montate le polemiche per gli sponsor della manifestazione principale, che – a detta anche di Arcigay – sono “vicine a Israele e sfruttano i lavoratori”. Decine di migliaia, in totale, le persone che hanno sfilato.

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