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GUERRA RUSSIA-UCRAINA, AL SUMMIT IN TURCHIA MOSCA MANDA LAVROV MA ZELENSKY CHARISCE: PARLERÀ SOLO CON PUTIN. KIEV: “LA SUA ASSENZA SARÀ IL SEGNALE DEFINITIVO CHE NON VUOLE LA PACE”. “La Russia procede con i preparativi per i negoziati fissati per giovedì” ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Nessuna conferma della presenza del presidente Putin. Secondo diversi media, tra cui la tv cinese Cgtn in russo, saranno il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, e il consigliere del Cremlino per gli affari internazionali Yuri Ushakov a guidare la delegazione russa in Turchia. Ma il programma potrebbe mutare, considerando che, oltre al presidente ucraino Zelensky, anche quello americano Trump ha detto di voler partecipare, e di aspettarsi di trovare al summit lo stesso Putin. Zelensky poi ha fatto sapere che non intende incontrare altri funzionari del Cremlino se non il presidente Putin. Kiev ha affermato che l’assenza del leader russo sarebbe il “segnale definitivo” che Mosca non vuole porre fine alla guerra. Su come debba finire il conflitto, il Cremlino è molto chiaro: durante i negoziati bisognerà discutere “l’entrata nella Federazione russa dei nuovi territori”, con riferimento alle regioni ucraine che sono parzialmente occupate dalle truppe di Mosca. Sul Fatto di domani leggerete le ulteriori novità in vista dell’appuntamento di giovedì in Turchia.

MEDIO ORIENTE, GLI STATI UNITI: “TRA ISRAELE E HAMAS L’ACCORDO È POSSIBILE”. NETANYAHU LI GELA: “ENTREREMO CON FORZA A GAZA, NON VEDO SCENARI PER FERMARE IL CONFLITTO”. GLI USA DARANNO AI SAUDITI 142 MILIARDI IN FORNITURE BELLICHE. Dopo il rilascio dell’ostaggio israeliano con passaporto americano, l’amministrazione Trump intende rassicurare anche gli altri familiari delle persone portate via da Hamas durante il massacro del 7 ottobre. L’inviato Usa Adam Boehler, in visita alla piazza degli ostaggi a Tel Aviv con l’inviato dell’amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ribadisce: “Siamo impegnati per il ritorno di tutti gli ostaggi. C’è una possibilità di un grande accordo, una possibilità migliore rispetto al passato. La ripresa della guerra dipende da Israele. Hamas sa di poter concludere un accordo quando vuole”. Ma il primo ministro Netanyahu chiarisce che non vede gli estremi per una fine del conflitto e fa sapere che l’esercito israeliano entrerà a Gaza “con tutta la sua forza” nei prossimi giorni, aggiungendo di “non vedere uno scenario in cui possiamo fermare la guerra”. Sul giornale di domani leggerete i retroscena della liberazione dell’ostaggio americano, un approfondimento sulle dichiarazioni di Netanyahu, e le ultime notizie, come l’annuncio dell’accordo tra Stati Uniti e Arabia Saudita per le forniture militari a Riad da 142 miliardi di dollari.

STRAGE DI CUTRO, LO STATO ANCORA ASSENTE: NESSUNA ISTITUZIONE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE. LA CALABRIA CI RIPENSA DOPO L’INTERVENTO DI SALVINI. Dopo più di due anni anni dalla strage di Cutro, lo Stato è ancora assente: nessuna istituzione si è costituita parte civile. Da ieri è in corso l’udienza preliminare nell’aula del Tribunale di Crotone, in Calabria. Quattro finanzieri e due ufficiali della guardia costiera sono accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Il 26 febbraio 2023 morirono 94 persone, inclusi 35 bambini. Le richieste di costituzione come parte civile sono 113, giunte dai famigliari delle vittime e dei dispersi, dai sopravvissuti, dalle organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Mancano le istituzioni: i Comuni di Cutro e di Crotone non sono pervenuti. Neppure il governo. La Regione Calabria invece ha ingranato la retromarcia: ieri ha presentato richiesta, ritirata in serata. Cosa è successo? Dice la nota della Regione: “Abbiamo appreso che il processo vede indagati esclusivamente quattro agenti della Guardia di Finanza e due militari della Capitaneria di Porto. Per il rispetto che nutriamo nei confronti di chi indossa una divisa, la Regione Calabria approverà una delibera ad hoc per ritirare la richiesta depositata”. Insomma, l’ente guidato da Occhiuto pensava che il processo fosse contro gli scafisti. Si è ravveduto solo dopo la nota serale del sindacato della Guardia costiera (Usim). Il testo esprime “disappunto” per la scelta della Regione, sottolineando il rischio “di una minaccia alla garanzia di un giusto processo”. Dopo il passo indietro, l’Usim ha ringraziato il ministro Matteo Salvini: “Fondamentale – si legge nella nota – è stato l’intervento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Sul Fatto di domani torneremo sul dramma dei migranti e sulla giravolta del forzista Roberto Occhiuto.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Campi Flegrei, scossa 4.4: avvertita a Napoli. Evacuate sedi università e sospesa circolazione dei treni. Dalle 12.06 di stamane è in corso uno sciame sismico, di magnitudo 4.4, nell’area dei Campi Flegrei. La Protezione Civile si è attivata. Non sono stati segnalati danni ma la scossa è stata avvertita nettamente a Napoli, alimentando la paura: a Pozzuoli e negli altri centri la gente è uscita in strada. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha convocato a Roma un vertice con i capi dipartimento di Protezione civile e Casa Italia per una verifica delle attività di ricognizione tecnica. Evacuata la sede dell’Università Federico II di Napoli di Piazzale Tecchio a Fuorigrotta. A Napoli è stata sospesa la circolazione dei treni in via precauzionale.
Strage di Erba, la Cassazione sulla bocciatura del ricorso di Olindo e Rosa: “Innumerevoli elementi di riscontro”. “La base di raffronto” rispetto alle nuove prove “è costituita da un tessuto logico-giuridico di notevole solidità non solo per la forza espressa da ognuna delle principali prove acquisite in ragione della loro autonoma consistenza ma anche per la presenza di innumerevoli e minuziosissimi elementi di riscontro”. Così si esprimono i giudici di Cassazione nelle motivazioni con cui il 25 marzo hanno respinto la richiesta di riapertura del processo sulla strage di Erba, avvenuta nel 2006. I Supremi giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai difensori di Olindo e Rosa Bazzi, i coniugi condannati all’ergastolo.
Francia, l’attore Depardieu condannato a 18 mesi per aggressione sessuale di due donne. Il tribunale di Parigi ha giudicato l’attore Gérard Depardieu, 76 anni, colpevole di aver aggredito sessualmente due donne sul set di un film nel 2021, condannandolo a 18 mesi di reclusione con sospensione della pena. L’accusa ha sostenuto che la star del cinema francese ha palpeggiato una costumista di 54 anni e un’assistente di 34 anni, durante le riprese di Les Volets Verts.
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