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il Fatto Quotidiano
1 Febbraio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

IL CASO ALMASRI, LA MINISTRA SANTANCHÈ A PROCESSO. FRATELLI D’ITALIA RIUNISCE LA DIREZIONE ED HA UNA TENTAZIONE: IL RADUNO DI PIAZZA CONTRO I MAGISTRATI. ARIANNA MELONI: “GIORGIA E IL NOSTRO FRODO, AIUTIAMOLA”. Il partito di governo si ritrova nella Capitale ma il clima è teso. C’è la “grana” della scarcerazione di Almasri – il generale libico arrestato su mandato della Corte penale internazionale, e scarcerato in tutta fretta, con conseguente avviso di garanzia per la premier Meloni. E poi pende la questione Santanchè, la ministra del Turismo che a fine marzo andrà a processo per una presunta truffa all’Inps compiuta dalla società Visibilia. Nel partito c’è la tentazione di una manifestazione di piazza contro le toghe, tanto che agli iscritti è stato sottoposto un sondaggio con la domanda: “Volete una manifestazione contro i giudici?”. Laconico il commento del responsabile della Difesa, Guido Crosetto: “Sono convinto che chi governa debba fare qualunque cosa sia giusta per difendere la nazione. È uno dei compiti di chi ha la responsabilità di governare. Se è stato giusto quindi rimpatriare Almasri? Avete capito cosa ho detto”. A chiudere l’incontro è stata Arianna Meloni, sorella della premier, che facendo riferimenti al “Signore degli anelli”, ha paragonato Giorgia a Frodo, uno dei protagonisti della saga. Magistrati ed opposizioni però non ci stanno. I 5 Stelle commentano: “Due ministri del governo Meloni, Crosetto e Cirielli ammettono candidamente che Almasri è stato liberato per difendere la sicurezza e l’interesse nazionale, ovvero per non provocare un effetto destabilizzante in Libia”. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata e altri approfondimenti per capire a che punto è arrivato lo scontro tra centrodestra e magistrati.


TRUMP CONFERMA I DAZI AL 25% PER CANADA, CINA E MESSICO. NEL MIRINO ANCHE LE MERCI UE. RISCHI DI INFLAZIONE, MA IL PRESIDENTE USA: “DIVENTEREMO RICCHI”. Dazi aveva annunciato e ora le promesse diventano realtà. Sono entrati in vigore le imposte su alcuni beni importati da Canada, Messico e Cina. Il presidente ha ammesso di aspettarsi “qualche problema a breve termine” per gli Stati Uniti. “Ma gli americani capiranno”, ha auspicato. Del resto, il tycoon è convinto che, con il tempo, la via del protezionismo renderà gli Usa “molto ricchi”. I dazi su acciaio e alluminio entreranno in vigore “questo mese”, ha annunciato Trump, mentre quelli su gas e petrolio intorno al 18 febbraio. Sul greggio dal Canada (il principale fornitore Usa) la gabella scenderà “probabilmente” al 10%. La tassa riguarderà anche chips per computer e prodotti farmaceutici. Il calo a Wall Street dopo l’annuncio sulle tariffe, non ha scalfito la sicurezza di Trump: tantomeno gli avvisi degli economisti sui probabili rincari a danno dei consumatori Usa e neppure la risposta belligerante del canadese Mark Carney, considerato il favorito per la vittoria nelle urne e la carica di primo ministro. L’ex Governatore della Banca del Canada ha accusato Donald Trump di essere “un bullo” e ha dichiarato che il suo Paese “risponderà dollaro per dollaro” all’imposizione di dazi del 25%. Anche il Messico si è fatto sentire con la presidente Claudia Sheinbaum, che ha convocato una riunione di urgenza con i ministri degli Esteri, dell’Economia e dell’Ambiente. Sui dazi, la presidente ha dichiarato di essere “tranquilla” e che l’economia messicana è forte, il Paese pronto “a qualsiasi scenario” e ad agire “con sangue freddo”, mantenendo “il dialogo” con Washington. Trump ha messo nel mirino anche le merci europee. L’Ue ha risposto con un portavoce della Commissione: “Resteremo fedeli ai nostri principi e, se necessario, pronti a difendere i nostri interessi legittimi”. Sul giornale di domani leggerete tutte le novità di questa guerra dei dazi imposta dalla Casa Bianca.


GAZA, GLI ISLAMISTI RILASCIANO TRE OSTAGGI E OTTENGONO LA LIBERTÀ PER 183 DETENUTI. CINQUE PAESI ARABI CONTRO LA PROPOSTA DI TRUMP SUL TRASFERIMENTO DEI PALESTINESI DALLA STRISCIA. Tre ostaggi israeliani, catturati dai palestinesi durante il massacro del 7 ottobre, sono stati rilasciati stamane in cambio di 183 connazionali detenuti nelle carceri dello Stato ebraico. Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel sono stati restituiti ad Israele nell’ambito della quarta fase dell’accordo con Hamas. Yarden è il capofamiglia dei Bibas: resta la preoccupazione per la moglie Shiri e i figli di 2 e 5 anni Kfir e Ariel. Come riporta il media Haaretz, il coordinatore dell’ufficio del primo ministro per gli ostaggi Gal Hirsch, ha ribadito il timore per la loro sorte: “Li stiamo cercando da molto tempo, seguendo le loro tracce e indagando su cosa sia successo loro. Anche in questi giorni e in queste ore, stiamo di nuovo chiedendo informazioni ai mediatori sulle loro condizioni”. Hamas, mesi fa, dichiarò che la mamma e i due figli erano morti in un “bombardamento israeliano”, ma non ha mai presentato riscontri al riguardo; una tesi che, in qualche modo, viene utilizzata dai miliziani per scaricare la responsabilità su cosa sia accaduto ad una famiglia che fu portata via con la violenza nonostante la presenza di bambini di pochi anni. Il futuro della Striscia di Gaza e dei palestinesi resta incerto. Oggi Egitto, Giordania, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno respinto l’ipotesi di una deportazione di palestinesi fuori da Gaza ventilata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dicendosi invece pronti a lavorare insieme su una soluzione a due Stati. Sul giornale di domani potrete leggere la cronaca della giornata ed altri particolari sulla crisi in Medio Oriente.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Albania, anche il terzo trasferimento di migranti è un fallimento: la nave torna a Bari. Ha lasciato il porto di Shengjin il mezzo navale con a bordo i 43 migranti trasferiti lo scorso martedì in Albania. Il gruppo dei richiedenti asilo, di nazionalità bengalese ed egiziana, dovrà rientrare in Italia secondo quanto disposto dai giudici della Corte d’appello di Roma. L’arrivo a Bari è previsto per le 20.30 di questa sera. Si tratta del terzo no dei giudici al trattenimento nel centro di Gjader. Il Viminale però insiste su questa soluzione: “Il governo andrà avanti”.

Stati Uniti, eliambulanza si schianta a Philadelphia: 6 morti tra cui una bambina. Non ci sono sopravvissuti nell’incidente avvenuto a Philadelfia, dove una eliambulanza della compagnia Jet Rescue Air Ambulance si è schiantata al suolo. A bordo c’erano 6 persone: una bambina malata e sua madre, un pilota e un copilota, un paramedico e un medico, tutti messicani. L’equipaggio stava riportando la bambina in Messico, dopo che la piccola aveva ricevuto cure mediche nella città americana. Le cause dell’incidente sono in corso di accertamento. La sindaca di Philadelphia, Cherelle Parker, ha parlato di “molti feriti” a terra causati dall’esplosione.

Genova, truffe agli anziani: 29 arresti, colpita la banda dei campani che usava la tecnica del finto maresciallo. I carabinieri del Comando Provinciale di Genova, assieme ai militari di Napoli, Torino e Caserta, hanno colpito la banda che si era specializzata nei raggiri agli anziani; 29 gli ordini di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata alle truffe. Sono stati ricostruiti 54 episodi messi a segno sul territorio nazionale nel periodo aprile 2022 – marzo 2024, con un profitto illecito superiore a 700.000 euro. La tecnica utilizzata più comune era quella di telefonare ad un soggetto anziano paventando una situazione drammatica: un figlio della vittima aveva causato un incidente grave ed era necessario pagare immediatamente una cifra in contanti o consegnare preziosi ad un fantomatico “maresciallo”, per evitare gli arresti del parente.

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