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IL LIBRO SULLE CHAT DI FRATELLI D’ITALIA: “SALVINI MINISTRO BIMBOMINKIA”. E RENZI PARTE ALL’ATTACCO: “CHI SI DIMETTE, LUI O FAZZOLARI?”. FRATOIANNI: “QUANTA IPOCRISIA NELLE STANZE DELLA DESTRA”. L’anticipazione pubblicata oggi sul Fatto del libro di Giacomo Salvini “Fratelli di chat” inizia a suscitare reazioni. “Apprendiamo che nelle chat di Fratelli d’Italia, il senatore Matteo Salvini viene definito ‘ministro bimbominkia’. E sapete chi lo chiama così? Membri del governo Meloni, quello in cui il bimbominkia è vicepremier. Questa è l’Italia oggi: un Paese che è governato dai bimbominkia e da persone senza onore per loro stessa ammissione. Chi si dimette oggi? Salvini o Fazzolari? O, meglio, tutti e due?”. Si esprime così sui social Matteo renzi, il leader di Italia Viva a proposito di alcuni passaggi. Nel volume, edito da Paper First, vengono passate in rassegna diverse conversazioni di esponenti del partito tra il 2018 e il 2024. La stessa Giorgia Meloni nel febbraio 2020 argomentava: “Secondo me il messaggio che va fatto passare, che è la verità, è che la Lega è un partito che non mantiene la parola data. Hai voglia a fare il partito di destra se non hai onore”. Nicola Fratoianni (Avs) commenta: “Rimango colpito dalle anticipazioni uscite: resta una sensazione di tristezza per l’ipocrisia che alberga nelle stanze della destra”. Sul giornale di domani troverete nuovi particolari sulle chat di Fratelli d’Italia, in contemporanea con la pubblicazione del libro.

CASO ALMASRI, LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE INDAGA SULLA SCARCERAZIONE DECISA DAL GOVERNO ITALIANO. NUOVA DENUNCIA DI UNA DONNA IVORIANA. La Corte penale internazionale dell’Aja ha avviato un fascicolo di indagine sull’operato del governo italiano per “ostacolo all’amministrazione della giustizia ai sensi dell’articolo 70 dello Statuto di Roma” in relazione alla vicenda del generale Almasri, prima arrestato, poi scarcerato e in tutta fretta riportato a Tripoli con un di volo di Stato. L’anticipazione è stata data dal quotidiano Avvenire. Nella denuncia ricevuta dall’Ufficio del Procuratore, che l’ha trasmessa al cancelliere e al presidente del Tribunale internazionale, sono indicati i nomi di Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, gli stessi che in Italia – assieme a Mantovano – hanno ricevuto un avviso di garanzia firmato dal procuratore capo di Roma, Lo Voi. La Cpi si muove in seguito alla denuncia di un rifugiato sudanese che già nel 2019 aveva raccontato agli investigatori internazionali le torture che lui e la moglie avevano subito dal generale, quando entrambi erano stati imprigionati in Libia. Intanto il ministro Nordio, alla trasmissione “Un giorno da pecora” ha continuato a sostenere che il governo non ha commesso alcun errore e sull’indagine avviata dalla Cpi si è limitato a dire: “”Credo che a questo mondo tutti indaghino un pò su tutto”. Sul Fatto di domani troverete le ultime notizie sul caso, compresa la denuncia di una donna ivoriana che ha raccontato di essere stata “stuprata e massacrata di botte tutti i giorni per almeno un anno” nella prigione libica di Mitiga, e la richiesta del ministro Tajani di “aprire una inchiesta sulla Cpi”.

GIORNALISTI E ATTIVISTI SPIATI CON LO SPYWARE GRAPHITE, L’AZIENDA PARAGON RESCINDE IL CONTRATTO CON L’ITALIA. CASARINI (MEDITERRANEA): “PREPARIAMO UNA DENUNCIA”. “Il legal team di Mediterranea sta lavorando alla presentazione di una denuncia formale e circostanziata all’inizio della prossima settimana. Dobbiamo decidere se a Roma o a Palermo”. Lo ha confermato all’agenzia LaPresse Luca Casarini, fondatore di Mediterranea Saving Humans, che è tra i sette, tra attivisti e giornalisti, spiati con una intromissione sul telefono cellulare grazie allo spyware Graphite dell’azienda israeliana Paragon. Ad avvisare Casarini era stata Meta, la società proprietaria del servizio di messaggistica Whatsapp. Dal britannico Guardian invece arriva una smentita per il governo italiano, tanto che i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai Stefano Graziano, Vinicio Peluffo, Nico Stumpo e Ouidad Bakkali, hanno presentato una interrogazione parlamentare: “Il Guardian smentisce il governo poiché apprendiamo la notizia secondo cui il direttore della testata giornalistica online Fanpage risulti essere spiato da un’azienda di fondazione israeliana e attualmente di proprietà di un fondo USA, la Paragon Solutions. Si apprende dal Guardian che questa società di spyware spierebbe giornalisti e altri individui scomodi al governo attraverso WhatsApp, nonostante il governo abbia con una nota escluso che giornalisti siano stati sottoposti a controlli”. La Paragon ha fatto sapere di aver rescisso il contratto con l’Italia. Vittorio Di Trapani, in qualità di presidente della Federazione italiana della stampa, ha chiesto che il governo spieghi “quali giornalisti sono stati spiati, da chi e perché”. Sul giornale di domani troverete le ultime novità su questo caso di spionaggio che potrebbe essere l’ennesimo motivo di imbarazzo del governo.
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Guerra Russia-Ucraina, i media di Mosca: “Incontro tra Putin e Trump già a febbraio”. I preparativi per l’incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump sono ormai in “fase avanzata”. A sostenerlo all’agenzia Ria Novosti è stato il deputato della Duma russo Leonid Slutsky. Anche il presidente Trump ha fatto sapere che i colloqui sono ad uno “stato avanzato”, ma non ha fornito altri particolari.
Ivrea, poliziotti aggrediti a martellate reagiscono: ferito il responsabile. Un cittadino francese di 26 anni ha aggredito una pattuglia della polizia sulla bretella autostradale Ivrea-Santhià, alla stazione di Viverone sud. Uno degli agenti ha reagito sparando: l’aggressore è stato ferito ad una gamba. Uno dei poliziotti ha un trauma cranico, ma è vigile. Prima di scagliarsi contro la pattuglia, il francese aveva rubato l’auto ad un casellante.
Lampedusa, sbarcate 44 persone: ma due migranti perdono la vita. Una delle vittime è stata trovata morta sulla spiaggia, la seconda è spirata al poliambulatorio dove era stata portata in ipotermia. Sull’isola sono sbarcate 44 persone tra cui bengalesi, egiziani, pakistani e marocchini. Sono stati gli stessi migranti a segnalare ai soccorritori che i due compagni di viaggio stavano molto male.
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