Per visualizzare nel browser clicca qui
il Fatto Quotidiano
3 Giugno 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

SERVIZI SEGRETI UCRAINI: “ABBIAMO COLPITO IL PONTE DI KERCH IN CRIMEA”. MOSCA: “C’È L’UCRAINA DIETRO LE ESPLOSIONI SUI PONTI FERROVIARI”. Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha rivendicato di aver colpito il ponte di Kerch in Crimea. 1.100 chilogrammi di esplosivo, piazzato sui piloni sottomarini che sostengono il ponte, sarebbero esplosi alle 4,44 del mattino minando la sicurezza dell’infrastruttura. Poco dopo la rivendicazione dell’intelligence ucraina, intorno alle 15, Mosca ha annunciato la chiusura del ponte, ma dopo circa due ore è stato riaperto al traffico. In Russia diversi blogger militari mettono in dubbio la versione di Kiev. Per gli 007 ucraini, la preparazione del colpo sarebbe durata mesi: alcuni agenti avrebbero minato i piloni “e oggi, senza vittime tra la popolazione civile, è stato attivato il primo ordigno esplosivo”. Con l’effetto che “i sostegni subacquei sono stati gravemente danneggiati (…) il ponte è infatti in stato di emergenza”. Secondo il canale Telegram filorusso Rybar, invece, gli ucraini avrebbero fatto esplodere un drone sottomarino nei pressi del pilone, ma la barriera di protezione avrebbe evitato danni. Sarebbe il terzo attentato ucraino contro il ponte Kerch: l’8 ottobre 2022 esplose un camion; nel luglio 2023 Kiev rivendicò la distruzione di due campate. Intanto, i negoziati restano in stallo. Oggi Mosca accusa l’Ucraina per le esplosioni sui ponti ferroviari nelle regioni della Federazione al confine: domenica scorsa un treno passeggeri sarebbe deragliato, causando 7 morti e decine di feriti. L’Ue rilancia le accuse a Putin di “sabotare” il dialogo: “Come abbiamo visto finora, e come sembra continuare a fare, le richieste della Russia evidenziano il suo rifiuto di negoziare la pace in buona fede”. In Turchia procedono i colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca. Sul Fatto di domani cercheremo di capire a che punto sono i colloqui di pace.


GAZA, MEDIA: “ISRAELE SPARA SULLA FOLLA IN FILA PER IL CIBO”. IDF: “INDIVIDUI SOSPETTI”. ONU: “CRIMINI DI GUERRA”. Almeno 27 morti – inclusi 3 bambini e 2 donne – nel sud della Striscia a Rafah, colpiti dell’esercito israeliano mentre cercavano di accaparrarsi un po’ di cibo durante la distribuzione degli aiuti, gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation. I feriti sarebbero 90. Lo riferisce Al Jazeera citando la protezione civile di Gaza gestita da Hamas. Sarebbe la terza volta in sei giorni, che le Idf sparano sulla folla in attesa degli aiuti. Oggi le forze militari hanno ammesso i colpi sui “sospetti”. “Gli attacchi letali contro civili che cercano di accedere a misere quantità di aiuti alimentari a Gaza sono immorali” e inaccettabili, ha denunciato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk. Che aggiunge: “Gli attacchi diretti contro i civili costituiscono una grave violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra”. Ieri, secondo Al Jazeera, le vittime dei raid israeliani sono state 45: la maggior parte delle vittime viveva nel nord di Gaza, tra cui sei bambini, morti dopo il bombardamento di una casa a Jabalya. Nella stessa località, un’esplosione ha ucciso i 3 sergenti maggiori dell’esercito israeliano: Lior Steinberg e Ofek Barhana (entrambi 20enni) e il 22enne Omer Van Gelder. Ma anche l’Europa inizia a prendere le distanze da Gerusalemme, con la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola: “È in corso una revisione dell’accordo di associazione Ue-Israele, ci sono ministri degli Esteri che l’hanno chiesto, ed è in quel contesto che le relazioni saranno rivalutate. Dove vediamo che vite umane, innocenti, civili, vengono bombardati indiscriminatamente, saremo i primi a parlare e i primi a condannare”. Sul Fatto di domani la cronaca dei raid e lo stato del negoziato.


REFERENDUM, IL PARADOSSO MELONI: PERCHÈ VOTARE SENZA RITIRARE LA SCHEDA È SOLO PROPAGANDA PER FAR SALTARE IL QUORUM. L’8 e il 9 giugno si aprono i seggi per votare i referendum. Sulla scheda i cittadini troveranno 5 quesiti, riguardanti lavoro, Jobs act, diritto di cittadinanza. Le destre di governo sperano nel fallimento con il mancato raggiungimento del quorum. La consultazione, per essere valida, deve superare la soglia del 50 per cento dell’elettorato. La premier Giorgia Meloni ha scelto di dare un colpo al cerchio e uno alla botte: “Vado a votare, ma non ritiro la scheda del referendum”. Un frase che non significa nulla: senza ritirare la scheda, dice il Viminale, l’elettore registrato al seggio viene classificato come “non votante”. Lo dice chiaramente il capitolo 17 delle Istruzioni del ministero degli Interni. Ma Meloni, alfiera della partecipazione popolare, non gradisce essere accomunata ai “sabotatori” della consultazione dal basso. Come il collega di partito – e presidente del Senato – Ignazio La Russa, che il 9 maggio aveva annunciato il suo impegno per il fallimento dei referendum: “Farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa”. Anche il vicepremier Antonio Tajani aveva difeso “la scelta legittima” di non votare. su Sul Fatto di domani vi racconteremo come sta andando la battaglia referendaria.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Aveva augurato la morte alla figlia della premier, sospeso il prof che ieri ha tentato il suicidio. In attesa degli esiti del provvedimento disciplinare avviato dall’Ufficio scolastico regionale della Campania, Stefano Addeo, docente di tedesco in un liceo di Cicciano (Na), è stato precauzionalmente sospeso. Ieri il professore era finito in ospedale dopo aver ingerito farmaci: “Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Un’ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato”.

Intossicazione da cloro in una piscina romana: cinque bambini ricoverati, uno è grave. È ricoverato in terapia intensiva il piccolo di 9 anni che ieri stava facendo il bagno in una piscina del quartiere Borghesiana. Altri quattro bambini, appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono stati portati in ospedale, due soltanto di loro sono stati dimessi. Secondo il titolare dell’impianto, a causa di un torneo di calcio “c’era poca pressione. All’improvviso si è accumulata e in un attimo è fuoriuscito solo cloro dalle bocchette vicino alle quali si trovavano i bambini”.

Maddie McCann, riprese le ricerche della bimba scomparsa in Portogallo nel 2007. La polizia portoghese ha avviato una nuova operazione a Lagos, vicino alla località turistica di Praia da Luz, sulla costa dell’Algarve, dove la piccola di tre anni scomparve mentre era in vacanza con la famiglia. Gli investigatori hanno poco tempo: il sospettato Brückner, che si trova in carcere in Bassa Sassonia per un altro reato, potrebbe essere rilasciato a settembre.

Scopri l'offerta
Per disiscriverti da questa newsletter clicca qui