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il Fatto Quotidiano
29 Aprile 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

FESTA DEL LAVORO, MELONI ANNUNCIA UN NUOVO PACCHETTO-SICUREZZA MA IL DITO SULLA PIAGA LO METTE IL PRESIDENTE MATTARELLA: “SALARI TROPPO BASSI, LE FAMIGLIE NON REGGONO”. Nell’imminenza della Festa del Lavoro, in programma l’1 maggio, la presidente del consiglio Giorgia Meloni annuncia dalle pagine del Corriere della sera un pacchetto di misure a tutela della sicurezza: “Pensiamo a degli interventi concreti per la sicurezza sul lavoro, perché è inaccettabile che ogni giornata sia scandita da morti e infortuni. Metteremo a disposizione importanti risorse confrontando le nostre proposte con quelle dei sindacati e delle associazioni datoriali. Valuteremo insieme cosa è più utile per la sicurezza dei lavoratori”. Ma è il presidente della Repubblica, Mattarella, a mettere il dito sulla piaga, durante una visita all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a, a Latina: ““Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. I salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia. Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione. Questi fenomeni impoveriscono il nostro capitale umano”. Per l’1 maggio, confermata a Bologna l’iniziativa dei sindacati Cgil, Cisl e Uil “Uniti per un lavoro sicuro”, con diverse testimonianze di chi ha perso un familiare di “morte bianca”. A Roma ci sarà il “concertone” a San Giovanni. Sul Fatto di domani leggerete cosa c’è oltre la propaganda del governo sul tema del lavoro, e altri approfondimenti sulla ricorrenza del primo maggio.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, L’UE A PUTIN: “NON HA BISOGNO DI ASPETTARE l’8 MAGGIO PER FERMARE IL CONFLITTO”. ZELENSKY: “PACE SENZA REGALARE TERRITORI A MOSCA”. “La nostra posizione è molto chiara. La Russia potrebbe fermare le uccisioni e i bombardamenti in qualsiasi momento. Quindi non c’è assolutamente bisogno di aspettare fino all’8 maggio. Potrebbero farlo, proprio ora, oggi stesso”. Così Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea, è tornata sul tema della breve tregua annunciata ieri dal Cremlino in occasione della Giornata della vittoria, dall’8 al 10 maggio. Sul piano delle trattative tra Kiev e Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, conferma la linea già annunciata: per Mosca c’è una “questione di legittimità” nel ruolo del presidente ucraino Zelensky, ma ora Peskov dice che i colloqui diretti sono “di primaria importanza”. Dunque, una piccola apertura, ma non certo quella che si attendeva il presidente americano Donald Trump, che sperava di annunciare nei primi 100 giorni di mandato la conclusione del conflitto. Dal canto suo, il presidente Zelensky ha confermato durante una videoconferenza con la Polonia: “Vogliamo tutti che questa guerra finisca in modo giusto, senza regali a Putin, soprattutto terre”. Sul giornale di domani troverete le ultime notizie sulla guerra nell’Est – Kiev ammette che dal punto di vista militare si è aggravata la situazione nel Sud-Est, con l’avanzata dei russi – e su come l’Europa si prepara al riarmo in vista di un disimpegno americano.


CONCLAVE, CI SARANNO DUE CARDINALI IN MENO: PER ELEGGERE IL PAPA CI VORRANNO 88 VOTI. LA “CARICA” DEI CONSERVATORI AMERICANI. ll conclave inizierà ufficialmente il 7 maggio alle 16,30. La Santa sede ha annunciato che ci saranno due assenze per motivi di salute, per cui saranno 133 i porporati che sceglieranno il prossimo Papa, con un minimo di 88 voti. Le operazioni di voto avverranno tramite scrutinio in tre fasi. Per quanto riguarda i favoriti, con l’uscita di scena di Becciu, come ha scritto Grana sul Fatto, Parolin resta tra i favoriti per succedere a Bergoglio. Già segretario di Stato, Parolin presiederà anche il conclave. Il Washington Post nell’articolo dedicato all’elezione descrive come gli ultraconservatori spingano invece per un papa che sia all’opposto della strada tracciata da Francesco, sostenendo alcune figure: Raymond Burke, vescovo conservatore del Wisconsin e convinto sostenitore della Messa in latino, che paragonò Francesco all’Anticristo; due conservatori intransigenti come il cardinale Robert Sarah della Guinea e il cardinale Peter Turkson del Ghana; quest’ultimo è dato tra i favoriti dalla società di scommesse William Hill. Sul cardinale Burke il WP, raccogliendo il parere di esperti, scrive che “i cattolici conservatori americani sono lontani dalla realtà”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conclave e sulle dinamiche interne ai porporati.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Amnesty: “Crimini orribili di Hamas il 7 ottobre”, ma lo Stato ebraico ha commesso un “genocidio in diretta streaming”. Amnesty International ha accusato Israele di aver commesso un “genocidio in diretta streaming” contro i palestinesi di Gaza, sfollando la maggior parte della popolazione e creando deliberatamente una catastrofe umanitaria. “Dal 7 ottobre 2023, quando Hamas ha perpetrato crimini orribili contro cittadini israeliani e altri e ha catturato più di 250 ostaggi, il mondo è stato testimone di un genocidio in diretta streaming”, ha dichiarato la segretaria generale di Amnesty, Agnes Callamard, nel suo rapporto annuale.

Caltanissetta, il procuratore aggiunto della Dna Michele Prestipino è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. Il magistrato, secondo l’accusa, avrebbe riferito notizie riservate sullo stato delle indagini a carico delle cosche calabresi, e sulle infiltrazioni dei clan nelle imprese del Nord, all’ex capo della Polizia, Gianni de Gennaro, ora presidente di Eurolink, il General Contractor per la progettazione e la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, e a Francesco Gratteri, consulente della società per le questioni legate alla sicurezza. La conversazione sarebbe stata intercettata nell’ambito di una inchiesta di Caltanissetta sulle stragi del 1992.

Napoli, uccise un giovane accusandolo di avergli sporcato le scarpe: condannato 18 anni e 8 mesi. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale per i Minorenni di Napoli ha condannato a 18 anni e 8 mesi il diciassettenne che uccise a colpi di pistola Santo Romano, 19 anni. L’assassinio avvenne lo scorso novembre per una lite legata ad una scarpa sporcata. Il pm aveva chiesto 17 anni. Delusi e arrabbiati i familiari della vittima, che hanno contestato la sentenza ritenendola troppo leggera rispetto al delitto commesso.

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