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DAZI, L’ACCORDO CON GLI USA AL 15%, IL COMMISSARIO SEFCOVIC (UE) LO DIFENDE: “È IL MIGLIORE POSSIBILE, ERAVAMO PARTITI DAL 30”. WEB TAX, NESSUNA DECISIONE. FRANCIA E SPAGNA DELUSE. “Questo è il miglior accordo possibile. Non c’eravate nella sala ieri, noi eravamo partiti dal 30%. La presidente von der Leyen è stata una maestra nel gestire questi negoziati. L’intesa va a salvare il libero scambio, i flussi commerciali, e tantissimi posti di lavoro”. Questa la sintesi di Maros Sefcovic, commissario Ue al Commercio, che ha aggiunto: “Fermiamoci per un momento e consideriamo l’alternativa, con i dazi almeno al 30%, il nostro commercio transatlantico si sarebbe arrestato, mettendo a grave rischio quasi 5 milioni di posti di lavoro, compresi quelli nelle Pmi in Europa”. Ma questa lettura non convince diversi Paesi. Il premier francese François Bayrou: “È un giorno buio quando un’alleanza di popoli liberi, uniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi”. Delusa anche la Spagna: “Apprezzo lo sforzo della Commissione Ue, l’atteggiamento costruttivo a favore della negoziazione della presidente Ursula von der Leyen, e appoggio l’accordo commerciale raggiunto tra Ue e Usa ma senza entusiasmo” dice il premier spagnolo Pedro Sanchez. Sul Fatto di domani troverete ampio spazio sui dazi con diversi approfondimenti anche sul tema della web tax, e le polemiche in Italia tra il governo, che difende l’accordo, e l’opposizione.

MEDIO ORIENTE, LA FRANCIA ALL’ONU: “NESSUNA ALTERNATIVA A SOLUZIONE DEI DUE STATI TRA ISRAELE E PALESTINA”. TRUMP (USA) SI SFILA: “NON PRENDO POSIZIONE” MA SU GAZA ROMPE CON NETANYAHU: “C’È MOLTA GENTE AFFAMATA”. “Nessuna alternativa” alla soluzione dei due Stati per uscire dalla crisi tra Israele e palestinesi: lo ha ribadito il ministro degli esteri francese, Jean-Noël Barrot, alla conferenza all’Onu. “Non prendo una posizione sul riconoscimento dello Stato palestinese”. Così il presidente americano Trump, arrivando in Scozia, svicola sul tema. Tuttavia, Trump non concorda con il premier israeliano Netanyahu sulla questione della crisi di cibo nella Striscia: “Vedo molta gente affamata”, ha detto il capo della Casa Bianca annunciando che gli Usa avvieranno centri di distribuzione. La malnutrizione dei civili e la mancanza di una tregua restano i nodi principali. Fonti palestinesi continuano a denunciare decine di morti: al Jazeera sostiene che oggi sono stati 43, tra cui nove persone che cercavano di ottenere aiuti umanitari (qui gli aggiornamenti). Sul piano delle trattative, il media israeliano Haaretz rivela che Hamas ha chiesto nei giorni scorsi il rilascio di 30 detenuti palestinesi condannati all’ergastolo per ogni ostaggio israeliano ancora in vita: significherebbe la liberazione dei 288 detenuti incarcerati a vita in Israele, per la natura dei crimini commessi. Sul Fatto di domani potrete leggere le ultime notizie sul dramma di Gaza e sulla conferenza Onu.

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, TRUMP SULLA TREGUA: “MOLTO DELUSO DA PUTIN, NON MI INTERESSA PIÙ PARLARE CON LUI E RIDUCO I 50 GIORNI CONCESSI: 10/12 GIORNI DA OGGI PRIMA DELLE CONTROMISURE”. Il presidente americano Donald Trump, arrivando in Scozia, è tornato sulla mancata tregua tra Mosca e Kiev e dice di essere “molto deluso” dall’omologo russo Vladimir Putin: “Non mi interessa più parlare con lui. Ridurrò i 50 giorni che gli ho concesso a un numero inferiore, perché penso di conoscere già la risposta” riferendosi al fatto che due settimane fa aveva dato al Cremlino 50 giorni di tempo per raggiungere un accordo di pace, pena l’imposizione di dazi doganali del 100%. The Donald aggiunge: “Fisserò una nuova scadenza per la Russia di circa 10-12 giorni da oggi”. Mosca non esclude che vi possa essere un incontro Trump-Putin in Cina, a settembre, ma mantiene le sue richieste per far finire la guerra: anche oggi il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha ricordato che per un cessate il fuoco il Cremlino dovrà ottenere l’assicurazione che Kiev non entrerà nella Nato, che l’Alleanza non si espanderà più a Est e che vengano riconosciute come russe le regioni attualmente occupate con il proprio esercito. Sul giornale di domani potrete leggere altre notizie sul conflitto, compresi alcuni aspetti che riguardano direttamente l’Italia.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Pompei, due operai precipitano da 15 metri: uno è ricoverato in gravi condizioni. La causa dell’incidente sarebbe da addebitare al braccio idraulico che ha ceduto, facendo precipitare i due operai che erano sul cestello. Le due vittime erano impegnate in operazioni di potatura di alberi, nei pressi di un supermercato. L’area è stata sequestrata e sono in corso accertamenti per stabilire, tra l’altro, se i due fossero imbragati. L’operaio più grave è ricoverato all’Ospedale del Mare di Ponticelli, a Napoli, il secondo è stato accolto nell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.
Cosenza, sacerdote arrestato per abusi sessuali su un minorenne. Un sacerdote è stato arrestato in provincia di Cosenza dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, con l’accusa di violenza sessuale ai danni di un minore. Il religioso è indagato per episodi risalenti al biennio 2015-2016 e protrattisi fino al 2020, dopo il raggiungimento della maggiore età da parte del giovane, che all’epoca aveva 16 anni.
Palermo, scarcerata per fine pena Patrizia Messina Denaro, la sorella del boss Matteo. Per molti è ancora la custode di tutti segreti dell’ultimo dei Corleonesi. Arrestata nel 2013, la donna ha finito di scontare una condanna per associazione mafiosa a 14 anni e mezzo. Ieri mattina, Patrizia Messina Denaro, 55 anni, ha lasciato il penitenziario di Vigevano. ed è tornata a Castelvetrano dove vive la sua famiglia.
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