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LE PIAZZE PER GAZA E PER IL LAVORO: A TORINO SCONTRI TRA I PRO PAL E LE FORZE DELL’ORDINE, LA CGIL SFILA A ROMA. LANDINI: “SCIOPERO CONTRO LA MANOVRA? NON ESCLUDIAMO NULLA”. L’onda della protesta non si è spenta dopo le manifestazione per Gaza nei giorni della Flotilla. Oggi a Roma hanno sfilato 200 mila persone al corteo della Cgil per la manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, mentre a Torino gli attivisti per la Palestina si sono radunati a poche centinaia di metri dal teatro Carignano. Sul palco c’era il ministro degli Esteri Antonio Tajani per partecipare agli Stati generali della Casa, convocati da Forza Italia. I pro pal hanno provato a raggiungere il teatro ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. Giunti al Museo Egizio, poco distante, hanno provato a forzare il blocco dei carabinieri ma sono stati respinti con una carica di alleggerimento e colpi di manganello. I manifestanti hanno reagito con il lancio di alcune bottiglie e una ragazza sarebbe stata fermata e identificata. Nella Capitale invece la piazza del sindacato invocava aumenti di salari e pensioni, investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale, lavoro stabile e non precario, senza impiegare risorse per il riarmo. In vista della Manovra di fine anno, il segretario Cgil Maurizio Landini non esclude nuove mobilitazioni, anzi: “Se non saremo ascoltati e se nel Parlamento e nel Governo non accetteranno di modificare radicalmente quella che è una legge che noi consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla, di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione se le cose non cambiano”. Il corteo capitolino è partito da Piazza della Repubblica poco prima delle 14, per raggiungere nel pomeriggio il palco di piazza San Giovanni. Tra gli interventi, anche quello di Sigfrido Ranucci. Sul Fatto di domani la cronaca e l’approfondimento delle piazze.

UCRAINA, L’INVIATO RUSSO NEGLI USA KIRILL DMITRIEV: “VICINI A UNA SOLUZIONE DIPLOMATICA”. TRUMP VUOLE LA CINA PER MEDIARE CON MOSCA. MISSILI E DRONI NEI CIELI DI KIEV: 8 MORTI E 67 FERITI. Dopo le nuove sanzioni americane ed europee per colpire il petrolio russo, Washington e Mosca provano a riallacciare il dialogo per la tregua in Ucraina (qui gli aggiornamenti di oggi). Ma nel Paese proseguono gli attacchi con missili e droni del Cremlino. Kirill Dmitriev – l’inviato di Putin da ieri nella capitale statunitense – ha incontrato il mediatore Usa Steve Witkoff professando ottimismo ai microfoni della Cnn: “Credo che Russia e Stati Uniti e Ucraina siano abbastanza vicini a una soluzione diplomatica”. Dmitriev ha sottolineato le “preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza” e sminuito le sanzioni, un problema non “così grave”. L’inviato di Putin non crede che aumentare la pressione sul Cremlino – la linea europea e degli Usa con le ritorsioni sul greggio – sia foriero di risultati: “la Russia non agirà mai sotto pressione”. E ribadisce l’obiettivo di Mosca: non una tregua temporanea, bensì una “soluzione definitiva”. Trump intanto cerca aiuto diplomatico a Pechino, per mediare con Putin: “Mi piacerebbe la Cina ci aiutasse con la Russia”, ha dichiarato il tycoon in viaggio verso l’Asia, “in Ucraina, vengono uccise settemila persone ogni settimana, per lo più soldati e sicuramente ne parleremo”. Almeno otto civili sono stati uccisi e 67 feriti nelle ultime 24 ore dopo attacchi russi su diverse regioni ucraine. Lo hanno riferito le autorità locali, come riporta la testata Kiev Independent. Mosca ha lanciato nove missili balistici a 62 droni. 12 droni e cinque missili sono sfuggiti alla contraerea colpendo quattro località: Kherson, Kiev, Dnipro, Donetsk. A Kharkiv 25.000 residenti sono senza elettricità per i danni alle infrastrutture energetiche. Sul Fatto di domani il negoziato diplomatico e la guerra sul campo.

ELEZIONI REGIONALI IN CAMPANIA, PUGLIA E VENETO: CHIUSE LE LISTE ELETTORALI. ZAIA: “IN VENETO REFERENDUM SUI MIEI 15 ANNI DI GOVERNO”. La tornata autunnale delle elezioni regionali è ancora aperta. Dopo la Valle d’Aosta, le Marche, la Calabria e la Toscana, il 23 e il 24 novembre andranno al voto i cittadini pugliesi, veneti e campani, per eleggere le nuove giunte e i consiglieri regionali. Oggi si è conclusa la presentazione delle liste con i nomi dei candidati, nelle tre Regioni dove i presidenti uscenti hanno già esaurito due mandati. Non ci sarà il terzo per Luca Zaia in Veneto, Vincenzo De Luca in Campania e Michele Emiliano in Puglia. Dopo l’addio al trono da governatore, Zaia e De Luca restano tuttavia in corsa per un posto nel consiglio regionale. Non l’ex presidente della Puglia: Michele Emiliano non ha trovato posto in lista, vittima del veto posto dal suo delfino Antonio De Caro. Quest’ultimo – ex sindaco dem di Bari, europarlamentare con record di preferenze alle ultime elezioni nel Vecchio continente – sarà il candidato del centrosinistra nel tacco dello Stivale. Il centrodestra invece ha scelto l’imprenditore Luigi Lobuono, sconfitto da Emiliano nel 2004 nella corsa a sindaco di Bari. In Campania, il centrosinistra ha candidato a presidente della giunta Roberto Fico, ex presidente della Camera e big del Movimento 5 Stelle. È sostenuto dal Pd di Elly Schlein con il via libera di De Luca. L’ex presidente campano guida la lista “A testa alta”, con numerosi consiglieri regionali uscenti. Il fratello d’Italia Edmondo Cirielli, viceministro agli Affari esteri, è il candidato presidente del centrodestra: il capolista sarà Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura travolto dallo scandalo con Maria Rosaria Boccia. In Veneto, dopo l’era Zaia, il centrodestra ha puntato sul vicesegretario leghista Alberto Stefani, giovane deputato e ex sindaco di Borgoricco. Il centrosinistra ha scelto Giovanni Manildo (Pd), avvocato ed ex sindaco di Treviso. Oggi a Zaia ha rivendicato il suo lavoro: “Le regionali in Veneto saranno un referendum sui miei 15 anni di governo”. Sul Fatto di domani vi racconteremo la tornata elettorale spulciando i nomi nelle liste elettorali.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Gaza, possibile consegna delle salme di due ostaggi da Hamas a Israele. Tel Aviv si starebbe preparando alla possibile restituzione questa sera dei corpi di due prigionieri deceduti a Gaza. A darne notizia è il Times of Israel, precisando che al momento Hamas non ha fatto un annuncio in tal senso. Secondo il leader di una delle milizie nella Striscia, Hossam al Astal, Israele sostiene quattro gruppi armati a Gaza per rimuovere Hamas dal potere: “Presto otterremo il controllo della Striscia di Gaza e ci riuniremo sotto un unico ombrello”, ha dichiarato Hossam al Astal intervistato da Sky News. Il progetto avrebbe il sostegno “di diversi stati arabi e occidentali”. Intanto, a Gaza 93 palestinesi sono stati uccisi da Israele dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’11 ottobre, stando ai numeri di Hamas citati da Al Jazeera: 19 vittime nelle ultime 48 ore.
Separazione delle carriere, Gratteri all’Anm: “Vogliono impaurire i magistrati che indagano”. Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha lanciato l’allarme sull’autonomia del pubblico ministero durante l’assemblea generale dell’Anm: “Ho ritenuto importante essere qui perché bisogna essere compatti contro la separazione delle carriere. C’è l’idea strisciante e non molto nascosta di controllare il pubblico ministero, di normalizzare la magistratura, di far diventare i magistrati dei perfetti burocrati, di non farli andare a mettere il naso oltre la scrivania: di farli lavorare solo su ciò che ti arriva sul loro tavolo”.
Incidente a Roma, muore una ragazza di 20 anni: ipotesi gara di velocità. Lo scontro tra le auto è avvenuto lungo via Cristoforo Colombo nella tarda serata di venerdì. La Mini Cooper dove viaggiava la giovane Beatrice Bellucci, sul sedile del passeggero, sarebbe stata urtata da una Bmw 123: a bordo c’erano due ragazzi e il veicolo procedeva al alta velocità, secondo i primi accertamenti. L’ipotesi degli inquirenti è una gara di velocità senza il coinvolgimento della vittima. La Mini Copper è finita contro un albero sullo spartitraffico: Beatrice Bellucci è morta in ospedale per le gravi ferite. Ricoverati in codice rosso gli altri tre giovani – tutti tra i 20 e i 22 anni – coinvolti nello scontro. Sulla dinamica sono in corso indagini della polizia locale.
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