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MEDIO ORIENTE, L’IRAN COLPISCE UN OSPEDALE. IL MINISTRO ISRAELIANO KATZ: “KHAMENEI VUOLE LA NOSTRA DISTRUZIONE, È IL NUOVO HITLER”. TEHERAN MINACCIA DI CHIUDERE LO STRETTO DI HORMUZ. ATTESA PER LA DECISIONE DI TRUMP DI ENTRARE NEL CONFLITTO IN MODO DIRETTO. Settimo giorno di guerra tra Israele e Iran. Gli sciiti hanno colpito l’ospedale Soroka e il primo ministro Netanyahu ha fatto un sopralluogo. Ai cronisti che chiedevano se il premier stesse pensando di eliminare l’ayatollah Khamenei, ha risposto: “Tutte le opzioni sono aperte, è meglio non parlarne sui media”. E ha poi aggiunto: “2.500 anni fa Ciro liberò il popolo ebraico, ora il popolo ebraico sta aiutando il popolo persiano a liberarsi”. Più diretto il ministro della Difesa, Israel Katz durante la visita a Holon, un sobborgo di Tel Aviv colpito questa mattina da un attacco missilistico iraniano: “Khamenei è come Hitler, considera la distruzione di Israele un obiettivo. Un individuo simile non può esistere”. L’ayatollah invece ritiene che se Stati Uniti e Israele hanno la necessità dl supporto reciproco, è segno di debolezza. Intanto, fonti israeliane alla Reuters indicano che “due terzi dei lanciatori iraniani sono stati danneggiati”. Teheran sta prendendo in considerazione la chiusura dello Stretto di Hormuz, rotta strategica per il commercio del petrolio. Qui le notizie in tempo reale. Sul Fatto di domani potrete leggere gli aggiornamenti sul conflitto in Medio Oriente e su cosa intende fare il presidente americano Trump: secondo media israeliani, tra 24/48 ore deciderà se prendere parte al conflitto in modo diretto.

DIPLOMAZIA, SI RAFFORZA L’ASSE RUSSIA-CINA. PECHINO: “LA TREGUA HA LA PRIORITÀ”. LA REUTERS: “CONTATTI DIRETTI WASHINGTON-TEHERAN”. IL REGIME SCIITA CHIEDE LA MEDIAZIONE DEL VATICANO. IL MINISTRO TAJANI SENTE RUBIO (USA). Il conflitto tra Israele e Iran vede Russia e Cina – due storici alleati del regime sciita – invocare la strada diplomatica. Il presidente cinese Jinping, durante una telefonata con l’omologo russo Putin, dice “la priorità è una tregua” e tira una stoccata anche agli Stati Uniti: “Le grandi potenze che esercitano un’influenza particolare sulle parti in conflitto dovrebbero impegnarsi per calmare la situazione, invece di fare il contrario”. La Reuters riporta che Stati Uniti e Iran hanno contatti diretti da quando è iniziato il conflitto, e l’inviato speciale Steve Witkoff ha parlato diverse volte al telefono con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel tentativo di trovare una soluzione diplomatica. L’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran presso il Vaticano, Mohammad Hossein Mokhtari, fa sapere: “Se la Santa Sede lo proponesse, sarei il primo a garantire la disponibilità dell’Iran a sedersi intorno a un tavolo in Vaticano con gli Stati Uniti per discutere sul nucleare”. Attesa per l’incontro previsto domani a Ginevra tra il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, e gli omologhi di Germania, Francia e Regno Unito. Sul lato italiano, il ministro Tajani oggi ha avuto una conversazione con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. La Farnesina inoltre si sta occupando di eventuali rientri di connazionali da Israele: un volo charter è previsto da Sharm el Sheikh (Egitto) il prossimo 22 giugno, con arrivo a Verona. Sul giornale di domani leggerete alcuni approfondimenti sulla fase diplomatica e su come l’Italia interagisce con questa crisi.

CASO PARAGON, SPIATO ANCHE ROBERTO D’AGOSTINO. INDAGINI SUI CELLULARI DI GIORNALISTI E ATTIVISTI. La Procura di Roma ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sui dispositivi telefonici in uso a sette persone, parti lese nell’indagine: il fondatore di Dagospia, Roberto D’Agostino, il cui nome finora non era ancora emerso, e i giornalisti Eva Vlaardingerbroek (olandese), Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino. L’accertamento riguarda anche i dispositivi degli attivisti di Mediterranea Saving humans Luca Casarini, Giuseppe Caccia e don Mattia Ferrara. Il conferimento dell’incarico verrà affidato lunedì. L’attività tecnica è svolta in coordinamento con i pm della procura di Napoli, che sulla vicenda hanno aperto un altro fascicolo. Entrambe le indagini sono al momento contro ignoti; si procede per accesso abusivo a sistema informatico e quanto previsto all’articolo 617 del codice penale su reati informatici. Il sospetto è che i dispositivi siano stati oggetto di attività di sorveglianza non autorizzata. Ieri il Copasir ha fatto sapere che, sulla vicenda, svolgerà nuovi accertamenti, dopo la relazione consegnata al Parlamento il 5 giugno. “Paragon ha interrotto i suoi rapporti commerciali con l’Italia a seguito di sospetti di un uso improprio che eccedeva le condizioni d’uso definite nel contratto con la società. L’azienda raccomanda di rivolgere qualsiasi domanda in merito alla presunta sorveglianza di giornalisti italiani al governo italiano, in quanto è l’autorità sovrana del Paese e responsabile di garantire il rispetto della legge”: così Paragon Solutions in una nota riportata da un reporter di Haaretz.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Identificata la donna trovata morta a Villa Pamphilj. Dalla Questura accertamento sulle procedure adottate dagli agenti. Sarebbe Anastasia Trofimova, cittadina russa di 28 anni, la donna ritrovata cadavere nel parco romano a 200 metri dalla sua bambina, anch’ella morta. La procura di Roma ha precisato che l’identificazione è stata resa possibile “grazie alla collaborazione della FBI e delle autorità maltesi”. Conferme arrivano anche dalla a redazione di “Chi l’ha visto?” che è riuscita a contattare una donna che dice di essere la madre. Intanto la Questura di Roma, su indicazione del capo della Polizia, ha avviato un accertamento sulle procedure seguite dagli agenti che hanno fermato la famiglia almeno 4 volte prima del ritrovamento dei corpi.
Cucchi, appello del processo per i depistaggi: condannato il colonnello Sabatino, prescrizione per il generale Casarsa. I giudici della corte d’appello di Roma hanno confermato la condanna a un anno e tre mesi per il colonnello dei carabinieri Lorenzo Sabatino nell’ambito del procedimento sui depistaggi sul caso di Stefano Cucchi. I magistrati hanno, inoltre, confermato per Luca De Cianni la condanna a 2 anni e sei mesi. Riconosciuta l’intervenuta prescrizione per il generale Alessandro Casarsa e per i militari Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Assolti invece Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, condannati in primo grado a 1 anno e 9 mesi. Ridotta la pena a 10 mesi per Francesco Di Sano. “Oggi è stata confermata la sentenza di prima grado riguardo ai reati commessi dalla cosiddetta scala gerarchica successivamente all’uccisione di mio fratello”, il commento della sorella di Stefano, Ilaria.
Palermo, sotto inchiesta per corruzione il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno. Secondo la procura di Palermo, l’esponente di Fratelli d’Italia avrebbe agevolato fondi, nel dicembre 2023, verso due imprenditori che in cambio avrebbero dato incarichi ai suoi collaboratori. Nel primo caso di tratta di una somma destinata alla Fondazione Dragotto per due iniziative al Teatro Politeama di Palermo e al Teatro Bellini di Catania. L’altro finanziamento (200 mila euro) è stato assegnato al Comune di Catania per le iniziative di Natale e Capodanno, gestite dalla società Puntoeacapo.
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