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il Fatto Quotidiano
16 Agosto 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

PUTIN CHIEDE IL DONETSK E NON CONCEDE LA TREGUA IN UCRAINA. IL TYCOON: “MEGLIO UN ACCORDO DI PACE”. LO ZAR: “EUROPA NON PONGA OSTACOLI”. L’incontro in Alaska si è chiuso ieri notte (ora italiana) senza il cessate il fuoco in Ucraina, l’obiettivo primario di Donald Trump. Putin invece ha incassato piena legittimazione politica: tappeto rosso, applauso del presidente Usa, una calda stretta di mano e via a bordo della limousine blindata, insieme e sorridenti, verso il luogo dell’incontro per parlare del futuro dell’Ucraina (e non solo). Il summit è durato quasi tre ore, concluso dalle dichiarazioni dei due leader senza domande della stampa. Il presidente russo è tornato in patria scortato da caccia statunitensi F-22. Nel pomeriggio sono trapelati alcuni dei contenuti del meeting: Secondo il Financial Times, Putin avrebbe chiesto la cessione a Mosca del Donetsk, la regione orientale dell’Ucraina, come condizione per porre fine alla guerra. Non solo: stando al New York Times, la lingua ufficiale dovrebbe tornare il russo. Già al termine dell’incontro, nei 12 minuti di dichiarazioni dei 2 leader, Putin ha indicato “un’intesa” di massima con il presidente americano, invitando Kiev e l’Europa a non ostacolare i progressi diplomatici. “Ci aspettiamo – ha dichiarato il leader del Cremlino – che Kiev e le altre capitali Ue prendano tutto questo in modo costruttivo e non ostacolino il processo”. Trump ha chiarito come restino insolute – per ora – questioni chiave per raggiungere l’accordo, senza rivelare quali. Poi ha passato la palla nel campo di Zelensky e dell’Europa. “Il mio consiglio? Fai un accordo”, il suggerimento del tycoon all’indirizzo del presidente ucraino. Dopo l’incontro con Putin, il tycoon ha rilasciato un’intervista all’emittente Fox News, lasciando intendere come sia stato affrontato il tema degli scambi territoriali e delle garanzie di sicurezza alternative alla Nato. Al telefono con il leader ucraino, Trump avrebbe scoperto le carte: Putin vuole un accordo di pace e non il cessate il fuoco, con il favore della Casa Bianca. Sul Fatto di domani, approfondimenti e retroscena sull’incontro tra Trump e Putin.


LEADER EUROPEI: “NO AL VETO DI MOSCA SU KIEV NELLA NATO, CONFINI NON SI SPOSTANO CON LA FORZA”. ZELENSKY LUNEDÌ ALLA CASA BIANCA CON L’UE. Dopo l’incontro con Putin e l’intervista a Fox News, il presidente Usa ha fatto il punto della situazione con Zelensky e i leader europei. Ma dal Vecchio continente è arrivato il monito: la Russia “non può avere potere di veto sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato” e “i confini internazionali non devono essere modificati con la forza”. Lo hanno messo nero su bianco in una dichiarazione congiunta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere della Germania Friedrich Merz, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro della Polonia Donald Tusk e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Intanto, Zelensky prepara l’incontro di lunedì (insieme ai leader europei) con Donald Trump, dopo l’ultimo faccia a faccia risoltosi nella pubblica umiliazione del leader ucraino. Al centro dei colloqui ci saranno i possibili scambi territoriali e le garanzie di sicurezza una volta deposte le armi. Secondo il quotidiano britannico Telegraph, Zelensky sarebbe pronto a rinunce lungo i confini dell’attuale linea del fronte, in cambio di solide garanzie di sicurezza, con il coinvolgimento degli Stati europei. Il presidente francese Emmanuel Macron presiederà domani alle 15 con il premier britannico Keir Starmer ed il cancelliere tedesco Friedrich Merz una riunione della coalizione dei volenterosi in video conferenza. Parteciparà anche Giorgia Meloni. La premier ha mostrata ottimismo verso l’iniziativa di Trump: “Finalmente una spiraglio per discutere di pace”. Una posizione “imbarazzante”, secondo il leader M5s Giuseppe Conte. Che accusa l’Europa della “fallimentare” strategia del riarmo, ignorando ogni iniziativa di pace. Sul Fatto di domani le reazioni europee e italiane all’incontro Trump-Putin.


GAZA, RAID IDF SUI CENTRI PER GLI AIUTI: 9 MORTI. DECEDUTA PER MALNUTRIZIONE A PISA LA 20ENNE PALESTINESE MARAH ABU ZUHRI. Nella Striscia proseguono i raid israeliani, anche nei luoghi dove la popolazione civile riceve aiuti umanitari. Almeno nove palestinesi sono stati uccisi delle Idf nel nord dei Gaza, in un punto di distribuzione di cibo e beni essenziali, dopo che i soldati hanno aperto il fuoco con mitragliatrici. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Sarebbe l’ennesimo episodio di violenza in uno dei punti di soccorso, istituiti e controllati da Tel Aviv. Stando ad Al Jazeera, altri 25 gazawi sono stati uccisi questa mattina durante attacchi israeliani contro strutture mediche. Secondo Hamas la mancanza di cibo ha provocato la morte di 251 persone nella Striscia, di cui 108 bambini, con 11 vittime nelle ultime 24 ore. Secondo l’Onu 1760 palestinesi sono stati uccisi a Gaza mentre cercavano aiuti. A causa della malnutrizione, ieri in Italia è deceduta la ventenne Marah Abu Zuhri, ricoverata all’ospedale di Pisa. La giovane era arrivata meno di 24 ore prima da Gaza, già in gravi condizioni, con un’operazione umanitaria del governo italiano. Intanto sul fronte diplomatico – secondo il Times of Israel – i negoziatori di Hamas al Cairo avrebbero manifestato la volontà di ritirare le richieste avanzate il mese scorso, con il fallimento dei colloqui sugli ostaggi a Doha. Le condizioni di Tel Aviv sarebbero immutate: il rilascio dei 50 ostaggi nella mani, il disarmo e la smilitarizzazione del gruppo islamista. L’Europa, con la premier danese presidente di turno del Consiglio, torna a minacciare sanzioni nei confronti di Israele. Benjamin Netanyahu è “un problema a sé stante”, ha dichiarato la socialdemocratica Mette Frederiksen, denunciando una situazione umanitaria “spaventosa e catastrofica”. “Proprio come con la Russia, stiamo progettando le sanzioni in modo che colpiscano dove riteniamo che avranno il maggiore effetto”, ha aggiunto Frederiksen.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Schillaci revoca le nomine del comitato sui vaccini. Il ministro della Salute ha firmato il decreto di revoca del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag). Lo ha comunicato il dicastero in una nota, annunciando un nuove nomine. Il provvedimento è arrivato dopo le proteste della comunità scientifica contro i componenti “no-vax”. Plaude l’ordine dei medici: “La salute va difesa con le evidenze scientifiche”.

Confessa l’omicidio del compagno malato: arrestata 64enne a Milano. Vittima inferma per un ictus. Antonia Nunzia Mancini ha ammesso l’uccisione di Vincenzo Ferrigno, 73 anni, prima colpendolo con un coltello e poi soffocandolo con un cuscino, la notte tra il 14 e il 15 agosto a Milano. Dopo il delitto la donna è scesa in strada dove ha dato l’allarme ed è stata arrestata. A quanto si apprende, il movente sarebbe da individuare proprio nelle condizioni fisiche del compagno.

Carceri, detenuto 53enne si toglie la vita in carcere a Benevento, dopo 4 giorni in cella. Nel giorno di ferragosto tre tragedie si sono consumate dietro le sbarre. Nell’istituto penitenziario di Benevento si è suicidato un detenuto di 53 anni, in cella da soli quattro giorni. A quanto si apprende, recidendosi la giugulare. Presso la Casa Circondariale di Civitavecchia un 55enne, ergastolano, è deceduto lo stesso giorno, nel pomeriggio in circostanze da accertare. Ancora in serata, un terzo recluso, egiziano, di soli 19 anni, tratto in arresto il 14 agosto, ha tentato di impiccarsi nella settima sezione del carcere romano di Regina Coeli. Soccorso ancora in vita, è stato trasportato in ospedale in condizioni molto critiche.

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