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CAOS CARTABIA: ANCHE NORDIO CORRE AI RIPARI. IL NOSTRO CALENDARIO GIUDIZIARIO DEL 2023. L’ultimo caso, raccontato dal fattoquotidiano.it è il paradossale salvacondotto per il furto di energia elettrica: almeno 22.500 procedimenti penali rischiano di saltare ogni anno a causa della legge Cartabia, sempre per il solito meccanismo della procedibilità solo su querela. Mentre si accumulano le segnalazioni sull’effetto disfunzionale della riforma, anche l’iper-garantista titolare della Giustizia Carlo Nordio riconosce che occorre un intervento urgente. Il Ministero fa sapere di lavorare a modifiche “anche di carattere normativo, che la recentissima segnalazione di talune criticità sembra rendere senz’altro opportune”, spiega una nota diffusa oggi pomeriggio da Via Arenula. Si sta valutando un passo indietro sulla questione della procedibilità su querela per i reati gravi “in contesti mafiosi e altre ipotesi di reato che, per il contesto in cui maturano, rendono indispensabili provvedimenti cautelari di urgenza”. Nordio presenterà la sua proposta probabilmente entro giovedì prossimo, quando è atteso alla Camera per la sua relazione annuale sull’amministrazione della giustizia. Sul Fatto di domani proseguiremo a raccontare casi di processi annullati e vittime usurpate per effetto della riforma Cartabia. Leggerete anche il nostro calendario giudiziario, con l’elenco dei processi più importanti che si svolgeranno nel 2023.

CASE GREEN, BUONE INTENZIONI ED EFFETTI NEFASTI: IL FACT-CHECKING SULLE NORME EUROPEE. Il presidente Sergio Mattarella ha firmato il decreto del governo contro le speculazioni sul caro-benzina, pubblicato in Gazzetta ufficiale. I gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno i prezzi e non esporranno la media di costi calcolata dal ministero potranno essere puniti con sanzioni fino a 6 mila euro. Per sviare l’attenzione sulle sue mancanze sulla benzina, la destra al governo ha giocato ancora la carta dell’Europa maligna che insidia l’autonomia nazionale. L’obiettivo scelto stavolta è il piano ecologico europeo “Fit for 55”, in gestazione, che tra le varie cose prevede delle norme per incentivare l’efficientamento energetico delle case private. Il piano stabilisce che gli edifici residenziali debbano raggiungere entro il primo gennaio 2030 almeno la classe energetica E, e la classe D entro il 2033: il 60% delle abitazioni italiane è in fascia F o G. Per un popolo di proprietari di casa come il nostro, significherebbe correre a ristrutturare entro 7 anni per evitare un crollo verticale del valore degli immobili. La direttiva prevede che i singoli Stati decidano sugli incentivi da applicare nei contesti nazionali. La presidenza svedese di turno si è impegnata ad approvare il pacchetto in sei mesi, l’Italia promette battaglia, anche Confedilizia e Ance sono in allerta per i rischi. Sul Fatto di domani leggerete un nostro fact checking per chiarire intenzioni e ricadute negative di questo piano europeo sugli italiani.

GLI IMPRESENTABILI DELLE REGIONALI. MELONI CERCA IL SUO “MIRACOLO A MILANO”. Nel centrodestra i rapporti tra alleati non sono sereni. Negli ultimi giorni, come abbiamo raccontato sul Fatto di oggi, si è acuito lo scontro tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Schermaglie proseguite oggi con uno scambio di battute tra i numeri due dei partiti: Francesco Lollobrigida da un lato e Licia Ronzulli dall’altro. Il primo ha chiesto lealtà agli alleati, la seconda ha risposto che la coalizione non è un partito unico, ma Forza Italia “è e sarà leale, senza rinnegare la propria identità”. L’incidente sembra chiuso, per il momento. All’orizzonte però c’è uno scontro più doloroso, nel teatro della Lombardia, dove Fratelli d’Italia si sta allargando a spese della Lega in vista delle regionali di febbraio. Stasera Giorgia Meloni chiuderà la seconda convention di partito organizzata a Milano in pochi mesi (dopo quella pre-elettorale). Matteo Salvini si è tenuto a debita distanza visitando l’Autodromo di Monza con i giovani leghisti. In Lombardia e nel Lazio i partiti hanno presentato le loro liste di candidati. Come c’era da aspettarsi gli elenchi contengono diverse sorprese quanto a impresentabili e opportunismi elettorali. Uno dei primi casi segnalati è quello di Gabriela Sisti: quota renziana nelle liste di Azione e Italia Viva nel Lazio (a sostegno del dem Alessio D’Amato), che è stata rinviata a giudizio con l’accusa di aver orchestrato nel 2019 un ricatto con foto hot a una sua avversaria alle Comunali di Ciampino, provincia di Roma. La vittima di allora, Donatella Ballico, è candidata con la Lega nel campo che sostiene Francesco Rocca. Per Sisti la prossima udienza è prevista il 24 marzo, intanto potrà continuare la sua campagna elettorale con Italia Viva. Sul Fatto di domani vedremo questo e altri casi.

SCUDI ANTI-MISSILE E TANK, ANCHE L’ITALIA PARTECIPA ALL’ESCALATION DEGLI INVII A KIEV. Il sesto pacchetto italiano di aiuti militari all’Ucraina conterrà una batteria antimissile Samp/T, in dotazione alle nostre forze armate. Si tratta di un sistema d’arma avanzato che intercetta velivoli nel raggio di 100 chilometri, simile all’iron dome israeliano, dal valore di circa 750 milioni di euro a unità. L’Italia ne possiede cinque. Il via libera è stato comunicato ieri dal governo dopo la telefonata tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’omologo americano Lloyd Austin. L’esecutivo nega che la decisione sia stata presa a seguito delle pressioni di Washington, come hanno ipotizzato diversi analisti. Il Samp/T è un progetto condiviso con la Francia e la batteria che sarà inviata a Kiev dovrebbe essere composta da pezzi di entrambi gli Stati, con l’ipotesi di condividere anche i costi, forse passando attraverso il budget comune della Difesa europea. Sul Fatto di domani leggerete tutti i dettagli. La decisione sarà ufficializzata nella prossima riunione dell’Ukraine defence contact group, a Ramstein in Germania, e sarà presa di concerto a quelle degli alleati Nato. L’ultimo pacchetto varato dagli Stati Uniti comprende i famosi Patriot e il lanciatore di razzi Sea Sparrow, quello di Londra carri armati da combattimento Challenger 2. Mosca già minaccia ritorsioni contro i Paesi dell’Alleanza. La Germania resta indecisa sull’invio dei suoi tank Ifv Marder, anche perché l’esecutivo di Scholz sta affrontando una crisi politica che porterà lunedì alle dimissioni dell’attuale titolare della Difesa Christine Lambrecht, accusata dalla destra di avere una linea troppo morbida sul sostegno a Kiev. Nella capitale ucraina oggi sono tornati a suonare gli allarmi anti-aerei e secondo il governo sono stati colpiti dai missili russi 28 edifici residenziali.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Brasile, arrestato ex ministro per tentato golpe. L’ex titolare della Giustizia del governo Bolsonaro, sul quale pendeva un mandato d’arresto per l’assalto alle istituzioni di qualche giorno fa, era appena atterrato a Brasilia di rientro dagli Stati Uniti ed è stato arrestato dalla polizia federale.
Parla Extinction Rebellion. In Germania circa 10 mila attivisti hanno partecipato a un campeggio di protesta nella cittadina di Luetzerath, contro la riattivazione di una miniera di carbone: duri gli scontri con la polizia. Sul posto c’era Greta Thunberg. Sul Fatto di domani leggerete un’intervista a un rappresentante del movimento Extinction Rebellion britannico.
Becoming Virginia Raffaele. La comica e imitatrice italiana è la nostra intervistata della domenica.
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