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il Fatto Quotidiano
8 Giugno 2021
Fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, ci dedicheremo ai 10 anni dal referendum sull’acqua pubblica, un voto popolare ignorato da tutti i governi che si sono succeduti. Anzi – come vedremo – si è andati nella direzione opposta e il Pnrr spinge ancora più i privati. Morale della favola, tra dispersioni e mancati investimenti, i gestori guadagnano sempre di più a spese dei cittadini, su cui ricadono i costi. Per finire la rassegna stampa internazionale.

Buona lettura


A 10 anni dal referendum sull’acqua nulla è cambiato. L’esempio delle capitali Ue

di Elisabetta Ambrosi

“Dieci anni fa, il 12 giugno del 2011, 26 milioni di italiani si sono pronunciati per cancellare la normativa che induceva alla privatizzazione nella gestione del servizio idrico, e il relativo profitto. Ma, siccome i referendum in Italia sono di natura abrogativa, senza una legge del parlamento, ci ritroviamo oggi, nel 2021, con la stessa situazione di allora. La volontà popolare è stata completamente aggirata”. Gaetano Azzariti, costituzionalista, è docente di Diritto costituzionale alla Sapienza di Roma. Ricorda come l’opposizione all’esito del referendum iniziò subito, nell’agosto del 2011, quando il governo di allora emanò un decreto legge in cui tentava di ripristinare la vecchia normativa appena abrogata, ma “per fortuna intervenne la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 199 del 2021”. Da allora, nonostante si siano succedute maggioranze di diversi colori, nulla è cambiato, tanto che la gestione dell’acqua oggi continua ad essere affidata a un ristretto numero di soggetti che operano, anche quando pubblici, in base a regole di mercato e per ricavare profitto. Quel profitto che gli italiani avevano chiesto di abrogare, e che, come ricorda invece Paolo Carsetti, rappresentante del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, sono stati addirittura incrementati quando, nel 2012, “l’Autorità ha predisposto un nuovo metodo tariffario che ha formalmente recepito l’esito del referendum ma ha introdotto una nuova voce, chiamata costo della risorsa finanziaria, sotto cui c’è una formula che è quasi identica a quella utilizzata per il calcolo della remunerazione”.

(continua a leggere)


Il libro

Piccolo atlante dell’acqua

(edizioni Clichy, pagine 160, euro 12)

Non se ne parla più molto, travolti come siamo dalla pandemia che ci ha colpiti, ma da anni i maggiori studiosi di economia e sociologia sostengono che, dopo quella per il petrolio, la nuova guerra che colpirà il mondo sarà quella per l’acqua. Risorsa indispensabile alla vita umana, animale e vegetale, e assolutamente insufficiente anche per il devastante e continuo spreco che se ne fa, l’acqua è insieme l’elemento più presente sul nostro pianeta, la miniera da cui estrarre l’idrogeno (il prossimo combustibile che potrebbe essere in grado di soddisfare la richiesta energetica globale), ma anche un fattore fondamentale per la vita che molti, moltissimi esseri umani non hanno a disposizione o non hanno a disposizione in maniera sufficiente. In questo piccolo atlante si spiega, quasi soltanto attraverso i numeri e i dati, in che modo l’acqua potrebbe in realtà essere sufficiente per tutti e come invece è distribuita in modo assolutamente disuguale, tanto da diventare uno strumento per creare nuove differenze, ulteriore povertà, e anche fenomeni di sfruttamento e di schiavitù per una buona parte dell’umanità.

La restaurazione

Utili vietati? 8 miliardi di fatturato e bollette sempre più salate. E col Pnrr andrà peggio

Grazie alla regolazione delle tariffe realizzata da Arera, l'agenzia per le reti, i gestori  fatturano miliardi e realizzano grandi utili sottraendo risorse che potrebbero essere destinate agli investimenti. Ora il Recovery riverserà fondi per 4,38 miliardi purché le reti però tornino in mano privata. Ma il Galles dimostra che efficienza e acqua pubblica possono viaggiare di pari passo

di Nicola Borzi

Logiche sbagliate

Siamo nel bel mezzo di una crisi climatica, la gestione ai privati è una catastrofe

Per il Consiglio Nazionale dei Geologi  già ora il sistema non è pienamente in grado di assicurarci la disponibilità e salubrità della risorsa. Inoltre la riforma del settore idrico contenuta nel Pnrr nei fatti prepara la definitiva privatizzazione del servizio

di Parents for future Italia

Solo business

Canone ridicolo e concessioni affidate senza gara: il grande affare delle minerali

Noi siamo i più grandi consumatori di acqua imbottigliata, secondi solo al Messico e largamente primi fra i paesi occidentali. Secondo Legambiente, a fronte di un business stimato fra i sette e i dieci miliardi di euro l'anno, nelle casse regionali entrano solo 18 milioni

di Fabio Balocco

Biden sospende i contratti di trivellazione artica di Trump. Turow, una miniera di carbone spacca l’Europa. La stampa internazionale

L'ex presidente Usa vendeva i contratti di locazione del petrolio nell'Arctic National Wildlife Refuge, in Alaska, per espandere lo sviluppo di combustibili fossili e minerali. Un satellite della Nasa, invece, monitorerà lo stato dell'acqua sulla Terra

di Elisabetta Ambrosi

 

Secondo la scienza stiamo correndo dei rischi colossali

In Italia – La primavera 2021, con temperature medie tra 0,5 °C e 2 °C sotto la norma dell’ultimo trentennio, è stata fresca come di rado è accaduto in questi tempi di riscaldamento globale, l’ultima volta nel 2013 a Torino, Piacenza, Parma, Modena, nel 2004 all’osservatorio di Pontremoli, e nel più lontano 1987 in Friuli-Venezia […]

di Luca Mercalli

 
 

Transizione eco-illogica del ministro Cingolani

In febbraio avevo espresso preoccupazioni per l’impostazione del nuovo ministero della Transizione ecologica. Ora le preoccupazioni si sono rivelate fondate, in tanti tra coloro che si occupano di sostenibilità ambientale assistiamo attoniti alla transizione eco-illogica. La cifra di Cingolani sembra essere l’addizione verde più che la sostenibilità ambientale. Una visione fatta esclusivamente di crescita e […]

di Luca Mercalli

 
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