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CASO ALMASRI, PARODI (ANM) DOPO LE DICHIARAZIONI DELLA PREMIER MELONI SULLA SUA ARCHIVIAZIONE: “RESPONSABILITÀ POLITICA E PENALE NON SEMPRE COINCIDONO”. RENZI: “IL GOVERNO HA MENTITO”. APPENDINO: “DEPISTAGGIO DI STATO”. “Meloni sostiene che è assurda la sua archiviazione mentre per gli altri venga richiesto il processo sul caso Almasri? Prendo atto di queste dichiarazioni, sicuramente dal punto di vista dell’onestà intellettuale apprezzabili, ma dico che la responsabilità politica e quella giuridica, penale, alle volte possono coincidere ma non necessariamente coincidono”. Cesare Parodi, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, è tornato così, a Radio Anch’io, sulla vicenda Almasri, l’ufficiale libico prima arrestato in Italia su mandato della Corte penale internazionale, e poi riportato in Libia con tante scuse: Il Tribunale dei ministri ha approvato la richiesta di rinvio a giudizio per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Il senatore di Italia viva, Matteo Renzi scrive sui social: “Sulla vicenda Almasri non mi interessa il profilo giudiziario, mi basta quello politico. Il Governo ha mentito, Meloni ha mentito, Nordio ha mentito”. Chiara Appendino, vice presidente del Movimento 5 Stelle: “Palazzo Chigi è stata la regia politica di questo depistaggio di Stato, come noi abbiamo detto del primo giorno. Meloni sapeva dell’espulsione di Almasri, sapeva del volo di Stato pagato dai cittadini italiani, sapeva che stavano rimandando a casa da uomo libero un criminale stupratore di bambini”. Sul Fatto di domani potrete approfondire gli ulteriori sviluppi del caso Almasri.

GUERRA ISRAELE-HAMAS, IL PREMIER NETANYAHU IN VISITA ALLE RECLUTE CONFERMA L’IDEA DELL’OCCUPAZIONE TOTALE DI GAZA. IL PIANO SARÀ SOTTOPOSTO GIOVEDÌ AL GOVERNO. IL GENERALE ZAMIR NON É SULLA STESSA LINEA. “È necessario completare la sconfitta del nemico a Gaza, liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinunciamo a nessuno di questi obiettivi”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, durante una visita alla base di reclutamento e selezione di Tel HaShomer, incontrando i nuovi soldati, ha ribadito che l’esecutivo intende occupare per intero la Striscia. A questo proposito si è tenuta una riunione ristretta e secondo Channel 12, giovedì il piano sarà sottoposto al governo. Il generale Eyal Zamir, capo dell’Idf, secondo diversi media, non concorda perchè questa tattica potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e aggravare la crisi umanitaria. Per allontanare le voci di una diversità di vedute, l’ufficio del primo ministro in una nota tiene a precisare: “L’Idf è pronto ad attuare qualsiasi decisione sarà presa dal gabinetto di sicurezza politico-militare”. Sul Fatto di domani leggerete di più su questo dissidio, e sulla mancanza di cibo nella Striscia: Israele consentirà ai commercianti di Gaza di portare aiuti, per la prima volta dalla ripresa dei combattimenti a marzo. Lo ha reso noto il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat): il numero dei commercianti sarà però limitato.

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, TRUMP: “SE I PREZZI DELL’ENERGIA SCENDERANNO, PUTIN SMETTERÀ DI UCCIDERE”. DANIMARCA, NORVEGIA E SVEZIA COMPRANO ARMI PER KIEV. “Se i prezzi dell’energia andranno giù, Putin cesserà di uccidere in Ucraina”: così dichiara il presidente americano Trump in una intervista a Cnbc, facendo riferimento alle sanzioni secondarie che vuole imporre a Mosca, se entro l’8 agosto non ci saranno colloqui per una tregua. Nel frattempo Danimarca, Norvegia e Svezia hanno annunciato un impegno congiunto (500 milioni di dollari) per comprare armi americane da destinare a Kiev, con il coordinamento della Nato. Il conflitto prosegue: i russi bombardano la zona di Kharkiv, e l’Ucraina denuncia due vittime civili. Il comando militare di Mosca poi annuncia la conquista di un nuovo villaggio – il terzo – nella regione ucraina orientale di Dnipropetrovsk. Sul giornale di domani potrete trovare le notizie aggiornate sulla guerra nell’Est e su ciò che potrò accadere quando l’inviato americano, Witkoff, tra poche ore, arriverà a Mosca per discutere di un possibile cessate-il-fuoco.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Dazi, Trump torna a minacciare l’Unione con tariffe al 35%, sui farmaci al 250%. Il presidente americano Donald Trump ha detto che scatteranno dazi del 35% con l’Unione Europea se non verranno rispettati gli investimenti promessi in beni statunitensi, durante una intervista all’emittente Cnbc; nella stessa intervista il capo della Casa Bianca ha parlato anche di dazi sui prodotti farmaceutici al 250%. Fonti europee invece ritengono che, seppur l’Ue si aspetti “ulteriori turbolenze” commerciali con gli Stati Uniti, l’Unione possa contare su “una chiara polizza assicurativa: il dazio onnicomprensivo del 15%”.
Milano, altri quattro indagati per l’aggressione all’autogrill: c’è anche il capofamiglia di religione ebraica. Ci sono altri quattro indagati nell’indagine che sta appurando le responsabilità dell’aggressione avvenuta il 27 luglio scorso all’autogrill di Lainate (Milano), tra un gruppo di persone di origini palestinesi e alcuni turisti francesi di religione ebraica. Tra gli indagati c’è anche il loro capofamiglia, di 52 anni che indossava la kippah; era stato il primo a far emergere la vicenda. Le accuse, a vario titolo, sono di percosse e lesioni aggravate dall’odio razziale.
Milano, quattro carabinieri indagati un un filone dell’indagine sul caso Ramy. La Procura ha chiuso le indagini per quattro carabinieri indagati in uno dei filoni di indagine sulla morte di Ramy, 19 anni, sfuggito assieme ad un amico, su uno scooter, ad un controllo dei carabinieri. La coppia andò poi a schiantarsi su un palo, e Ramy perse la vita. Due militari devono rispondere di depistaggio – perché avrebbero agito per “ostacolare o sviare l’indagine relativa al sinistro stradale con esito mortale” – e favoreggiamento per aver costretto un testimone “a cancellare dal proprio telefono cellulare” i video che avevano registrato gli ultimi istanti dell’inseguimento. Altri due carabinieri devono rispondere, invece, solo di depistaggio sempre in relazione alle immagini cancellate.
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