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GAZA, HAMAS DISCUTERÀ IL PIANO DI TRUMP CHE LASCIA AGLI ISLAMISTI AL MASSIMO “3 O 4 GIORNI”. IL PREMIER ISRAELIANO NETANYAHU, CRITICATO DAGLI ALLEATI DELL’ULTRADESTRA, RASSICURA: “RIMARREMO DENTRO LA MAGGIOR PARTE DELLA STRISCIA”. Dopo l’annuncio del presidente americano Trump – che ieri ha accolto a Washington il premier israeliano Netanyahu – sul piano per concludere il conflitto nella Striscia, Hamas ha fatto sapere che lo discuterà “in modo approfondito”. Il tycoon ha chiarito che lascia alla fazione palestinese “3 o 4 giorni”. Al momento, agli islamisti che sono stati protagonisti del massacro del 7 ottobre 2023, restano poche alternative: o proseguire il conflitto con l’Idf che è ormai anche dentro Gaza City, o accettare il piano americano. Trump stesso ha detto che se Hamas non darà la sua disponibilità, fornirà il suo appoggio a Israele per annientare la fazione palestinese. Il piano prevede 20 punti, tra cui il disarmo di Hamas che dovrà liberare gli ostaggi, un territorio non più radicalizzato, e il ritiro dell’Idf. A sua volta Israele si impegna a liberare 250 ergastolani e più 1700 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023. A criticare il primo ministro Netanyahu sono stati i suoi stessi alleati dell’ultradestra; il ministro Smotrich lo ha definito “un miscuglio indigesto”. Il premier, in un video diffuso stamane, ha però rassicurato: l’esercito rimarrà “nella maggior parte della Striscia di Gaza”, sebbene il piano americano preveda il dispiegamento di una “forza internazionale di stabilizzazione” (qui gli aggiornamenti in tempo reale). Sul Fatto di domani leggerete altre notizie su questa fase della crisi in Medio Oriente.

LA FLOTILLA VERSO GAZA, ULTIMO APPELLO DEL MINISTRO CROSETTO: “ACCETTATE L’AIUTO DELLA CHIESA CATTOLICA”. L’IDF: “CONVOGLIO FINANZIATO DA HAMAS”. LA REPLICA: “È SOLO PROPAGANDA”. La Flotilla prosegue la navigazione verso la Striscia di Gaza e tra stasera e domani potrebbe essere intercettata dalle unità israeliane. Il ministro della Difesa, Crosetto, ha rivolto un ultimo appello agli attivisti della Global Sumud Flotilla, affinchè tengano in considerazione il piano americano che potrebbe portare alla fine del conflitto: “Utilizzino una delle soluzioni alternative prospettate da più parti, in primis il Patriarcato della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti”. Dal convoglio però si ribatte che il piano americano è solo “una svendita” del territorio palestinese, dunque si prosegue. Intanto l’esercito israeliano sostiene di aver trovato a Gaza documenti ufficiali secondo cui Hamas è coinvolto “direttamente nel finanziamento della flottiglia Sumud”. L’Idf fa riferimento a una lettera di sostegno dell’allora capo politico di Hamas, Haniyeh, e a una lista di operatori del Pcpa (Conferenza per i Palestinesi all’Estero), tra cui alti funzionari di Hamas: ci sono Zaher Birawi, capo del settore Hamas del Pcpa nel Regno Unito, noto come leader delle flottiglie negli ultimi 15 anni e Saif Abu Kashk. Quest’ultimo è il Ceo di Cyber Neptune, una società in Spagna che possiede dozzine di navi che partecipano alla flottiglia. La Flotilla ha replicato: “Chiediamo che gli atti vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: finché non accade, è propaganda, non prova”. Sul Fatto di domani potrete leggere le ultime notizie sul convoglio navale.

REGIONALI, IL GIORNO DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA, LA RUSSA SCHERNISCE IL CAMPO LARGO: “ERANO TUTTI INSIEME, PURE TOPI E FORMICHE…”. L’ASTENSIONISMO HA PREVALSO: PEGGIO DI COSÌ SOLO NEL 2015. Il giorno dopo il voto nelle Marche, che ha evidenziato la vittoria del centrodestra con la conferma di Acquaroli a capo della Regione, gli stati d’animo sono ovviamente diversi. L’alleanza di governo esulta, e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, rilascia un commento pungente: “Abbraccio il mio amico Acquaroli che tutti dicevano, è lì, sul filo del rasoio, sul filo del rasoio, vincerà, perderà. Ora la Schlein dice ‘peccato per poco non ce l’abbiamo fatta’…ma erano otto punti, erano tutti insieme, non dimentichiamolo, erano tutti insieme, anche i topi, si erano aggiunti dall’una e dall’altra parte, e pure le formiche…”. Gli otto punti di distacco sono quelli patiti dal candidato del centrosinistra, Matteo Ricci. Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, a Rainews Inside dice così: “Probabilmente se si fosse votato anche in Puglia o in Toscana oggi faremo altri commenti. Ribadisco: nessuno sottovaluta il risultato ma il voto di ieri riguarda i marchigiani e le Marche”. Su tutti poi vince il partito degli astenuti: al voto è andato il 50,1% degli elettori: per trovare un risultato simile bisogna andare indietro di dieci anni, alle Regionali del 2015. Sul giornale di domani potrete approfondire il tema della mancata partecipazione, e le prospettive di centrodestra e “campo largo” in vista degli altri appuntamenti elettorali.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Guerra Russia-Ucraina, scambi di accuse sui raid che hanno ucciso civili. Trump: “Devo mettere insieme Putin e Zelensky”. Kiev accusa Mosca di aver determinato la fine di una intera famiglia a Sumy: madre, padre e i loro due bambini sono stati centrati da un drone. Il Cremlino invece ritiene responsabile l’Ucraina di 17 morti, di cui tre minorenni, e 139 feriti, causati nello spazio di una settimana dai bombardamenti sulle posizioni russe nelle regioni di Donetsk e Kherson. Intanto il presidente americano Trump, durante una riunione al Pentagono, ha ripetuto la necessità di far incontrare i presidenti Putin e Zelensky: “Dobbiamo riunirli e farla finita. L’unico modo per farlo è attraverso la forza”.
Benevento, donna ammazzata a colpi di pietra: ricercato il marito in fuga assieme ai figli. Elisabetta Polcino, 49 anni, è stata uccisa a colpi di pietra in strada a Paupisi, un paese in provincia di Benevento. L’autore del femminicidio sarebbe il marito, Salvatore Ocone, 58 anni, che è fuggito. Assieme a lui ci sarebbero anche i due figli di 10 e 15 anni.
Olbia, omicidio di Cinzia Pinna: indagata anche la compagna dell’assassino. Sono due gli indagati per favoreggiamento che avrebbero aiutato Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna; oltre a un giovane di 26 anni, c’è anche Rosamaria Elvo, ristoratrice di San Pantaleo, che avrebbe aiutato Ragnedda a cancellare le tracce del delitto.
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