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DECINE DI MIGLIAIA A PRIDE DI BUDAPEST, L’ULTRADESTRA CERCA LO SCONTRO. SCHLEIN: “NON SI VIETA L’AMORE PER LEGGE”. Decine di migliaia di persone stanno prendendo parte al Pride di Budapest, sfidando il divieto imposto dal governo di Viktor Orban. L’Ungheria a metà marzo ha bandito le manifestazioni Pride con lo scopo dichiarato di “proteggere i minori”. Con una serie di emendamenti alle leggi esistenti dal 2021, che proibiscono la rappresentazione pubblica di “divergenza dall’identità di sé corrispondente al sesso alla nascita, cambio di sesso o omosessualità”, il governo ha aperto la strada all’uso della scansione facciale per qualsiasi tipo di reato, inclusa la partecipazione a un raduno vietato come il Pride. La polizia di Budapest ha vietato la marcia, ma il sindaco, Gergely Karácsony, ha ospitato la manifestazione come evento municipale, affermando che in questo modo non è necessaria l’autorizzazione della polizia. I militanti del partito estremista Patria Nostra (Mi Hazank) hanno bloccato con le auto il ponte Szabadsag, tappa del corteo, partito dal municipio. Tra i presenti anche Elly Schlein: “Siamo qui per la libertà e la democrazia – ha detto la leader del Pd in una conferenza stampa con la presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez -. Tu non puoi vietare l’amore per legge. Non puoi cancellare l’identità delle persone, il nostro corpo, siamo persone. Vietare il Pride è una violazione dei diritti costituzionali europei”.

GAZA, SI CONTINUA A MORIRE: “81 MORTI IN 24 ORE”. TRUMP: “CESSATE IL FUOCO ENTRO LA SETTIMANA”. Almeno 81 persone sono state uccise a Gaza dagli attacchi israeliani da venerdì sera, secondo il ministero della Salute gestito da Hamas. Gli attacchi sono iniziati nella tarda serata di ieri e sono proseguiti oggi, uccidendo, tra gli altri, 12 persone vicino allo Stadio Palestinese di Gaza City, che ospitava sfollati, e altre otto che vivevano in appartamenti, fa sapere il personale dell’ospedale Shifa. Nel frattempo il lavoro delle diplomazie non sembra arrestarsi. Donald Trump torna a dichiararsi ottimista e prevede che un nuovo accordo di cessate il fuoco potrebbe essere annunciato “nella prossima settimana. Ho appena parlato con alcune delle persone coinvolte”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, che sta lavorando a un allargamento degli Accordi di Abramo che comporti l’impegno di alcuni Stati arabi nella gestione della Striscia nel periodo che seguirà alla fine delle operazioni militari israeliane.

GAZA, IN PIAZZA DA ROMA A SIGONELLA: “STOP ALLE VIOLENZE SUI PALESTINESI. NO ALLA GUERRA E AL RIARMO”. “Non in mio nome”, dalla parte del popolo palestinese. Con queste parole d’ordine è partita la manifestazione a Roma organizzata dall’Associazione Schierarsi insieme ad artisti, tecnici, maestranze che si stringono intorno al popolo palestinese e chiedono al governo azioni in difesa degli abitanti di Gaza e della Cisgiordania. Centinaia le persone in piazza a Porta San Paolo, Piramide, che si sono riunite sventolando in le bandiere con i colori della Palestina. L’iniziativa ha l’obiettivo di raccogliere fondi a favore delle attività di Medici senza frontiere nella Striscia. Tra i partecipanti Francesca Albanese, Alessandro Di Battista, Margherita Vicario, Alessandro Mannarino, Moni Ovadia, Rula Jebreal, Martina Martorano, che conduce assieme al condirettore del Fatto Quotidiano Peter Gomez, Sigfrido Ranucci e Daniele Silvestri. “Palestina libera” è il grido che si è levato davanti alla base militare di Sigonella per dire “no alla guerra e al riarmo”. A farsi portavoce dei palestinesi è un rappresentante di Freedom Flotilla che ha invoca to “la pace a Palestina”.
LE ALTRE NOTIZIE DI OGGI
Nucleare, l’Iran chiude le porte a Grossi (Aiea): “Stop ai controlli”. L’Iran non permetterà più a Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea, di visitare i suoi impianti nucleari, né permetterà l’installazione di telecamere nelle strutture. La decisione giunge dopo che Teheran ha ripetutamente criticato Grossi nel corso della guerra con Israele, e a seguito della sospensione della collaborazione con l’Aiea. La Cnn riferisce anche che nella notte tra il 21 e il 22 giugno le forze Usa non hanno impiegato le bombe “bunker buster” per colpire Isfahan, perché la struttura si trova a un livello di profondità tale che le munizioni avrebbero potuto rivelarsi inefficaci. Gli ufficiali americani ritengono che nelle strutture del sito si trovi circa il 60% delle scorte di uranio arricchito del paese.
Maxi-inchiesta su cellulari e droga in carcere a Prato. Cellulari, smartwatch, schede telefoniche, ma anche coca e hashish. Entrava di tutto nel carcere di Prato, secondo la procura guidata da Luca Tescaroli che ritiene di aver svelato un vasto sistema di approvvigionamento da parte dei detenuti dei reparti “Alta Sicurezza”, dove sono ristretti detenuti anche per reati mafiosi, e “Media Sicurezza”, anche grazie alla complicità e alla “corruzione” di agenti penitenziari e addetti alle pulizie.
Il Papa accetta le dimissioni dell’abate Scarcella. Papa Leone XIV ha accettato la rinuncia all’Ufficio di Abate Ordinario dell’Abbazia Territoriale di Saint-Maurice in Svizzera presentata da padre Jean César Scarcella. A novembre 2023, Papa Francesco aveva commissariato l’Abbazia dopo le accuse di presunti abusi nei confronti di nove canonici. L’abate Scarcella comunicò di essere sotto indagine per presunti abusi e a settembre 2023 sospese le sue funzioni fino al completamento dell’indagine preliminare per riprenderle a marzo 2024. Il rapporto del Dicastero per i vescovi, pubblicato il 18 ottobre 2024, aveva menzionato “errori” ma non ”colpe”. Riguardo a Scarcella, il rapporto aveva comunque concluso che “non esistono prove di abusi o molestie in senso stretto nel caso specifico”. L’abate però oggi ha rinunciato definitivamente all’incarico e Papa Prevost ha accolto le dimissioni.
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