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GUERRA ISRAELE-HAMAS, ALL’ONU MACRON SPINGE PER LA SOLUZIONE DEI DUE STATI. GLI ISLAMISTI SCRIVONO A TRUMP: “RILASCEREMO METÀ DEGLI OSTAGGI PER UNA TREGUA DI 60 GIORNI”. Il vertice franco-saudita sulla soluzione dei due Stati inizierà oggi alle 15 ora locale (le 21 in Italia) a New York, nella sala riunioni della sede centrale delle Nazioni Unite. L’evento sarà inaugurato dal presidente francese Emmanuel Macron, che nelle scorse settimane ha avuto un duro scontro con Israele. Durante una intervista alla Cbs, Macron ha ribadito che, a suo parere, riconoscere oggi lo Stato di Palestina non ha nulla di antisemita ma “è l’unico modo di fornire una soluzione politica ad una situazione che deve finire”. Per il presidente francese passaggi fondamentali restano il rilascio di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas e il ripristino degli aiuti umanitari a Gaza. Oltre alla Francia, anche il Regno Unito ha annunciato il suo sì, assieme a Canada, Australia e Portogallo. Italia e Germania sostengono la prospettiva ma ritengono che non vi siano le condizioni per riconoscere uno Stato palestinese pienamente operativo, soprattutto con la presenza di Hamas. Sul Fatto di domani leggerete i particolari della giornata – Hamas ha inviato tramite il Qatar una lettera al presidente Trump dove propone una tregua di 60 giorni in cambio della metà degli ostaggi israeliani – e la posizione di Israele che dice no ai due Stati: “Nessuna dichiarazione di alcun Paese cambierà il semplice fatto che, prima di tutto, gli ostaggi devono essere restituiti e che Hamas deve essere sconfitto”.

ITALIA, CORTEI PER GAZA, PARTECIPAZIONE E TENSIONI. A MILANO I MANIFESTANTI CERCANO DI ENTRARE ALLA STAZIONE E PARTE LA CARICA: 10 FERMATI E 60 AGENTI FERITI. A NAPOLI BRUCIATE FOTO DEI PREMIER NETANYAHU E MELONI. Grande partecipazione alla giornata dei cortei per Gaza; manifestazioni in tutta Italia, almeno 80 le iniziative in altrettante città. A Roma gli organizzatori rivendicano 20.000 persone alla marcia. Non sono mancati i momenti di tensione. A Milano una parte del corteo ha provato a sfondare il cordone di polizia che era all’ingresso della Stazione centrale. Gli agenti hanno risposto con una carica: nel tardo pomeriggio il bilancio era di 10 fermati e 60 agenti feriti. A Bologna la polizia ha cercato di sgombrare il casello autostradale usando idranti e lacrimogeni. A Marghera, dopo tre ore davanti al casello del porto commerciale, il corteo di almeno 15mila persone ha provato ad avanzare per accedere all’infrastruttura, la polizia ha aperto gli idranti. A Napoli invece gli attivisti sono riusciti ad occupare la stazione centrale, e un gruppo ha bruciato le foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo la cessazione degli accordi tra l’Italia e lo Stato di Israele. Per il ministro Matteo Salvini, lo sciopero generale rappresenta una “mobilitazione politica di sindacalisti di estrema sinistra”, mentre il ministro dell’Interno, Piantedosi, parla di “attacco deliberato alla polizia”. Sul Fatto di domani leggerete i particolari della giornata.

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, MIG SUI CIELI ESTONI: MOSCA RIFIUTA LE RESPONSABILITÀ. PUTIN: “LA SITUAZIONE CONTINUA A PEGGIORARE”. Il caso dei Mig russi sconfinati in Estonia verrà discusso domani dal Consiglio Atlantico nel quadro delle consultazioni richieste da Tallinn con l’articolo 4, che si invoca quando un Paese della Nato si sente minacciato. “Il nostro compito è mantenere i nervi saldi davanti a questi episodi di bullismo da parte dei russi – afferma una fonte Nato – l’operazione Sentinella Est è stata lanciata proprio per questo, per rafforzare la nostra postura di deterrenza”. La Russia nega qualsiasi responsabilità: “Riteniamo che tali parole siano vuote, infondate e una continuazione della linea completamente sfrenata di crescente tensione e di provocazione di un clima di confronto” dice il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Lo stesso presidente Putin dichiara che “la situazione nell’ambito della stabilità strategica purtroppo continua a peggiorare” e ricorda che “la Russia è in grado di rispondere a qualsiasi minaccia esistente o emergente. Questa risposta non sarà verbale, ma attraverso l’uso di misure tecnico-militari”. Londra replica: “Se dovremo affrontare minacce nei cieli dell’Alleanza, lo faremo”. Sul giornale di domani potrete approfondire il tema del conflitto nell’Est, e le tensioni tra Russia e Paesi Nato.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Tempio Pausania, il processo a Ciro Grillo e tre amici per stupro di gruppo: tutti condannati. Gli abusi sessuali ai danni di due ragazze è avvenuto, secondo l’accusa, la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, a Porto Cervo. Il collegio del Tribunale di Tempio Pausania, presieduto dal giudice Marco Contu, dopo tre ore di camera di consiglio ha inflitto otto anni di reclusione a Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del M5s, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria; 6 anni e 6 mesi a Francesco Corsiglia. Nessuno dei quattro era in aula. Assente anche la principale accusatrice, la studentessa italo-norvegese che all’epoca dei fatti aveva 19 anni.
Ginnastica ritmica, Maccarani rinviata a giudizio per maltrattamenti alle atlete azzurre: “Mai dato della cicciona a nessuna”. “Io queste affermazioni non le ho mai fatte, non ho mai dato della cicciona o usato altri termini finiti sui giornali, sulle memorie difensive è tutto spiegato ampiamente, non sono mai state lette e tenute in considerazione. Per come è configurato questo tipo di reato, evidentemente serve un dibattimento”. È quanto ha detto l’ex direttore tecnico della Nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani, rinviata a giudizio oggi a Monza per maltrattamenti aggravati.
Venezia, il direttore d’orchestra Beatrice Venezi sarà il nuovo direttore musicale stabile del Teatro La Fenice. L’annuncio è stato dato oggi dalla Fondazione lirico-sinfonica. La decisione è stata approvata all’unanimità dal presidente della Fondazione, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, e dai consiglieri. Venezi assumerà l’incarico a partire dall’ottobre 2026, con un mandato che si estenderà fino a marzo 2030.
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