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il Fatto Quotidiano
15 Aprile 2021
Giustizia di fatto

Benvenuti alla newsletter Giustizia di Fatto n°39. Come sempre aggiorniamo i dati sui nuovi indagati per corruzione e mafia. Dall’8 aprile a oggi i nuovi indagati per corruzione ammontano a 18 per un totale di 256 nel 2021. Con gli 88 nuovi indagati dell’ultima settimana il totale degli accusati di associazione mafiosa (o di averla favorita) da gennaio a oggi salgono a 938. E i nostri articoli partono proprio dallo storico clan dei Moccia: Vincenzo Iurillo ci spiega con quale strategia il clan di Afragola si è protetto dalle inchieste per continuare a fare affari e puntare al petrolio. Giuseppe Lo Bianco invece ci porta nel tribunale militare di Napoli e ci racconta perché il presidente dell’Antimafia Nicola Morra vuole chiarezza sulla rete di relazioni istituzionali di Antonello Montante, ex leader di Confindustria Sicilia, condannato a 14 anni per corruzione.

Vincenzo Bisbiglia come ogni settimana ci racconta invece un caso di discriminazione avvenuto in Italia: oggi si occupa di Malika, la 22enne minacciata dalla sua famiglia quando ha deciso di fare outing e raccontare la sua storia d’amore con una ragazza. Infine l’Insider dal Csm di Antonella Mascali: perché Articolo 101, unico gruppo di magistrati che non è nella Giunta dell’Anm, ha chiesto le dimissioni del presidente Santalucia? E poi, cosa sta accadendo dopo il deposito delle chat di Palamara al procuratore capo della Direzione nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho e al magistrato Valerio Fracassi, capogruppo di Area al Csm nella scorsa consiliatura?

Buona lettura!

A cura di Antonio Massari


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L'inchiesta

La “falsa dissociazione” dei Moccia: così il clan di Afragola si è protetto dalle inchieste

La cosca e i legami con gli affari romani, il petrolio e il rapporti con Anna Bettozzi. Angelo, uno dei due fratelli, ha riottenuto la libertà dopo 23 anni. E con essa, le piene redini del comando di una organizzazione criminale rimasta forte e pericolosa

di Vincenzo Iurillo

La Sicilia delle ombre

Il sistema Montante, il carabiniere che indagò finisce sotto processo per diffamazione

Sul banco degli imputati del tribunale militare è finito il luogotenente Paolo Conigliaro, autore di indagini delicate che hanno bloccato gli affari degli uomini di Montante a Capaci. Il presidente dell'Antimafia Morra segue la vicenda

di Giuseppe Lo Bianco

La conta delle discriminazioni

L’outing di Malika e gli insulti islamofobi alla comunità: odio che genera odio

La ragazza ha dichiarato la propria omosessualità ed è stata avversata dalla sua famiglia. La reazione della società, però, oltre alla solidarietà con la giovane, è stata di intolleranza contro tutti i musulmani

di Vincenzo Bisbiglia

Insider

Il giudice Reale: “Atti sulle chat di Palamara omissati. Santalucia si dimetta”

Articolo 101 ha chiesto le dimissioni del presidente dell'Anm perché avrebbe ostacolato il diritto all’informazione dei componenti del Comitato direttivo centrale (Cdc), il cosiddetto “Parlamentino” dell’Associazione magistrati. Il gip di Ragusa ci spiega perchè

di Antonella Mascali

Insider

Il Csm salva il “soldato” Cafiero: nessuna incompatibilità per i messaggi con Palamara

La Prima commissione del Csm, ieri, ha chiesto e ottenuto con schiacciante maggioranza in plenum l’archiviazione per il Procuratore nazionale antimafia. L’unico voto contrario è stato quello di Sebastiano Ardita, togato di AeI mentre Nino Di Matteo non ha partecipato al voto

di Antonella Mascali

Insider

Chat con Palamara: per Fracassi tira aria di trasferimento per incompatibilità ambientale

Il plenum del Csm ha respinto, a maggioranza, la proposta di archiviazione presentata dalla Prima commissione. Di Matteo: “Non che se l’avvocatura e la magistratura locale dice che tutto va bene noi possiamo dire che tutto va bene”

di Antonella Mascali

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