Per una guerra che finisce sui giornali ogni giorno, ce ne sono decine di altre di cui quasi ignoriamo l’esistenza. O di cui veniamo a sapere l’inizio, ma poi ne perdiamo le tracce. La scorsa settimana ci siamo occupati dell’Afghanistan, riconsegnato ai talebani dall’Occidente vigliacco. Oggi andiamo in Darfur, lo Stato sudanese da tre mesi teatro di un sanguinoso conflitto tra esercito regolare e milizia di “Risposta rapida”. Roberta Zunini ha raccolto le testimonianze drammatiche delle ong che operano in quelle zone martoriate da sempre, e che adesso sono state costrette a fuggire. Come sempre accade, a pagare il prezzo più alto della guerra scatenata dagli uomini sono donne e bambini. Le strade di Geneina sono lastricate dai loro cadaveri.
Con Paolo Dimalio torniamo in Europa per parlare di aborto. Nonostante una risoluzione del Parlamento di Strasburgo che dovrebbe garantire la libertà di scelta, in molti Stati membri la burocrazia pone ostacoli (quasi) insormontabili. Malta, Polonia e Irlanda sono i Paesi capofila dell’ipocrisia. Di Varsavia sappiamo abbastanza; dell’isola del Mediterraneo si parla di meno ma lì l’interruzione di gravidanza, regolamentata per legge neanche un mese fa dopo essere stata negata per secoli, resta vietata nei casi di stupro, incesto o gravi malformazioni del feto. Dell’Italia, purtroppo, ci occupiamo spesso.
E non solo per l’aborto. In quest’ultimo periodo abbiamo assistito sgomenti a una serie di casi di violenza verbale, sessismo, mercificazione del corpo femminile, nati sulla bocca di uomini di potere (Vittorio Sgarbi, Filippo Facci, Ignazio La Russa). Come se si fosse decretato lo sdoganamento definitivo di un tipo di linguaggio. Elisabetta Ambrosi ne ha parlato con la linguista Stefania Cavagnoli.
Per la pagina culturale, torniamo a parlare di arte con Angelo Molica Franco che, dopo averci illustrato la scena italiana, ci guida alla scoperta di otto artiste internazionali che stanno ridisegnando il modo di leggere il reale. Ma che spesso, in quanto donne, sono snobbate da gallerie e musei. Giuseppe Cesaro ci consegna, infine, una preziosa mappa di libri da portare sotto l’ombrellone.
E quindi… buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
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