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il Fatto Quotidiano
13 Gennaio 2021
A parole nostre

A volte le amiamo, altre ci fanno dannare; ma la maggior parte di loro vive una condizione di pendolarismo e precarietà acuiti da questo tempo di pandemia. Oggi, A parole nostre, ci occupiamo delle insegnanti, coloro che ogni mattina prendono un treno molto prima dell’alba sperando di ricevere, strada facendo, la chiamata del giorno.

Nel 2019 ci siamo appassionati a Sara Gama e Barbara Bonansea, poi – spenti i riflettori sui Mondiali di calcio – ci siamo dimenticati che il professionismo non è ancora dello sport femminile. Se ne torna a parlare in questi giorni, ma in quali termini? Raccoglieremo un commento di chi sta vivendo dall’interno il dibattito.

La nostra Elisabetta Ambrosi ha condotto poi un’interessante inchiesta sull’affidamento dei minori, strumento d’avanguardia ma che in Italia viene utilizzato poco e male. Una notizia che viene dalla Francia, invece: le “incollatrici” stanno tappezzando i muri delle città con i nomi delle donne uccise e slogan che fanno riflettere.

Infine i nostri contributi culturali: abbiamo intervistato la disegnatrice e fumettista Silvia Ziche, che ci racconta i suoi 35 anni di matite contro gli stereotipi, e abbiamo visto una chicca di documentario, Ultimina, che passerà al Trieste Film Festival la prossima settimana.

Buona lettura!

A cura di Silvia D’Onghia

Il libro

Odio gli uomini

di Pauline Harmange (Garzanti, pagg. 96, € 10)

Arriva finalmente in Italia il caso editoriale del 2020 in Francia. Le donne sono state spesso accusate di odiare gli uomini. E istintivamente lo hanno sempre negato, a ogni costo. E se invece non credere agli uomini, disprezzarli, e perché no, persino odiarli, fosse una risposta utile al sessismo dilagante? Se questa reazione offrisse una possibile via d’uscita dall’oppressione, e desse inizio a una forma di resistenza? Forse, proprio odiando gli uomini, si potrà essere finalmente libere, lontane dagli sguardi degli uomini e dalle esigenze maschili. In questo saggio tanto provocatorio quanto urgente, Pauline Harmange lancia un grido di battaglia per le donne di ogni luogo e di tutte le età.

L'intervista

Pendolari, precarie, pagate poco e tardi: le insegnanti al tempo del Covid

Giuseppe D'Onofrio, dottore di ricerca in Scienze sociali all'Università di Napoli Federico II, ha condotto uno studio sulla geografia e sulla composizione del movimento migratorio interno: “Particolare è il caso delle docenti campane che lavorano a Roma: ne ho conosciuta una che tutte le mattine prendeva il treno a Villa Literno alle 5.38. Riceveva la chiamata dalle scuole quando era già partita. Possedeva i numeri di alcuni tassisti e li chiamava per farsi raggiungere in stazione”

di Michela AG Iaccarino

Il commento

Riforma dello sport: parità di genere, questa utopia. Quante inutili passerelle

Camera e Senato discutono in queste ore quella che potrebbe essere un'occasione per tutti. E invece si assiste a difese corporative e deferenza assoluta. L'Associazione Nazionale Atlete: “In un emendamento alla legge di bilancio è stato trovato qualche milione di euro per consentire a chi farà il ‘nobile gesto’ di far passare un’atleta dallo status di lavoratrice sommersa a quello di professionista, di avere sgravi contributivi. Sembra un buon incentivo, in realtà finirà per agevolare solo grandissimi club, verosimilmente del calcio maschile”

di Luisa Rizzitelli*

La legge inapplicata

Bimbi in affido, uno strumento all’avanguardia che in Italia è usato poco e male

La procedura è semplice, aperta a single e a coppie omosessuali e prevede un rimborso: ma c'è poco coordinamento tra Tribunali, servizi sociali e famiglie e così i minori restano prigionieri della burocrazia. E dei tempi: una misura che dovrebbe durare al massimo 24 mesi (rinnovabile per altri 24) diventa una pseudo-adozione non riconosciuta

di Elisabetta Ambrosi

Le proteste

Le incollatrici: la Francia ricorda sui muri le vittime di femminicidio (e i loro assassini)

Il collettivo “Collages Féminicides Paris” è nato nell'agosto 2019, oggi conta migliaia di adesioni. Tra i nomi hanno fissato anche delle rose e incollato alcuni dei loro slogan, come quelli che si incrociano spesso nelle strade di Parigi e che interpellano i passanti: “Né oblio, né perdono” e “Stato colpevole, giustizia complice”

di Luana De Micco

L'intervista

Silvia Ziche: “Da Linus alla mia Lucrezia, da 35 anni combatto gli stereotipi”

Una vita con la matita in mano: “Ai tempi di Cuore sembrava non ci fossero limiti, si pensava di poter fare qualsiasi cosa. Quando ho iniziato a disegnare per Topolino, ero l'unica donna”

di Guido Biondi

Il documentario

“Ultimina” ma mai ultima, la storia di una contadina femminista a modo suo

Il regista Jacopo Quadri ha voluto immortalarla in un'opera che porta il suo nome di battesimo e che presto vedremo in anteprima italiana (online) al Trieste Film Festival (21-30 gennaio)

di Anna Maria Pasetti

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