Inchiesta Consip: Ignazio Abrignani, “quel deputato mandato da Denis a parlare di appalti”

L’ad di Consip Marroni: “Abrignani venne da me per la ditta francese Cofely”. La replica: “Lo querelo”. I pranzi con Verdini

3 Marzo 2017

A fine ottobre, due mesi prima che la Procura di Napoli entrasse negli uffici della Consip per sentire l’Amministratore delegato Luigi Marroni, Denis Verdini ha incontrato a pranzo l’amministratore della principale stazione appaltante della Pubblica amministrazione. I due hanno un rapporto che Marroni nel suo interrogatorio davanti i magistrati racconta così: “Ho conosciuto Verdini nel novembre del 2015 all’inaugurazione del ristorante di Firenze, PaStatstion. Uno dei soci è il figlio della mia compagnia, Aldo Gucci, un altro socio è il figlio di Denis Verdini, Tommaso. Verdini è anche proprietario di una proprietà vicino quella della mia compagna Laura Frati Gucci, con cui si conoscono da molti anni”. Nella PaStation Italia Srl Tommaso Verdini, figlio del senatore di Ala, detiene il 30 per cento, mentre il figlio della compagna di Marroni, Aldo Gucci, il 15%.

Fin qui si tratta di relazioni private. Il punto è che Verdini, secondo quando detto da Marroni ai pm, parlava con quest’ultimo di Consip e non del ristorante del figlio: “Negli ultimi mesi ho incontrato Verdini tre volte a pranzo al ristorante ‘Al Moro’ a Roma e poi l’ho incontrato anche nel suo ufficio nei pressi di via del Tritone – dice l’Ad di Consip – Nel corso degli appuntamenti abbiamo spesso discusso in generale della politica e due volte mi ha chiesto di incontrare una persona, Ezio Bigotti”. Si tratta di un imprenditore di Pinerolo (Torino) che spesso ha gareggiato nell’assegnazione degli appalti con Alfredo Romeo (arrestato mercoledì per corruzione). Bigotti (estraneo all’inchiesta Consip della Procura di Roma) è socio accomandatario di una società, la “F2b S.a.s.” con Barbara Bonino, ex assessore ai trasposti dell’ex governatore leghista del Piemonte Roberto Cota. Marroni racconta di un primo incontro in Consip con Bigotti al quale era presente il manager della società pubblica, ora indagato per corruzione da parte di Romeo, Marco Gasparri. Poi ci furono i pranzi: “Verdini mi disse di fare un pranzo con lui e Bigotti, dopo diverse insistenze ho accettato”. Il pranzo si tenne “Al Moro” tra la fine di settembre e ottobre del 2016.

Marroni racconta: “Ero turbato ed in forte imbarazzo atteso che questa richiesta di incontro inopportuna proveniva da Verdini. (…) Durante l’incontro Bigotti ha parlato della Consip, del modo di fare le gare e di come la Consip agisce con il contenzioso; (…) Dissi che io ero presente per cortesia nei confronti di un amico comune, ovvero Verdini, e che le considerazioni del Bigotti circa il nostro atteggiamento aggressivo nei confronti della sua società erano inopportune”. Poi Marroni aggiunge: “Sono a conoscenza per averlo appreso sia dal Carlo Russo (imprenditore amico di Tiziano Renzi, ndr) che da alcune voci di corridoio che dietro Bigotti ci sarebbe Verdini”. Effettivamente dopo un pranzo simile non ci voleva un investigatore per capirlo.

Dal numero uno della Consip, però, andò anche il deputato Ala, Ignazio Abrignani: “A proposito del Verdini – continua Marroni ai pm – vi devo dire che intorno alla fine del 2015 venne da me Abrignani, il quale mi disse senza mezzi termini che lo aveva mandato Verdini e, per suo tramite, mi chiedeva di intervenire per favorire la società Cofely nell’appalto Fm4, e in relazione al lotto Roma centro che al Verdini stava molto a cuore, nel senso che Verdini faceva pressioni affinchè Cofely si aggiudicasse quel lotto in particolare”. Per Marroni, la conferma che “Verdini avesse delegato Abrignani a seguire la gara che gli interessava” “giunse in occasione di un incontro con Verdini” a luglio del 2016 “presso il suo ufficio di Ala: Verdini facendo riferimento ai miei incontri con Abrignani, disse che stavo facendo un buon lavoro, che era soddisfatto e che sapeva del contenuto delle interlocuzioni con Abrignani rappresentandomi che avrebbe favorito la mia nomina ad incarichi più prestigiosi”.

Marroni dice la verità? Verdini era interessato alla Cofely? Abrignani, estraneo alle indagini, al Fatto smentisce di aver fatto da portavoce agli interessi di Verdini e valuta di querelare Marroni: “Non so perché Marroni ha parlato di pressioni – ha detto il deputato al Fatto –. Io sono andato a informarmi, perché da due anni non si sapeva nulla della gara del 2014”. Abrignani un interesse nell’assegnazione dei lotti della Fm4 ce l’ha. È legale esterno della Consorzio Stabile Energie Locali, che in raggruppamento temporaneo di imprese con la francese Cofely, si è aggiudicata, nella graduatoria provvisoria, il lotto 10 della gara Fm4, che comprende i servizi per il I Municipio di Roma, ossia il centro della Capitale dove si trovano i palazzi più importanti.

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