Solitario y final

Festa dell’Unità, a Rignano il Pd “cancella” i Renzi: “Matteo? Se vuole può venire a mangiare una pizza”

Matteo escluso dalla kermesse dell’Unità a casa sua: “Ma può venire a mangiare una pizza”

Di Giacomo Salvini
24 Agosto 2018

Una volta Rignano sull’Arno era la caput mundi del renzismo. Tutto era partito da questo piccolo paesello alle porte di Firenze dove il giovane Matteo aveva mosso i suoi primi passi e il “babbo” Tiziano faceva il bello e il cattivo tempo: conosciuto da tutti, segretario del Pd cittadino e amico di lunga data con il sindaco Daniele Lorenzini, Rignano era praticamente nelle sue mani. Tanto da ospitare nell’autunno di due anni fa la famosa grigliata in cui il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia gli consigliò di “non parlare con Alfredo Romeo”, l’imprenditore napoletano arrestato nell’ambito dell’inchiesta Consip che vede tutt’oggi indagati sia Tiziano Renzi che l’ex ministro dello Sport Luca Lotti.

Con la rapida caduta del renzismo, però, adesso anche Rignano volta le spalle al giglio magico: dopo la storica sconfitta del Pd alle amministrative di un anno fa, né Matteo RenziLuca Lotti (che in questo collegio è stato eletto lo scorso 4 marzo) sono stati invitati ufficialmente dal Pd locale per la Festa dell’Unità che inizia oggi dal titolo “Un piede nel passato, lo sguardo nel futuro”.

Nella settimana che si concluderà il prossimo 2 settembre, il programma prevede solo due dibattiti: quello di martedì 28 con Roberto Giachetti che presenterà il suo libro “Sigaro, politica e libertà” prima di cenare con i lavoratori della Bekaert a rischio licenziamento e poi quello di giovedì 30 a cui parteciperà l’ex viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova. Stop. Non ci sarà nessun esponente del giglio magico: né Maria Elena Boschi (che non è stata invitata nemmeno alla Festa di Firenze ufficialmente perché “eletta nel collegio di Bolzano”) ma soprattutto né Lotti né il concittadino Renzi.

“Ci siamo sentiti in questi giorni e gli abbiamo chiesto di venirci a trovare, magari a mangiare una pizza, ma non a partecipare ad un dibattito – spiega al Fatto Quotidiano il segretario comunale del Pd Maurizio Bugli – il nostro partito deve ripartire proprio dalle Feste dell’Unità e qui l’abbiamo organizzata aprendola a tutti, anche a chi la pensa diversamente da noi”.

E Tiziano? “È un nostro militante, un iscritto della nostra sezione come un altro e ci sta dando una mano per la manovalanza, ma non credo che servirà ai tavoli”.

Tra gli organizzatori non si esclude che l’ex premier comunque possa fare un salto a sorpresa a festa già inoltrata, magari proprio giovedì prossimo per accompagnare Bellanova, con cui ha ottimi rapporti. Oltre ai membri del Giglio magico, alla Festa di quest’anno i grandi assenti saranno anche gli esponenti dell’amministrazione comunale con cui il Pd ha rotto da tempo: non è stato invitato né il sindaco Daniele Lorenzini, ormai passato a LeU e grande accusatore di Tiziano nell’inchiesta Consip, né qualunque altro esponente della giunta. E non è finita qui: a rinfocolare le polemiche in paese ci ha pensato proprio il Comune con un’ordinanza che ha vietato la costruzione del palco nel tradizionale spazio della Festa. “Visto che viene montato proprio di fronte all’Arno ci hanno spiegato che esiste un rischio idrogeologico – protesta il segretario dem – ma è dal 1958 che qui c’è il pericolo di inondazioni e da allora la Festa l’abbiamo sempre fatta accanto al fiume”.

“Tutto falso – replica al Fatto il vicesindaco Tommaso Cipro – visto il rischio, abbiamo individuato subito un’altra area in cui chi vuole può organizzare le proprie manifestazioni”.

Alla fine, si arriverà ad un compromesso: nessun palco, ma una semplice pedana rialzata dove siederanno i due relatori dem. Come rivelato dal Fatto l’estate scora, la Festa dell’Unità di Rignano era finita negli atti dell’inchiesta Consip per un’intercettazione risalente al 31 agosto 2016 in cui Romeo chiedeva al faccendiere Carlo Russo di poter organizzare una cena con Tiziano Renzi ottenendo solo un rinvio: “Sì sì sì ora appena finisce sta benedetta festa dell’Unità, non si preoccupi! Ieri mattina era sulla ruspa a fare la pista per far giocare i bambini…”. “Si, ma no io lo immagino – diceva Romeo al telefono – perché io (non, ndr) l’ho conosciuto lo vedo un personaggio… il figlio esasperato! Il figlio moltiplicato per dieci”.

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